Se il fenomeno dei reati predatori attanaglia da tempo l’intero territorio dei Castelli, neppure il centro urbano genzanese, come del resto quello dei Comuni vicini, sembra riuscire a trovare il giusto antidoto ai ladri. Dopo i colpi messi a segno a ripetizione nei mesi scorsi il centro storico è ripiombato nuovamente nell’incubo dei furti notturni ed è apparso eloquente, in tal senso, il cartello che un cittadino, evidentemente esausto di fronte ad un fenomeno che si ripete con troppa frequenza, ha attaccato sull’uscio della propria abitazione, proprio sulla porta d’ingresso. “Per i ladri – ha scritto: non venite più…mi avete rubato tutto. Grazie!”. Un messaggio che vale più di mille denunce quello lasciato da Luciano, ormai pensionato, la cui casa è stata ‘ripulita’ per due volte: per lui, ex idraulico, l’onta di aver visto violato il proprio focolare e la beffa di aver perduto i ricordi di una vita, rappresentati da gioielli ed altri preziosi.
Non una casa qualsiasi, la sua, essendo la stessa collocata lungo la celebre Olmata, luogo di passeggio per eccellenza di tante famiglie, coppie e bambini. Proprio l’Olmata, e le vie che vi si diramano, è da tempo oggetto delle incursioni predatorie di chi entra in azione senza particolare costanza di orari, con sit-in notturni e intromissioni diurne, con o senza inquilini.
I malviventi hanno sin qui dimostrato anche particolari doti funamboliche, essendosi divincolati senza problemi anche attraverso i tubi del gas, salendo su balconi posti anche al quarto-quinto piano, una volta guadagnati i quali hanno forzato senza problemi le tapparelle, introducendosi nelle abitazioni, arraffando quanto hanno potuto, con particolare preminenza per le banconote e i preziosi. Un’operazione certosina, portata a segno con l’utilizzo di attrezzi e guanti atti a non lasciare tracce. Per i derubati solo rabbia, amarezza e rassegnazione.
