POLITICA

Castel Gandolfo, schermaglie politiche e cambi di ruolo. Monachesi: ‘Tranquilli, non mi dimetto’

MONACHESI

consiglio castel gandolfodi Michela Emili

La composizione attuale della maggioranza gandolfina, con Alberto de Angelis passato in pochissimo tempo dall’opposizione in Giunta, come ultimo atto di una legislatura piuttosto travagliata, è stato come prevedibile al centro dell’aspra discussione in Consiglio comunale, che se non altro, di positivo c’è l’aver smosso un interesse maggiore da parte del pubblico di cittadini.

“Abbiamo fatto una sintesi dei programmi tenendo fede al nostro mandato elettorale” ha sentenziato il sindaco Milvia Monachesi contro le accuse di incompatibilità delle due anime politiche, fuse per ritrovare i numeri persi dalla maggioranza dopo la fuoriuscita di Giacomo Moianetti e Maurizio Colacchi. “Di sicuro parlare di destra e di sinistra per Paolo Gasperini (del Movimento L’Aurora, ndr) è un boomerang ,dal momento che in alcuni Comuni la sua lista si è presentata a sinistra e in altri a destra”. E riferendosi poi a Moianetti: “Consiglio di fare più attenzione quando si lanciano accuse passibili di denuncia – ha affermato il primo cittadino in riferimento all’accusa di aver tenuto nascosti gli impegni professionali dell’ex assessore Zega, incompatibili con la sua delega ai Lavori Pubblici -. Io ho riferito quello che i consiglieri stessi hanno risposto ad una mia specifica richiesta di spiegazioni. Se qualcuno ha delle prove concrete si rivolga alla Procura, perché il mio compito non è fare lo sceriffo”.

Tre cambi in Giunta dal 2012 sono sintomo di scossoni e crisi politiche che di certo non hanno reso la vita facile al sindaco Monachesi. Prima Paolo Bucci nel 2013, poi Moianetti, che ha ingaggiato una vera e propria spaccatura di governo insieme al presidente del Consiglio Colacchi, e infine Zega per conflitto di interesse (LEGGI). “Questa Amministrazione ha avuto una vita molto agitata – ha ammesso il sindaco -, di cui il consigliere Moianetti ha larga responsabilità, poiché è stato il primo a modificare l’assetto consiliare aderendo al gruppo ‘Democratici per Castello’. Di qui è scaturita la necessità di guardare alle altre forze in Consiglio per cercare l’appoggio di chi ha voluto condividere i nostri obiettivi e continuare questa legislatura”.

“Il sindaco avrebbe dovuto azzerare la Giunta e interrogare tutte le forze politiche per redigere un nuovo programma e riassegnare le deleghe – ha detto Colacchi, ex sindaco -. Sarebbe stato un discorso più corretto e non solo un gioco di numeri”.

“Tranquillizzatevi, non ho nessuna intenzione di dimettermi”. Parole, quelle del sindaco, che hanno fugato ogni dubbio sul clima che si respirerà a Castel Gandolfo da qui alla fine del quinquennio.

 

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