POLITICA

Genzano – Michele Savini, la ‘forza tranquilla’ che scalda la piazza e pensa ad amministrare con onestà e serietà

“Grazie, vi voglio bene”. Ha concluso con queste semplici parole, familiari, di stampo giovanile, il candidato sindaco Michele Savini il suo comizio di ieri in piazza Tommaso Frasconi che ha chiuso la sua campagna elettorale in attesa del voto di domenica 5 giugno.

Una frase che condensa nella sua semplicità i motori della formazione civica genzanese, creata da giovani del territorio, volti nuovi e freschi, con in testa un candidato che ha fatto della “tranquillità” un monito e uno stile durante tutti questi giorni di scontri politici tra le varie fazioni. 

“Genzano ha molto ma mancano le persone giuste, con nuove idee e competenze e soprattutto serie e oneste” si è detto dal palco. “Noi non siamo il frutto di un’alchimia politica con l’obiettivo di conquistare una poltrona e far rimanere sempre i soliti volti al governo”. E poi ancora richiami allo sport, al sociale, alla cultura, al turismo ad un centro anziani pieno di problemi inascoltati. 

“Non ci ho pensato poi molto a candidarmi quando alcune persone me lo chiesero – ha riferito Savini prendendo per ultimo la parola -, perchè ho visto nei loro occhi la sincerità e la stima, e spero di essere all’altezza delle loro aspettative perchè loro sono il vero motore della nostra formazione civica. Abbiamo fatto una scelta coraggiosa perchè amministrare vuol dire prendersi delle responsabilità e noi il 6 giugno saremo ad amministrare”.

“Forse all’inizio ci avevano sottovalutato – ha continuato il candidato di “Attivamente” -, poi ci hanno corteggiato ma noi non abbiamo ceduto perchè il nostro progetto civico è più importante di qualsiasi poltrona. Poi quindi sono arrivate le calunnie perchè hanno paura, ci temono perchè siamo giovani e senza partiti alle spalle, siamo liberi. per amministrare bene serve solo amore per la città”.

“Siamo solo in campagna elettorale e già abbiamo ottenuto un traguardo per i cittadini e i commercianti, perchè nel corso del confronto pubblico sul commercio abbiamo proposto e fatto firmare congiuntamente a tutti i candidati sindaci un documento che obbliga la futura amministrazione a creare un tavolo di concertazione tra l’assessorato al Commercio e l’associazione dei commercianti”.

E poi una stoccata finale: “Durante l’infiorata la figlia di un nostro candidato, un’artista, ha inaugurato una mostra al Museo dell’Infiorata, ma il sindaco Gabbarini se ne è guardato bene dal presenziare. Ho tagliato io il nastro, così mi hanno proposto in segno augurale”.