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Naufraga il sogno olimpico con il ‘no’ della Raggi. Delusione per il mondo dello sport anche ai Castelli

Nella conferenza stampa conclusasi poco fa il sindaco di Roma Virginia Raggi, così come atteso, ha ribadito il suo “no” alla candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2024. La decisione era già nell’aria, trainata dalla ferma posizione del leader dei pentastellati Beppe Grillo, ed oggi è sopraggiunta l’ufficialità dai microfoni del Compidoglio. Esattamente come con Monti per i Giochi del 2020, sopraggiunge oggi la notizia di un nuovo ritiro del dossier presentato al Cio (Comitato olimpico), che aveva preso già forma ed entusiasmo, all’insegna della sostenibilità economica ed ambientale, e che era stato presentato in una grandiosa cerimonia al Palazzo dei Congressi dell’Eur (LEGGI QUI).

È da irresponsabili dire sì a questa candidatura” ha detto il sindaco capitolino, allontanando l’ipotesi di qualsiasi altro indebitamento che la città di Roma non può permettersi.

Uno smacco e un’occasione persa per molti, anche dal fronte dei Castelli romani, dai quali si erano levate più voci di dissenso e di appello per un confronto serio con tutti gli amministratori della Città Metropolitana, che la Raggi, come da statuto, presiede.
A rimanere orfano dei Giochi olimpici, per la seconda volta, sono i Pratoni del Vivaro, il cui apprezzato centro equestre, un tempo gestito dalla Fise ed oggi riportato in auge da tanti  cavalieri, appassionati  e volontari, pregustava già il sogno di ospitare nuovamente le gare del Completo di Equitazione, esattamente come avvenne nel 1960. Con le Olimpiadi a Roma sarebbero sopraggiunti ingenti somme di denaro in grado di risollevare le sorti dell’intero compendio di Rocca di Papa, ma anche la vicina “Vela di Calatrava” che svetta incompiuta a Tor Vergata dai Mondiali di Nuoto del 2009.

Sebbene in un contesto arroventato – che ha visto anche il mancato incontro della Raggi con il presidente del Coni Malagò ed altri esponenti del Comitato olimpico 2024, fissato poco prima della conferenza ma a cui il sindaco è giunto in ritardo – la questione sembra ormai esaurita.

Morale della favola: niente Cinque Cerchi per la Capitale e il suo circondario…