POLITICA

Ai Castelli dopo le Primarie scatta l’operazione ‘piazza pulita’

operaio scopa

operaio scopaDopo le Primarie è ora di costruire. Dopo la sfilza di dichiarazioni di soddisfazioni per l’espletamento delle consultazioni preventive, che per la prima volta hanno visto l’entrata in vigore dell’albo degli elettori, è tempo di mettersi a tavolino e costruire il percorso futuro attorno al candidato vittorioso. E’ quello che sta succedendo a Genzano, dove il sindaco Flavio Gabbarini si è riaffermato sugli altri tre sfidanti, e a Rocca di Papa, dove a trionfare è stata l’assessore Silvia Marika Sciamplicotti sul collega di sempre, Mauro Fei. Che sia tutto ora quel che luccica però difficile dirlo, se la corsa ad accaparrarsi più elettori si staglia su tensioni già sull’orlo della frattura.

Neanche a dirlo nella Città dell’infiorata, dove, stante la disponibilità di tutti ad appoggiare colui che era già designato alla vittoria, di certo le primarie non hanno sopito vecchi rancori, su cui per forza di cose bisognerà ripartire, sostanzialmente epurando, per dare slancio al proseguimento del progetto amministrativo partito già cinque anni fa. D’obbligo il passo indietro da parte di chi ci ha provato ed ha fallito.

A Rocca di Papa gli scossoni sono stati ben più plateali, vuoi per la rottura del perdente Mauro Fei, che ha rassegnato le dimissioni rientrando nel solo ruolo di consigliere, vuoi per le dichiarazioni piuttosto pesanti dell’ormai ex segretaria del circolo cittadino, Raffaella Taggi, che di fiato alle trombe ne ha dato parecchio negli ultimi tempi, ingaggiando una querelle che poi si è rivelata un boomerang. Appartenendo alla componente feiana, e soprattutto denunciando voti di scambio e voltafaccia dell’ultimo minuto, lei ed altri due membri del direttivo (Linda Boccanera e Andrea Gatta), si sono infatti dimessi lasciando la guida del Pd locale alla garante provinciale Serena Gara. Insomma, anche qui, piazza pulita.  Il progetto futuro ora ha un nome e un cognome, e chi non si allinea è fuori. Così è l’esercizio di democrazia operato dalla primarie. Prendere o lasciare. Ci sarà poi da valutare la posizione della consigliera Linda Boccanera, rientrata nella compagine consiliare solo poco tempo fa a seguito delle dimissioni di Monia Lucatelli, per cui la presenza in Consiglio sarebbe potuta essere un trampolino di lancio per le prossime amministrative. Dall’alto sarebbero arrivati poi forzati stop a qualsiasi tentativo, velato o meno, di iniziare percorsi in contrasto con quello scelto dai cittadini e sancito dal regolamento delle primarie. 

A Marino un caso a parte. Il caos più totale dal commissariamento del Comune a quello del Pd locale – che non è riuscito a organizzare le primarie -, passa per la designazione diretta del candidato, Oriano De Luca, e la costruzione di una coalizione in grado di dire la propria alle prossime consultazioni elettorali di giugno, che qualcuno, stante il disastro generale, spera persino di posticipare.