POLITICA

Albano – Il Pd indottrina i medici del ‘Regina Apostolorum’ sul Referendum? Lo sdegno di Fdi, Pci, Terra Nostra e M5s

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Il volantino incriminato

E’ stata depositata con la formula della ‘risposta immediata’ l’interrogazione urgente con la quale il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Giancarlo Righini, interrogherà la Giunta Zingaretti per sapere “quale azione intende intraprendere per scongiurare la propaganda elettorale all’interno dell’Ospedale “Regina Apostolorum” di Albano Laziale, contraria ai principi e agli scopi della convenzione con il Servizio Sanitario Regionale del Lazio e ai divieti impartiti dal Ministero degli Interni”.

“Appare significativo – ha dichiarato a tal proposito Righini – che una struttura ospedaliera accredita e convenzionata col Servizio Sanitario Regionale distolga risorse umane e strutture dal suo primario scopo di cura della salute pubblica, per il quale è retribuita”. “L’Ospedale Regina Apostolorum – ha ricordato Righini – è un ospedale ‘classificato’ ed accreditato, pertanto la sua attività e le prestazioni erogate sono equiparate a quelle delle strutture sanitarie pubbliche e, quindi, a pieno titolo nell’ambito del SSR”.

“Inconcepibile – ha aggiunto Marco Silvestroni, consigliere metropolitano e consigliere comunale di Albano, nonchè coordinatore provinciale di Fdi – che con un avvisto a tutto il personale il Direttore Sanitario inviti a partecipare ad un incontro, previsto per mercoledì 23 novembre, presso l’Aula per la Formazione, con un Assessore del Comune di Albano, avente per oggetto il ‘Referendum Costituzionale del 4 dicembre’. Il tutto – ha aggiunto – quando anche una specifica circolare del Ministero degli Interni, vieta espressamente durante la campagna elettorale l’utilizzo di mezzi, risorse, personale e strutture assegnati alle pubbliche amministrazioni per lo svolgimento delle loro competenze”.

Il secondo volantino affisso dopo le prime proteste

Il secondo volantino affisso dopo le prime proteste

Dissenso è stato espresso anche dalla capogruppo di Terra Nostra, Federica Nobilio, che non ha accolto troppo bene la “rettifica” arrivata con un nuovo volantino affissa (guardala qui accanto): “Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.  Avevo dato l’occasione al Regina Apostolorum di uscirne con eleganza. L’hanno persa… Vorrà dire che sarò costretta ad andare avanti per altre vie”. In precedenza la Nobilio aveva scritto al Direttore Sanitario affinché venisse garantito il principio della par condicio. “Mi corre l’obbligo di informarLa – ha scritto rivolgendosi ai vertici della struttura ospedaliera – che il collega Sepio rappresenta manifestamente il comitato per il SI in questa campagna referendaria, durante la quale in più occasioni infatti ha partecipato pubblicamente a dibattiti in rappresentanza delle ragioni del SI. Questo dunque, senza nulla togliere alle sua indubbia preparazione in materia, non può ovviamente renderlo un relatore neutrale.

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I comunisti hanno poi diffuso una vignetta, accompagnata dalla seguente presentazione: “Ecco cosa intendeva la Boschi quando al cinema Alba Radians ha detto di portare le persone a votare si anche in pigiama…”

Pari sdegno è stato poi espresso dal Partito Comunista, che ha chiesto l’annullamento dell’illegittima riunione e le dimissioni del Direttore Sanitario dell’Ospedale Regina Apostolorum. “Così ad Albano il Pd indottrina i medici a votare si” è stato il titolo dato alla propria nota stampa dai Comunisti. “Apprendiamo con grande stupore  – vi si legge – che l’Ospedale Regina Apostolorum di Albano diventa palcoscenico di una iniziativa di propaganda per il SI al referendum costituzionale. Pensavamo che “il paziente, unitamente ai familiari, fosse al centro di ogni azione e dell’attenzione di tutto il personale che opera nella struttura, costantemente proiettato alla promozione di azioni utili al raggiungimento di obiettivi di efficacia assistenziale, appropriatezza tecnica e al buon utilizzo delle risorse umane, economiche e strumentali”, come si può leggere sul sito dell’ospedale. Invece, prendiamo atto con grande sgomento che il Direttore Sanitario ha organizzato per il 23 novembre alle ore 13,30 una riunione con l’Assessore (di cosa???) Gabriele Sepio (PD) per illustrare i contenuti del referendum del prossimo 4 dicembre. Tutto il personale è invitato a partecipare: cioè tutti i medici, gli infermieri, il personale amministrativo, il personale tecnico e quello di supporto dovrebbe lasciare le proprie postazioni di lavoro nell’ospedale per ascoltare le prediche del noto esponente del PD di Albano. Purtroppo questo non è un caso isolato. Anche il direttore generale dell’ospedale Careggi di Firenze ha convocato i medici del nosocomio ad una riunione per consigliarli a votare SI, ascoltando le parole di un deputato Pd e di un assessore della Regione Toscana. Per capire il senso di queste riunioni consigliamo di ascoltare tutti i 25 minuti del discorso di De Luca, Presidente della Regione Campania. Colpiscono i passaggi in cui De Luca spiega che ai titolari di tante strutture sanitarie private che molto devono alla Regione si chiederà di riunire i propri dipendenti per invitarli a votare sì. Con che argomenti? Non è difficile immaginarli”.

I comunisti hanno poi diffuso una vignetta, accompagnata dalla seguente presentazione: “Ecco cosa intendeva la Boschi quando al cinema Alba Radians ha detto di portare le persone a votare si anche in pigiama…”.

Non è mancato neppure da parte dei “Cittadini per il Movimento 5 stelle” un commento rispetto a quanto accaduto: “Il PD di Albano non è secondo neanche a Renzi: la protervia, la prepotenza ed il disprezzo di ogni regola, che costoro dimostrano, è nauseante. Se qualcuno in buona fede c’è ancora tra loro, apra gli occhi e si dissoci, altrimenti è connivente ed ugualmente colpevole”.

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