Ecco quanto accade nel cimitero di Velletri (foto Alberto Mariani)
Bocco (anzi, per tutti ‘o Bocco’), a Velletri lo conoscono in tanti (e chi non lo conoscesse potrà fare un ‘salto’ su Youtube). E’ un uomo senz’altro pacifico; certo ha i suoi modi, che lo portano ad uscire fuori dalle righe, e quando capita, a tanti capita di riderci su, mentre qualcuno si ritrova a storcere la bocca. Non si registrano, tuttavia, episodi di aggressioni e violenze a lui ascrivibili, sebbene più di qualche donna, per lo più anziana, nei mesi scorsi si è detta scossa per quanto avvenuto al momento di far visita alle tombe dei propri defunti. Qualcuna ha dichiarato di essersi trovata di fronte ad un uomo che si è denudato, masturbandosi in pieno giorno, e al di là degli episodi in se, appare francamente assurdo che non si riesca ad andare oltre i proclami, in quella che non deve essere una crociata contro di lui, quanto una battaglia per garantire la dignità dei defunti e il decoro di un’area cimiteriale che, negli anni, non è che sia mai stata tirata a lucido. Proprio in queste ore la macchinetta fotografica di Alberto Mariani ha fotografato l’ultimo suo giaciglio all’interno del Campo santo, dove nel tempo sono ben individuabili dalla presenza di coperte, cuscini e altre cose lasciate sul posto, i luoghi dove Bocco passa le sue notti tra le tombe, sulle quali sono stati trovati anche escrementi umani, aspetto che ha spinto chi di dovere a lasciare aperti i bagni anche di notte.
A questo punto non possono bastare più le dichiarazioni dell’assessore Orlando Pocci, che recentemente, proprio ai nostri taccuini, ha riferito che “non è facile controllare a tappeto il cimitero che insiste su di un’area molto vasta con tre grandi ingressi difficilmente presidiabili. Prima della chiusura delle ore 19 – aggiunse – gli agenti della Polizia Locale provvedono a controllare i luoghi che paiono essere quelli più frequentati dall’uomo, ma le dimensioni del cimitero rendono più o meno vano il passaggio in auto sui viali principali. Quindi la questione è ben più delicata di quello che si possa pensare”.
Apprezzabile la schiettezza dell’assessore, che aggiunse: “Proprio l’altro giorno sulla tomba di mio padre ho ritrovato due bottiglie di birra”. In virtù di quanto sta accadendo, nel rispetto di tutti, in primis anche del soggetto in questione, sarebbe auspicabile un’azione più concreta in supporto di un uomo che, per dirla ancora con le parole di Pocci, “non è un violento, ma vive al limite della realtà”, che vada oltretutto a tutela della sacralità del luogo, che non deve e non può trasformarsi nel luogo di bivacco di nessuno.
