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Torna l’ora legale – Sarà una Pasqua con un’ora in meno: lancette avanti di un’ora tra le 2 e le 3

ORA LEGALE

timeSarà una Pasqua che durerà un’ora in meno quella di quest’anno. Non le consuete 24 ore per festeggiare la Resurrezione del Cristo, ma 60 minuti in meno, quelli che perderemo alle 2, quando le lancette degli orologi dovranno essere mandate avanti di 1 ora. Qualcuno sistemerà gli orologi già prima di andare a dormire. Qualcun altro, eccessivamente scrupoloso, avrà messo avanti la lancetta già da qualche qualche ora, per meglio abituarsi al nuovo…’fuso’, manco il rischio fosse quello del jet-lag.

Disguidi consueti, nel giorno, anzi nella notte, del passaggio dall’ora solare all’ora legale. Non che quella solare sia illegale…tutt’altro, ma lo spostare le lancette in avanti di un’ora ci priverà di un’ora di sonno, che recupereremo tuttavia a fine ottobre, quando accadrà il contrario.

“L’ora legale – lo ricordiamo usufruendo dei dettami di Wikipedia – è una convenzione ormai generalizzata di avanzare di un’ora le lancette degli orologi durante il periodo estivo, in modo da prolungare la luce solare nel tardo pomeriggio a scapito del primo mattino. Nei paesi dell’Unione Europea l’ora legale inizia l’ultima domenica di marzo e termina l’ultima domenica di ottobre.  Quando l’orario coincide con quello del fuso orario di riferimento prende il nome di ‘ora solare’ o ‘ora civile convenzionale’. In alcuni paesi l’ora solare è di fatto sospesa, e si adotta l’ora legale per tutto l’anno. Si noti che in molti paesi si utilizza una terminologia più diretta per designare l’ora legale, ovvero «orario estivo».

FOCUS – Una denominazione più accurata perchè riferita allo scopo del cambiamento d’orario e quindi slegata dal riferimento alla stagione estiva, è quella di ‘orario di risparmio della luce diurna’ (dall’americano ‘daylight saving time’). In Italia l’ora legale è stata adottata per la prima volta nel 1916, tramite il decreto legislativo n. 631 del 25 maggio, ed è rimasta in uso fino al 1920. Tra il 1940 e il 1948 fu abolita e ripristinata diverse volte a causa della Seconda guerra mondiale. Durante l’occupazione jugoslava di Trieste l’esercito titino la vietò per segnare anche cronograficamente il distacco della città giuliana dall’Italia. Venne infine adottata definitivamente con una legge del 1965, in periodo di crisi energetica. L’ora legale stabilita da tale legge, applicata per la prima volta nel 1966, durava quattro mesi, dalla fine di maggio alla fine di settembre; tale durata venne estesa a sei mesi nel 1981, iniziando l’ultima domenica di marzo e terminando l’ultima di settembre. Un ulteriore prolungamento di un mese è stato introdotto nel 1996, insieme al resto dell’Europa: l’inizio rimane fissato all’ultima domenica di marzo mentre la fine è spostata all’ultima domenica di ottobre. Lo scopo dell’ora legale è quello di consentire un risparmio energetico grazie al minore utilizzo dell’illuminazione elettrica. L’ora legale non può ovviamente aumentare le ore di luce disponibili, ma solo indurre un maggior sfruttamento delle ore di luce che sono solitamente ‘sprecate’ a causa delle abitudini di orario.  Si consideri ad esempio una persona che dorma ogni giorno dalle 23 alle 7: d’estate il sole sorge ben prima delle 7, e quindi utilizzando l’ora legale è possibile sfruttare l’ora di luce dalle 6 alle 7 e ritardare di un’ora l’accensione della luce elettrica alla sera. Nei giorni immediatamente successivi al ‘cambio dell’ora’ (ossia al passaggio da ora solare a legale e viceversa), alcune persone lamentano disturbi dovuti all’alterazione del ciclo sonno-veglia[senza fonte]. Si tratta dello stesso fenomeno che si riscontra nelle persone che viaggiano in aereo tra paesi separati da diversi fusi orari (il cosiddetto jet lag); in questo caso però l’effetto è minore perché il cambiamento di orario è di una sola ora e molte persone non avvertono alcun disturbo. Da un sondaggio condotto dal Codacons risulta che gli italiani sono per il 50% a favore e per il 50% contrari all’ora legale. La stessa inchiesta ha tuttavia rilevato che la maggior parte degli intervistati è a favore dell’abolizione dell’ora solare. Questa soluzione comporterebbe l’utilizzo dell’ora legale tutto l’anno, eliminando i fastidi legati al cambio di ora: il problema sarebbe che d’inverno, con meno ore di luce a disposizione, uno slittamento in avanti di alba e tramonto potrebbe fornire sì un’ora di luce in più alla sera, ma anche una in meno ogni mattina, mentre le attività umane continuerebbero a svolgersi con lo stesso orario”.