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Ciampino – Replica e controreplica tra Scagnetti e Zuzzi sul Forno crematorio e la storia del ‘No nel mio giardino’

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ciampinoGiancarlo Scagnetti sul Crematorio a Ciampino: “Si dimensioni la realtà ‘speculativa’ in maniera confacente alla popolazione e al territorio”

Sull’ipotesi di costruzione dell’impianto crematorio al Cimitero comunale di Ciampino ci giunge gradito (da noi sollecitato) l’intervento di Giancarlo Scagnetti, personaggio storico impegnato fin da giovanissimo nell’attività sindacale e nel sociale in generale, le cui radici a Ciampino – in cui vive con la famiglia da settant’anni – hanno origine dal nonno materno Alfredo del Bufalo, capomastro nella realizzazione del ‘Sacro Cuore’.

Questa la sua riflessione, cui di seguito facciamo seguire la replica di Luigi Zuzzi, dando al lettore una completezza di visione in merito al tema trattato, che si è poi ulteriormente articolata nella controreplica dello stesso Scagnetti:

“Ho letto gli articoli apparsi sui giornali e penso che la situazione sia del tipo: ‘non nel mio giardino’. Evidentemente ci sono delle macroscopiche ‘questioni politiche e d’opportunità’. Ma, penso sempre, che finché si faranno delle preclusioni in assoluto si porta l’acqua al mulino di chi vuole specularci. Alla fine si dirà che non se ne può fare a meno per dare risposta alle richieste della gente. Si dimensioni la realtà ‘speculativa’ in maniera confacente alla popolazione e al territorio. Si facciano proposte che vadano incontro alle reali necessità del territorio magari ampliandolo, il territorio, finché l’impatto sia sempre pari quasi a zero. Si dimostri che questa è l’unica possibilità per avere l’approvazione popolare e non del politico. Si mettano i politici che vogliono ‘l’affare’ per la cittadinanza alla berlina insinuando ironicamente possibili ritorni… elettorali. Si vedrebbe che non se ne fa niente. Un servizio del genere dovrebbe essere pubblico e non privato con tutte le accezioni che questo comporta. Ma è un “servizio”, la risposta alle richieste della gente, non si può ignorare; si deve gestire nell’interesse stesso dei richiedenti, chi non è in grado di farlo non dovrebbe neanche occupare cariche decisionali. Non si dimostrano le proprie capacità ‘non facendo niente’ o bocciando tutto ma dando risposte e risposte qualificate”.

M.L.

 

Ospitiamo, con una formula che assicura al lettore una visione d’insieme, la replica di Luigi Zuzzi:                                       

“NO, NON REGGE LA STORIA DEL ‘NON NEL MIO GIARDINO'”

Giancarlo Scagnetti è una degnissima persona. Ci conosciamo bene da tanti anni e nel lontano 1989 facemmo insieme -io e molti miei amici della neonata Legambiente e lui come presidente dell’Unione Commercianti una grande battaglia cittadina –persa– per tentare di calmierare il peso dell’aeroporto che già allora, senza i low-cost, raggiungeva livelli inaccettabili. Qualcosa come 4500 firme di ciampinesi (senza internet, tutto cartaceo) sono rimaste per chissà quanto tempo sulle scrivanie, negli armadi, del “Ministero per i Problemi delle Aree Urbane” prima di andare certamente al macero. Una quindicina di sigle: sindacali, ambientaliste, comitati di quartiere, partiti politici l’avevano promossa, ma la forza maggiore la diedero certamente i commercianti che non disdegnavano di tenere i fogli della petizione in bella vista nei loro negozi: allora e per molto tempo ancora (ora non più) Ciampino era un vero e proprio centro commerciale diffuso che serviva un’area ben più vasta del piccolo territorio comunale.

Voglio dire però a lui ed a tutti che per Ciampino 2016 la storia del non nel mio giardino non regge. Non solo perché Ciampino non ha giardini, ma perché non è un giardino. Da tanto. Tanto tempo.

L’Aeroporto è una struttura fuorilegge che nessuno ha voglia e forza di farlo rientrare nei limiti minimi della legalità per i livelli di rumorosità -con quello che significa il rumore sopra i livelli consentiti in termini di ricadute sulla salute (sottovalutate dai profani, ma ben conosciute dagli scienziati che hanno fatto e fanno ricerche specifiche sulle popolazioni di zone aeroportuali nel mondo: sterilità, malattie cardiovascolari, insonnia, annoyance ovvero uno sgradevole stato mentale che è caratterizzato da effetti come l’irritazione e la distrazione e più in generale la riduzione dell’attenzione per adulti e soprattutto minori). Per l’inquinamento dell’aria da agenti aeroportuali se la cavano alla grande perché… non ci sono limiti di legge. Ma il naso ce lo abbiamo tutti e qui dei composti aromatici non combusti del benzene (definiti cancerogeni dalla letteratura scientifica)… in alcune zone se ne sente non solo l’odore, ma il sapore sulle labbra…

