Una frase che condensa nella sua semplicità i motori della formazione civica genzanese, creata da giovani del territorio, volti nuovi e freschi, con in testa un candidato che ha fatto della “tranquillità” un monito e uno stile durante tutti questi giorni di scontri politici tra le varie fazioni.
“Genzano ha molto ma mancano le persone giuste, con nuove idee e competenze e soprattutto serie e oneste” si è detto dal palco. “Noi non siamo il frutto di un’alchimia politica con l’obiettivo di conquistare una poltrona e far rimanere sempre i soliti volti al governo”. E poi ancora richiami allo sport, al sociale, alla cultura, al turismo ad un centro anziani pieno di problemi inascoltati.
“Non ci ho pensato poi molto a candidarmi quando alcune persone me lo chiesero – ha riferito Savini prendendo per ultimo la parola -, perchè ho visto nei loro occhi la sincerità e la stima, e spero di essere all’altezza delle loro aspettative perchè loro sono il vero motore della nostra formazione civica. Abbiamo fatto una scelta coraggiosa perchè amministrare vuol dire prendersi delle responsabilità e noi il 6 giugno saremo ad amministrare”.
“Forse all’inizio ci avevano sottovalutato – ha continuato il candidato di “Attivamente” -, poi ci hanno corteggiato ma noi non abbiamo ceduto perchè il nostro progetto civico è più importante di qualsiasi poltrona. Poi quindi sono arrivate le calunnie perchè hanno paura, ci temono perchè siamo giovani e senza partiti alle spalle, siamo liberi. per amministrare bene serve solo amore per la città”.
“Siamo solo in campagna elettorale e già abbiamo ottenuto un traguardo per i cittadini e i commercianti, perchè nel corso del confronto pubblico sul commercio abbiamo proposto e fatto firmare congiuntamente a tutti i candidati sindaci un documento che obbliga la futura amministrazione a creare un tavolo di concertazione tra l’assessorato al Commercio e l’associazione dei commercianti”.
E poi una stoccata finale: “Durante l’infiorata la figlia di un nostro candidato, un’artista, ha inaugurato una mostra al Museo dell’Infiorata, ma il sindaco Gabbarini se ne è guardato bene dal presenziare. Ho tagliato io il nastro, così mi hanno proposto in segno augurale”.