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Genzano e il ‘vizietto’ di cambiare nome ad artisti e personaggi storici

morisini

salvatore morosini La toponomastica genzanese lascia un po’ a desiderare. Tra errori e casi di omonimie le ripercussioni molto spesso rischiano di non essere poi così grossolane. E’ successo così che per molti anni il sacerdote partigiano don Giuseppe Morosini, a Genzano è stato ribattezzato Salvatore. A seguito di segnalazione sulle nuove targhe toponomastiche dell’arteria che da piazza Dante prosegue verso il palazzo Sforza Cesarini, l’errore è stato corretto, ma persiste ancora sui documenti dei residenti.
Anche la targa in marmo commemorativa apposta sul muro dell’istituto delle suore Agostiniane vuole ancora che ad essere stato fucilato dai nazifascisti sia stato Salvatore Morosini, al posto di Giuseppe.

emilio cisternaAnche al pittore genzanese Eugenio Cisterna non è andata meglio. Sulla targa della strada a lui dedicata, infatti, non c’è scritto il suo reale nome, bensì Emilio. Il grottesco inconveniente è stato messo in luce dai promotori della pagina Facebook “Il dialetto di Genzano di Roma”, impegnati nel tenere vivi tradizioni e saperi cittadini, unitamente alla necessità di porvi al più presto rimedio.

In altre situazioni ad essere oggetto di fraintendimenti sono i casi di omonimia, che riguardano le due piazze Buttaroni, una a pochi passi dall’altra nel centro cittadino, l’una Salvatore e l’altra Vittorio, così come via e piazza Mazzini.

Michela Emili

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