POLITICA

Velletri – Masi replica a Greci sui meriti dei lavori legati al Plus

Masi e Pocci
Con una lettera l’assessore veliterno Luca Masi replica alle dichiarazioni del consigliere Giorgio Greci (LEGGI QUI), che aveva duramente contestato quello che ha ritenuto “il malvezzo della maggioranza di ascriversi la paternità e i meriti di opere, come la Bretella di Sant’Anatolia o l’ex Convento del Carmine, per non parlare del Palazzetto dello sport e tanto altro ancora, che erano in realtà state ideate e progettate dalle Giunte precedenti”.

Nella sua replica Masi ha esordito scomodando il proverbio “tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”, rifacendosi proprio alle dichiarazioni del consigliere d’opposizione sull’esito di alcuni lavori collegati ai finanziamenti europei del Plus.

Ve la proponiamo integralmente:
A destra l'assessore veliterno Luca Masi

A destra l’assessore veliterno Luca Masi

“Gentile direttore, caro Daniel,

«Tra il dire e il fare c’è di mezzo…», questo antico quanto evocativo adagio popolare sembra essere la sintesi azzeccata per la replica all’articolo apparso sul vostro quotidiano dal titolo “Prendono meriti che non hanno” che riporta alcune dichiarazioni del consigliere comunale di opposizione Giorgio Greci in merito al successo che abbiamo ottenuto con il progetto Plus.
Seppur con sottile ironia ricordo a Giorgio che esiste il principio della continuità amministrativa e che i nostri ruoli sono pro-tempore, quello che invece resta immutabile è l’interesse per la Città di Velletri, lo è per me, lo è per il consigliere Greci… ne sono certo!
Tuttavia c’è quel “mare” di mezzo che è la concretezza delle attività amministrative, che noi abbiamo inequivocabilmente messo in atto, proprio partendo da quello che abbiamo trovato, eredità fatta di cose buone e meno buone, i progetti che poi abbiamo trasformato nel Plus erano cose buone. Tralascio le meno buone perché ormai sono state assorbite dalla storia e anche dal nostro buon governo e se Velletri oggi è amministrazione virtuosa, forse, lo si deve anche un po’ ala maggioranza di oggi e non solo a chi ha “pensato” ieri!
Esiste una controprova? Non credo, forse qualcun altro al posto nostro avrebbe fatto la stessa cosa, forse anche meglio; noi ci accontentiamo di aver lasciato in eredita a questa Città le più grandi opere pubbliche destinate alla vita culturale e associativa della comunità e di averle realizzate facendo del nostro meglio che per un vecchio scout vuole dire con impegno autentico.
Chi ci ha preceduto – anche a te che per fortuna c’entri poco con quella classe dirigente – ha lasciato dei progetti che non erano esattamente così come li descrivi, anzi, in alcuni casi prevedevano anche altro, penso a via Sant’Anatolia, a quanto hanno speso per farli quei progetti che sono stati pagati pure in modo salato, lo sai, ne abbiamo discusso in Consiglio comunale. Centinaia di migliaia di euro gettati dalla finestra. Quelle sono cose meno buone, insieme a tante altre, purtroppo per i cittadini di Velletri che hanno dovuto subire anni di sacrifici.
Fai bene a ricordare che le opere del Plus erano già nella testa di chi ci precedeva, aggiungi anche che del Carmine se ne parlava da decenni, delle Stimmate da mezzo secolo, della “Cacattera” più o meno. Una bella stagione che abbraccia due secoli (XX e XXI) e che, “per caso”, vede l’amministrazione guidata da Fausto Servadio, protagonista della conclusione dei lavori che in tanti avevano “pensato” ma che noi abbiamo realizzato.
A leggere le tue dichiarazioni sembra un colpa, eppure abbiamo fatto solo il nostro dovere, abbiamo vinto una gara per quasi 12 milioni di euro, la più imponente somma di fondi europei mai gestita dall’amministrazione comunale di Velletri, li abbiamo spesi tutti secondo regola.
Stiamo facendo crescere la Città nella speranza che, per continuità amministrativa, nel caso toccasse a te, potrai beneficiare della nostra totale dedizione al bene della Città. Funziona così in democrazia, non c’è spazio per la rivalsa (di altri intendo) che tentano di sfruttare la tua immagine per campagne di piccolo cabotaggio. In altre e più semplici parole, queste cose falle dire a quella frotta di politici fallimentari che sembrano essere (talvolta per te) le sirene di Ulisse… lo sai come andò a finire per il pastore di Itaca che non apparteneva al mare!”.
Luca Masi
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