POLITICA

Marino – Il Pd di Marino alla ricerca di un nome che salvi capra e cavoli

A distanza di poco più di un anno il commissario Fausto Bassani è tornato a cercare di incollare i pezzi del Pd marinese, per forza di cose sempre più piccoli e insidiosi. Dopo il fallimento del percorso unitario intrapreso dal segretario Franca Silvani, eletta in un congresso cui si era giunti già commissariati a seguito dello sconquasso delle Primarie del 2014, la storia torna a ripetersi e a fare danni.

Se finora hanno prevalso i personalismi, l’indicazione del partito provinciale parla chiaro, serve una candidatura unitaria per sperare di andare al ballottaggio alle prossime amministrative. Con la roccia del centrodestra che si è sgretolata giocoforza dopo le vicende giudiziarie che hanno interessato l’ex sindaco Fabio Silvagni, il Partito democratico si ritrova ancora una volta ad arrabbattarsi per recuperare consensi e credibilità, in uno scenario in cui sembrano acquistare sempre più peso i pentastellati con il loro massimo esponente, Carlo Colizza. 

Arduo compito per il commissario, tirare fuori dal cilindro, o peggio ancora dai difficili rapporti nel partito e del partito con il resto delle forze di centrosinistra, quel nome in grado di invertire l’inesorabile declino messo in moto già da anni e tristemente accelerato negli ultimi tempi, quando si è giunti a circa tre mesi dalla tornata elettorale.

Tanti, forse troppi i nomi sul tavolo, su cui si dovrà presto fare sintesi, e individuare chi sta dentro e chi sta fuori.