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VELLETRI – LA SCALA IM(MOBILE) FA INFURIARE I CITTADINI

Domenica 21 agosto scala chiusa
Domenica 21 agosto scala chiusa

Domenica 21 agosto 2016. La Scala mobile è ancora chiusa ( FOTO ALBERTO MARIANI), senza alcuna comunicazione a motivarne il perchè

di Daniel Lestini

La scala mobile, che a questo punto sarebbe meglio chiamare…immobile, visto che da quando è stata inaugurata sin troppo spesso è rimasta chiusa o  aperta a mezzo servizio, è lì, a fare bella mostra di se, ancora capace (chissà come) di inorgoglire ed impettire chi, nella sua realizzazione, ha visto chissà quale prodigio amministrativo. Con buona pace dei disabili che non vi possono salire e di chi ne caldeggiava un’utilità senz’altro maggiore in altri punti, neppure troppo lontani. Tornando indietro, al giorno dell’inaugurazione, si ricordano solo sorrisi, strette di mano e nessuno spazio per ogni forma di dissenso, come si conviene al momento di ogni taglio del nastro. Il sapore del piatto, d’altronde, è parso buono a chi lo ha assaggiato, e pazienza se qualche ingrediente era andato a male e se a gustarlo siano stati solo palati propensi ad esaltarne il sapore. D’altronde, come si dice, gli assenti hanno sempre torto, vero?

(foto Alberto Mariani)

(foto Alberto Mariani)

Tanti di quelli che si sono presentati all’inaugurazione della scala mobile che da qualche giorno collega, o meglio dovrebbe collegare, via degli Atlantici con via Bruno Buozzi, sono simpatizzanti di coloro che l’hanno fortemente  voluta. Ancora una volta, infatti, l’ennesima opera pubblica è stata inaugurata con uomini e donne di maggioranza a far numero e l’opposizione che si è guardata bene dal partecipare, avendola criticata aspramente, sin dall’abbrivio del progetto. Nessuno stupore, peraltro, visto che è quanto accade da tempo anche con feste ed eventi di ogni natura, come a parti invertite già accadeva nel passato. In questo caso, però, l’opposizione aveva più volte motivato la sua netta contrarietà, più volte palesata, nei confronti di un’opera che in tanti hanno criticato lungo i 3 anni e più che ci sono voluti per completarla. Chi l’ha voluta proprio in quel punto ne sta decantando le lodi e continuerà a farlo, cercando ogni appiglio per esaltare quanto altrove verrebbe visto come ordinaria amministrazione. Tuttavia sono non sono certamente pochi i cittadini che si sono interrogati circa la sua effettiva utilità, dopo aver già messo in risalto la lungaggine eccessiva per il suo completamento. 

La Scala Mobile vista da via degli Atlantici così come si presenta domenica 21 agosto (foto Alberto Mariani)

La Scala Mobile vista da via degli Atlantici così come si presenta domenica 21 agosto (foto Alberto Mariani)

Lunga la lista di chi pensava e pensa che quel percorso meccanizzato sarebbe dovuto sorgere sotto la Villa Ginnetti, dove si poteva dar vita ad un parcheggio di oltre 1000 posti, che avrebbe dato ben altro sfogo al commercio cittadino. “Nonostante i fondi siano nel tempo lievitati, e nessuno può dire il contrario, resta difficile ancora oggi comprendere – ha dichiarato in proposito il consigliere della lista Live, Giorgio Greci – il perché si sia deciso di fare lì un’opera che non cambierà poi di molto i collegamenti con il centro storico, che sarebbero invece stati di gran lunga migliorati con un percorso meccanizzato sotto la Villa, con accesso direttamente nei pressi di piazza Cairoli”.   

I consiglieri comunali di Fratelli d’Italia in tempi non sospetti, si era ancora nel giugno del 2013, evidenziarono che la migliore soluzione per Velletri, per il suo commercio e per un miglioramento della vivibilità, fosse quella di “realizzare un percorso meccanizzato dall’area parcheggio sotto la Villa Ginnetti, nella zona dell’Ospedale, per approdare tramite lo stesso direttamente in centro, sotto le scalette della centralissima Piazza Cairoli”. Dissenso costante quello di Di Luzio e Quaglia, che già a giugno e novembre del 2013 e a marzo del 2015 hanno presentato interrogazioni consiliari per mettere alla luce aspetti cruciali circa l’utilità dell’opera e i suoi effettivi costi.

La Scala Mobile pochi giorni dopo l'inaugurazione (foto Alberto Mariani)

La Scala Mobile pochi giorni dopo l’inaugurazione (foto Alberto Mariani)

Tra i più contrari va annoverato sin da tempi non sospetti Lamberto Trivelloni e tutta la ‘famiglia’ dell’Udc, oggi confluita in ‘Patto Popolare per Velletri’. Anche lui, come tanti in queste ore, hanno criticato aspramente il fatto che la scala mobile non sarà utilizzabile da parte dei disabili, andando di fatto ad essere di conforto solo per coloro che avevano già una scala per ‘tagliare’ verso via Buozzi, appena pochi metri più avanti. 

