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La battaglia di Roxana Grasso per salvare gli agnellini dalla mattanza pasquale

buona pasqua

buona pasquaSaranno tante le tavole che oggi, nel pranzo pasquale, saranno bandite di carne, con preminenza assoluta per l’abbacchio, l’agnellino ancora nutrito dal latte materno, che pesa in media tra i 4 e i 6 chilogrammi e viene macellato prima che compia il primo mese di vita. Qualcuno, e sono sempre di più, sceglierà un menù alternativo mentre tanti altri non potranno fare a meno di addentare la carne di agnello, quasi non fosse Pasqua senza l’abbacchio nello stomaco. Chi una scelta l’ha già fatta e da tempo va combattendo per fare proseliti è Roxana Grasso, fondatrice e presidente dell’associazione “Fratello Sole Sorella Luna”, costituita nel giugno del 2011 tra Velletri e Genzano, col primario scopo di “sensibilizzare la popolazione sui problemi del randagismo e favorire il rispetto e la convivenza con i nostri ‘fratelli minori’”. Proprio lei, che da decenni si occupa del mondo degli animali, da oltre 10 anni lavora con amore e tenacia sul territorio dei Castelli romani, intervenendo in tutte quelle situazioni di criticità che potrebbero causare danni, effettuando salvataggi di animali in difficoltà, adozioni e sterilizzazioni.

Roxana Grasso

Roxana Grasso

Proprio lei in queste settimane ha combattuto un’acerrima battaglia a tutela degli agnellini, “per dire no al funerale servito a tavola che va in scena ogni giorno di Pasqua, portando alla macellazione di circa 1 milione di agnelli. Ognuno di noi può contribuire a cambiare questa società e talvolta diventa un dovere, perché a causa di una tradizione ormai superabile – continua la Graxo – sono tantissimi i cuccioli che vengono uccisi nel periodo pasquale. Esseri senzienti che hanno un solo mese di vita e vengono sgozzati per il piatto di molte persone”.
“E pensare – continua – che tra le comunità cristiane più antiche l’agnello era rappresentato sulle spalle del pastore e simboleggiava l’anima salvata da Cristo. La sua uccisione per Pasqua non ha alcun fondamento nella tradizione cristiana, ma ha semmai radici nel Vecchio Testamento. È un rito cruento, in forte contraddizione col concetto di Resurrezione, che porta con sé il rinnovamento della fede e della speranza. È un rito non necessario in una società, la nostra, già impregnata di violenza e di morte, che serve soltanto a soddisfare gli interessi dell’industria alimentare ed è un bene che anche Papa Francesco abbia invitato a non mangiare agnelli e capretti per Pasqua”. Proprio la presidente dell’associazione animalista, cattolica praticante, ha aderito all’iniziativa con la quale tanti volontari si sono recati presso alcune chiese a distribuire depliant con ricette alternative all’agnello. “Tutto questo – ha dichiarato – nella consapevolezza che non serve criticare e darci la pacca sulle spalle: serve agire nel proprio piccolo e per questo ho ritenuto fosse necessario distribuire ricette senza sangue. La Pasqua cristiana – ha dichiarato ancora – non ha nulla a che fare con la strage di milioni di agnellini, e mi auguro che in tanti, anche sensibilizzati dalle nostre battaglie, abbiano rinunciato a cibarsi di questi martiri innocenti di una guerra fatta in nome dell’ingordigia e dell’ignoranza”.