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Velletri – Rifiuti, via libera all’impianto aerobico? Garofolo ancora non si fida

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Aldo Garofolo

Aldo Garofolo

Sta provocando numerose reazioni l’annuncio dell’assessore Orlando Pocci all’assemblea degli agricoltori dell’Aspal, durante la quale ha tranquillizzato i presenti, confutando l’ipotesi di un possibile impianto biometano per il trattamento della frazione organica dei rifiuti (LEGGI QUI), prima che il presidente dell’allora Commissione Rifiuti, Giorgio Greci, si dicesse soddisfatto per l’annuncio. Tra le svariate reazioni anche quella di Aldo Garofolo, ‘mente’ dei No-Inc, e punto di riferimento per tutti coloro che, da anni, combattono contro l’impianto di digestione anaerobica dei rifiuti. Proprio l’ipotesi anaerobica sembra stata accantonata, con Pocci che ha aperto le porte al Compostaggio di Comunità. “Se l’annuncio dell’assessore – ha dichiarato Garofolo – non fosse una balla potrebbe certificare un successo di tutti quelli, comitati e cittadini, che hanno contrastato a morte il biogas targato Volsca a partire dal maledetto agosto 2014. Rimane però da chiarire un passaggio importante – ha aggiunto Garofolo, per mesi punto dir riferimento anche per la speciale Commissione consiliare -: è davvero compostaggio di comunità quello che vogliono Servadio e soci? A scanso di equivoci – ha precisato – abbiamo ampiamente dimostrato che, per non produrre inquinamento, ogni impianto dovrebbe trattare non oltre 700 tonnellate annue e quindi per questo parliamo di mini compostatori aerobici. Se la frazione organica contenuta nei rifiuti solidi urbani di Velletri è circa 7-8000 tonnellate/anno, ipotizzando che in futuro si arrivi al 65% di differenziata porta a porta avremo al massimo 5000 t/a di organico da compostare. Se, e dico se, gli amministratori incentiveranno al massimo il compostaggio domestico dei due terzi di cittadini che risiedono in campagna il totale potrebbe scendere a 2000-3000 t/a. In sostanza per coprire il fabbisogno del Comune di Velletri sarebbero necessari non un unico impianto ma circa tre – quattro mini compostatori. Non è ancora chiaro – ribadisce Garofolo – se l’amministrazione in carica e la Volsca decideranno in tal senso, nè è chiaro se e come incentiveranno l’autocompostaggio domestico. In tal senso nutro ancora furti dubbi, perchè credo piuttosto che decidano per un unico impianto di scala industriale ubicato a Lazzaria, dove è probabile confluiranno anche tutti gli sfalci e le potature del territorio, per un totale molte migliaia di tonnellate. Nel qual caso – ha concluso – si potrebbero riprodurre le criticità che affliggono tutti gli impianti industriali, dalla Kiklos di Aprilia all’Ama di Maccarese.

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