“Si poteva fare in un posto più utile e comodo – ha dichiarato nei giorni scorsi Trivelloni – e lo si poteva fare in un terzo del tempo impiegato, riducendo al massimo i disagi ai residenti, e spendendo meno della metà. Mi chiedo poi se così ripida e stretta sia fruibile da tutti e senza pericoli, mentre si capisce facilmente come non sia conforme a persone con forte disabilità e disagevole anche per le mamme coi passeggini. Mi chiedo ancora una volta, allora, perchè non hanno voluto farla nel posto più adatto e semplice da realizzare sotto l’ospedale civile, a ridosso della Villa Ginnetti.  Li avrebbe potuto avere alla base un parcheggio in piano con 1000 posti auto e tre piazzole a livello con servizio per l’ospedale, per la villa comunale e l’ingresso per Galleria Ginnetti. Non è d’altronde stata la lunghezza a condizionarne il costo – ha aggiunto Trivelloni – come pure l’uso e le difficoltà per realizzarla, ma l’inclinazione eccessiva determinata dal dislivello, alla cui base non vi è neanche un marciapiede, ma una strada a due sensi di marcia in prossimità di una rotatoria/incrocio”.

Uno dei sopralluoghi di tecnici e amministratori per venire a capo dei primi inconvenienti (foto Alberto Mariani)

Uno dei sopralluoghi di tecnici e amministratori per venire a capo dei primi inconvenienti (foto Alberto Mariani)

Presto spiegati, per Trivelloni, i motivi che stanno dietro a quell’insolita collocazione: “La scelta non segue ragionamenti nobili, tutt’altro. Quello che la maggioranza vuole fare sotto l’ospedale, nonostante quando erano all’opposizione la pensavano diversamente, non è affatto un parcheggio, ma ben altro. Contrariamente a quanto promesso in campagna elettorale e votato in consiglio comunale, vogliono acconsentire con i due proprietari più importanti di quelle aree a realizzarci ben altro, ovvero un ipermercato ed uffici. Scelta che costituirebbe la definitiva mazzata al centro storico, con la concomitante chiusura delle ultime saracinesche ancora alzate”. Trivelloni, pur se acciaccato dall’incidente che ancora lo costringe ad una parziale mobilità, non recede di un millimetro e  ricorda poi come la delibera che fu votata all’unanimità in consiglio comunale per farvi un parcheggio a raso espropriando i terreni per motivi di pubblica utilità, fece cadere la Giunta Cesaroni, di cui lui stesso era coordinatore. “Feci votare il mio gruppo contrariamente alla maggioranza e agli interessi delle proprietà terriere – ricorda – e a favore della mia città. Da quel dì però paghiamo regolarmente l’affitto ad uno dei proprietari del terreno e siamo arrivati ben oltre il valore reale del bene, per un parcheggio di appena 2-300 posti che è un misto di terra e breccia, in cui si intervallano buche qua e la, che è lasciato incustodito, con ghiaia e breccia, polveroso l’estate e con buche e fango l’inverno. Perché da allora non ci hanno speso nemmeno un centesimo, rendendolo agevole per i cittadini? Beh – ha concluso Lamberto Trivelloni – non è difficile capire che sia per lo stesso motivo per il quale non c’hanno fatto la scala mobile…”.

La Scala vista dall'interno (foto Alberto Mariani)

La Scala vista dall’interno (foto Alberto Mariani)

Tornando alla scala mobile, che alcuni residenti hanno già lamentato essere persino rumorosa, tanto da chiedere delucidazioni su chi potersi rivolgere per segnalare tale aspetto, osserverà i seguenti orari di apertura: dal lunedì al sabato, dalle 7.40 alle 20.20 e la domenica dalle 8.30 alle 19.30. Una tempistica che asseconda pertanto gli orari dei negozi, un pò meno quello dei locali, come anche osterie e trattorie. Nel suo discorso inaugurale, che ha fatto seguito alla benedizione di Don Roberto Mariani, il sindaco ha ricordato i parcheggi presenti a ridosso della cinta, decantando le tariffe agevolate per le lunghe soste. Il Primo cittadino, ricordando gli inconvenienti relativi al tratto fognario, ha poi accolto la nuova opera definendola una delle più complesse mai realizzate. Il numero uno dell’Amministrazione veliterna ha poi lanciato un appello ai cittadini, invitandoli a preservare l’opera, che sarà abbondantemente videosorvegliata. Quanto alle polemiche sui marciapiedi, al momento più un ostacolo che altro per chi vuole usufruire del percorso meccanizzato, Servadio ha annunciato il loro rifacimento, per rendere più sicuro l’utilizzo della scala. Ma intanto la scala è ancora ferma, lo era ieri, sabato 20 agosto e lo è questa mattina, domenica 21 agosto. I residenti, da par loro, si stanno già muovendo nelle opportune sedi, per denunciare la sua inattesa rumorosità.

Le barriere architettoniche presenti una volta usciti, fotografate e denunciate da Dario Di Luzio (Fdi-An) e Giorgio Greci (Live)

Le barriere architettoniche presenti una volta usciti, fotografate e denunciate da Dario Di Luzio (Fdi-An) e Giorgio Greci (Live)

Quando è rimasta aperta qualcuno vi è salito, qualcun altro vi è sceso. Ma tutti normodotati, per carità, perchè per i disabili proprio non vi è posto, e pazienza se per chi era in buona salute già vi erano delle scale qualche metro più in là. E pazienza anche per le tante centinaia di migliaia di euro spese per realizzarla, tra intoppi, varianti e persino quei residenti pronti a lamentarsi dell’eterno cantiere che si è fatto grimaldello per i ladri che almeno inizialmente avevano preso di mira i palazzi circostanti. 

Qualcuno direbbe: siamo nel 2016, in una Velletri dove non è consentita alcuna forma di dissenso, pena essere etichettati come denigratori assoldati a fiancheggiatori di chissà chi. E’ proprio quello che, ne siamo certi, senza un minimo di autocritica o ravvedimento, avrà pensato qualche amministratore degnandosi di leggere questo pezzo…  

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