POLITICA

Genzano – Ecco chi entrerà in Consiglio in caso di vittoria di Gabbarini o Lorenzon. Bevilacqua e Melaranci i due esclusi eccellenti

Aula consiliare Comune di Genzano

Aula consiliare Comune di GenzanoTra 10 giorni, come già avvenne 5 anni fa, sarà il ballottaggio a dover stabilire chi sarà il Sindaco che governerà Genzano nel prossimo quinquennio. In virtù di quanto scaturito dal primo turno di domenica 5 giugno saranno due i nomi che i genzanesi si ritroveranno nella lista: quello del sindaco uscente, Flavio Gabbarini, e quello del suo giovane sparring-partner, il pentastellato Daniele Lorenzon. Oltre a loro ci sono però in ballo anche diverse poltrone da consigliere comunale, alcune delle quali sono già assegnate, mentre altre saranno legate all’esito del ballottaggio. 

Al di là dell’esito finale sarà comunque un Consiglio comunale per buona parte rinnovato. Nel caso in cui al governo del Comune castellano rimanga il centrosinistra i seggi saranno così ripartiti: 6 consiglieri al Partito Democratico, 2 alla lista Città Futura, 1 ai Comunisti Italiani e 1 alla lista Genzano Adesso per la maggioranza, mentre tra i banchi della minoranza sederanno 3 consiglieri del Movimento 5 Stelle, oltre ai 3 candidati sindaci delle altre liste, ovvero Papalia, Savini e Mancini. Di conseguenza la schiera dei 16 consiglieri, oltre al sindaco Gabbarini, sarebbe composta dai seguenti nominativi: Luca Lommi, il più votato dei consiglieri del Pd con 431 preferenze, Roberto Silvestri (273), Martina Ortolani (270), Giordano Bianchi (254), Federica Lattanzi (244), Sara Calce (206), Cristian Di Veronica (131), Alessandro Napoleoni (120), Emiliano Bernoni (146) e Giovanni Stazio (77) per la maggioranza e Daniele Lorenzon, Elena Mercuri (187), Cristina Bernardi (173), Fabio Papalia, Michele Savini e Patrizia Mancini per la minoranza.

Nel caso in cui a trionfare fossero i pentastellati 10 seggi andrebbero all’unica lista del Movimento 5 Stelle, che avendo potuto contare solo su 13 candidati li imbarcherebbe quasi tutti, mentre all’opposizione andrebbero 4 seggi al Pd, in aggiunta ai candidati sindaci Savini e Papalia, per una composizione così rappresentata: Elena Mercuri (187), Cristina Bernardi (173), Marco Fermanti (160), Luigi Nasoni (148), Silvia Bongianni (118), Claudio Mariani (93), Dario D’Amico (75), Daniela Fattori (54), Maurilio Silvestri (28) e Alessandro Scoppoletti (25) per la maggioranza e Flavio Gabbarini, Luca Lommi, Roberto Silvestri, Martina Ortolani, Michele Savini e Fabio Papalia per la minoranza, dalla quale resterebbe quindi esclusa Patrizia Mancini, che in campagna elettorale è stata tutt’altro che tenera nei confronti del sindaco uscente. A fronte dei tanti volti nuovi che popoleranno i banchi del Consiglio comunale, altrettante sono le presenze di spicco che però in questa tornata elettorale sono rimaste ai box, come Marta Elisa Bevilacqua, già vicepresidente del consiglio comunale, che aveva fatto ampio sfoggio delle sue qualità e che ha pagato lo scotto dell’inattesa debacle della sua lista, all’interno della quale lei si è comunque distinta, ottenendo ben 154 voti, e l’ex capogruppo della Lista Civica, Arnaldo Melaranci, che per la prima volta, da 15 anni a questa parte, sarà costretto a fermarsi nel suo ufficio all’inizio di via Belardi, senza poter più prendere posto nella vicina aula consiliare, pur se forte di 243 preferenze. Undici voti sono mancati a Paolo Previtali per garantirsi la conferma, sebbene per lui, come per altri, potrebbero scattare il ripescaggio nel caso che, a seguito dell’eventuale vittoria, Gabbarini peschi nella lista di Città Futura per comporre la sua squadra di governo. 

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