POLITICA

Genzano – Il Consiglio si confronta e scontra su scuole, ambiente, ospedale, Acea e tanto altro

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di Michela Emili

Si è svolto sostanzialmente su un filo sottilissimo di equilibrio, non senza qualche scivolone, il Consiglio comunale di Genzano convocato nella serata di giovedì, e soprattutto nella prima parte, quella che ha impegnato l’assise nella discussione delle risposte alle tante interrogazioni presentate dalle forze di minoranza, e alle quali il primo cittadino Daniele Lorenzon ha risposto leggendo, carta per carta, una lunga serie di passaggi, date, numeri e cifre finalizzati ad evidenziare in maniera netta le mancanze della passata Amministrazione.

Fuoco incrociato quando si è toccata la questione di via Ercole Imbastari, i cui lavori ancora non sono stati terminati, con l’ex sindaco Flavio Gabbarini trasceso nei toni e con il presidente del Consiglio che lo ha invitato ad uscire dall’aula per calmarsi. Animato anche il dibattito sul finanziamento della scuola Landi. I circa 3 milioni di euro vantati dalla precedente Amministrazione non esistono per l’attuale governo cittadino. Ma Gabbarini ha replicato stizzito: “Siete voi che siete incapaci ad ottenerli”.

Questioni da scandagliare a fondo una per una, tanto che solo le interrogazioni hanno occupato l’assise per oltre un’ora e mezza. La riconversione dell’Ospedale De Santis, l’Asilo di via Tevere, gli interventi di messa in sicurezza nelle scuole, lo sportello Acea, il verde pubblico e tanto altro è finito sul tavolo di un Consiglio animato ancora dai traumi del post elezioni.

VIA IMBASTARI – In merito ai lavori di riqualificazione di via Imbastari, arteria del centro cittadino che collega il corso con i parcheggi sottostanti la piazza, c’è stata un bel po’ di frizione tra vecchi e nuovi amministratori. Lunga, in questo caso, la trattazione del primo cittadino, che in un passaggio saliente ha evidenziato che “Gli scavi misero in evidenza gravi mancanze negli impianti di sottoservizio, con griglie e pozzetti di raccolta acque non funzionanti, perché ostruiti e in diversi casi non collegati neanche ad apposita condotta di smaltimento, anzi si riscontrò un insufficiente dimensionamento e adeguamento della rete di condotta di acque scure e chiare. Si decise per necessità indotta e avvisata di effettuare un intervento di manutenzione straordinaria della sede stradale, con rifacimento della infrastruttura idrica e fognaria, in variante a quanto previsto nel progetto originario ove si prevedeva una semplice manutenzione ordinaria. Ciò ha creato un aggravio di costi con diversa disposizione di tempi di esecuzione”. Poi la rilevazione a luglio 2016 della presenza di gravi lesioni sulle canaline di raccolta delle acque meteoriche, imputabili all’uso improprio di macchinari per l’asfaltatura, che dovranno essere sostituite. Nell’attesa però  l’arteria è stata riaperta al transito il 23 settembre.
“Oltre alla sostituzione delle canaline resta da fare ancora l’ultimo tratto di via Imbastari – ha sentenziato Gabbarini -. Ad oggi la strada non è completata” ha ribadito l’ex primo cittadino in riferimento alla  lungaggini dei lavori più volte nei mesi scorsi addebitate all’assenza del responsabile dell’ufficio tecnico. “Mancano inoltre all’appello altre strade per cui era prevista la riqualificazione” ha aggiunto il primo cittadino che ha stoccato la sua frecciata rivolgendosi a Lorenzon: “Per amministrare ci vuole pazienza e molta umiltà, quella manca a lei e a tutte le persone che la sostengono”.

NOMINA ASSESSORI – Nota è la polemica degli ambienti piddini in merito alla nomina della giunta del sindaco Lorenzon, composta in gran parte da persone non residenti a Genzano. Sulla questione il sindaco ha sottolineato come, a fronte dei curriculum pervenuti, si è proceduto a scegliere le professionalità che occorrevano nella rosa. “Non credo che a Genzano tali professionalità non ci siano – ha contro affermato Gabbarini -. Guardando poi i curriculum degli assessori riconosco che sono persone competenti ma non degli scienziati. Quindi le scelte fatte sono prettamente politiche e frutto di spartizioni che ancora devono venire a galla”.

SPORTELLO ACEA – Di recente l’Acea, la società che gestisce il servizio idrico tra disagi e disservizi, ha deciso arbitrariamente di diminuire l’apertura al pubblico dello sportello sito al piano terra dei locali del municipio riducendo l’orario  alla sola mattina, dalle ore 8,15 alle ore 13, nel secondo e quarto venerdì del mese. A riguardo il sindaco Lorenzon ha parlato di “un’improvvida collocazione degli uffici in ambienti inadeguati” assicurando di accogliere tutte le segnalazioni dei cittadini per fornire le giuste soluzioni nell’interesse pubblico. Altra arringa di Gabbarini: ” Eravamo riusciti a far riaprire uno sportello a Genzano, che raccoglie le utenze anche dei Comuni limitrofi, ampliando l’orario di apertura al pubblico su due giorni al mese – ha sentenziato l’ex sindaco -. Ben venga la risistemazione della sede, ma invito l’Amministrazione a battere i pugni sul tavolo e a pretendere il mantenimento dei servizi ai cittadini”.

Maggioranza e minoranze si sono confrontate anche su altri temi, come quello dell’Ospedale ‘De Santis’ (LEGGI QUI), come la messa in sicurezza e la fornitura dei materiali didattici dell’asilo di via Tevere da parte del Pd e di Michele Savini,  della lista “Attivamente”, il depuratore dei Landi, per cui è in atto un processo di ampliamento ad altre utenze non rientranti nel raggio di competenza, la cura delle aree verdi della città (LEGGI), il finanziamento per il rifacimento della scuola Landi inesistente (LEGGI), il pagamento delle borse lavoro che hanno accumulato dei ritardi, generando delle difficoltà ai cittadini coinvolti – “Non si possono lasciare per mesi senza stipendio persone che vivono con 300 euro al mese” ha detto il consigliere del Pd Luca Lommi – e le misure prese in occasione degli eventi sismici.

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