POLITICA

Marino – Il nuovo sindaco Carlo Colizza giura tra scroscianti applausi

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5di Michela Emili

Applausi, applausi e ancora applausi. L’aula gremita di Palazzo Colonna è stata un tripudio di consensi e scroscianti battiti di mano in occasione del primo consiglio comunale che ha sancito l’insediamento della nuova Amministrazione grillina del sindaco Carlo Colizza.

Applausi al momento della votazione sulla convalida degli eletti, applausi al momento della convalida del sindaco. Passaggi burocratici certo, pure formalità, ma tutta l’aula era in piedi a testimonianza della grande voglia di rinnovamento che si è concretizzata nel voto dello scorso 5 giugno e poi del 19 giugno.

Applausi ancora quando il sindaco ha indossato la fascia tricolore, per mano del segretario comunale Claudia Tarascio, prima di pronunciare il giuramento. 

In un’assise condita dall’emozione, che ha osservato anche il minuto di silenzio per le vittime di Dacca, si sono registrate anche più di qualche imprecisione nella condotta dell’adunanza e delle votazioni del presidente del Consiglio e del suo vice, poi individuate nella figura di Gabriele Sante Narcisi il primo e il più votato del Pd, Gianfranco Venanzoni, il secondo. I disordini in aula non sono mancati tanto che il primo cittadino per sedare gli animi ha preso la parola per ricordare a tutti che la campagna elettorale è finita e che bisogna rispettare tutti i ruoli, in riferimento a quelli della minoranza che avanzavano osservazioni sulle procedure da adottare.

Ha fatto riferimento alla sua famiglia il sindaco nel prendere la parola e presentare le linee programmatiche del suo governo, o meglio ancora i valori alla base del suo impegno. Legami parentali a sottolineare la genuinità e le tradizioni, ma anche la voglia di cambiare e di mettersi al servizio di questa volontà espressa dai cittadini.

In merito alle vicende giudiziarie che hanno travolto il comune Colizza ha sottolineato: “Noi guardiamo avanti, ad altri il compito di guardare indietro”.

 

A tutti i presenti è stato distribuito un foglio a firma dell’Assemblea contro la cementificazione” dal titolo “Ora si fermino i cantieri a Mugilla e si annullino le delibere del 2011 pro-cementificazione”, un cavallo di battaglia della campagna elettorale.

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