Qual è la qualità dell’aria di questa città emerge dall’ultimo rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’analisi svolta dall’università di Bath, nel Regno Unito, ha preso in considerazione i dati, rilevati attraverso satelliti e rilevatori di terra, provenienti da 3.000 luoghi, sia urbani che rurali,  in tutto il mondo. Tra questi vi è anche Ciampino: http://www.officineciviche.it/ambiente-e-patrimonio/81-aria-avvelenata-oms-boccia-ciampino

Ciampino è la città a più alta densità abitativa delle città del centro Italia dopo Firenze, gli indici di verde e servizi sono semplicemente demenziali e continuano a inzeppare case su case grazie ad un PRG che prevedeva 40 mila abitanti nel 2008 e che otto anni dopo a mala pena supera i 38 mila abitanti, ma chi ci amministra si guarda bene dal correggere questo “sbaglio” anzi, per inzeppare ancor di più, mettono mano anche alla bella invenzione dell’urbanistica contrattata!

Nelle ore di punta ci invade un uragano di auto, ma non c’è una che una proposta per concordare con i comuni viciniori soluzioni, alternative all’attraversamento del nostro centro abitato, per il travaso tra i bacini Appia-Laghi e Anagnina-Tuscolana.

NO LA STORIA DEL NO NEL MIO GIARDINO NON REGGE in uno sputo di città di 11 kmq così densamente abitata e con questa stressata situazione ambientale.

È una proposta irricevibile aggiungere altro peso nell’ultimo spicchio di territorio rimasto, il più prezioso. Là dove ci si dovrebbe fare un parco (a denti stretti, dopo il vincolo della Soprintendenza paesaggistica a cui lo stessa amministrazione comunale aveva fatto ricorso, è stato deciso da chi ci amministra), là dove ci sono centri sportivi, dove a pieni polmoni respirano i nostri ragazzi.

Un tempio crematorio, anzi un POLO CREMATORIO: perché polo dovrà essere. Solo se servirà mezza regione sarà economicamente efficace.

Abbiamo grande rispetto per chi sceglie o vorrebbe optare per la cremazione, ma crediamo altrettanto che i cittadini di Ciampino abbiano il diritto di decidere di poter fare a meno di questa ulteriore fonte di inquinamento: per chi dice che bisogna pretendere che sia solo un sevizio per la città vogliamo dire di evitare di prenderci in giro. Abbiamo letto la proposta arrivata all’amministrazione. Dimensioni più contenute di quelle proposte non hanno serie coperture economiche e nessuno le approverà.

Però ci rassicurano: le tecnologie usate sono all’avanguardia… attueremo tutta la nostra più scrupolosa attenzione…

Credo di poter affermare che se non sai gestire un servizio, ovvero non hai al tuo interno professionalità adeguate, non lo sai nemmeno controllare perché non sai cosa controllare perché non conosci i punti di non ritorno del processo lavorativo… Ma a questo va aggiunto un elemento che in questa specifica fase non può esser sottaciuto e che spiega questa improvvisa corsa a costruire impianti per la cremazione del Caro Estinto: un vero e proprio arrembaggio degno del più romantico far west: nello studio di prefattibilità ambientale elaborato dalle due aziende proponenti del project financing, si legge candidamente che gli impianti di cremazione non produrrebbero impatti ambientali… perché non esistono normative specifiche al riguardo, perché la legge sulla gestione sui rifiuti non è applicabile ai forni crematori e perché questi non rientrano tra gli impianti soggetti a verifica della valutazione di impatto ambientale.

Come dire: Presto presto che la legge italiana è lacunosa, IL PROBLEMA NON SUSSISTE E NOI POSSIAMO FARE COME CI PARE!…                                                                                                  

   Luigi Zuzzi

Di seguito, così come pervenuta, la controreplica di Giancarlo Scagnetti alle affermazioni di Luigi Zuzzi:

“Amico Zuzzi, vero “verde” e vero Ciampinese. Ambedue affermiamo la stessa cosa: a Ciampino non può nascere un POLO CREMATORIO che serva tutta la Regione; neanche la metà, o un quarto o un ottavo. Condivido pienamente la tua opinione e le tue argomentazioni. Ma non ci tengo a fare la fine dell’ ‘89 con l’aeroporto; ad essere preso in giro (ricordi che mandarono come rappresentante dei Ciampinesi al tavolo di trattativa non il Sindaco o un assessore ma un funzionario del comune?). Sono sicuro che anche i nostri rappresentanti, amministratori e no, condividono la tua opinione e conoscono le tue argomentazioni. Allora… perché non agiscono di conseguenza secondo ragione? Perché invece di interessare della cosa le loro migliori risorse per proporre lasciano agli altri la proposta per poi cavalcarla magari con scarsa visibilità? Perché chi dovrebbe controllare e censurare certe “irragionevolezze” si sente così poco, quasi per niente? Non è servita allora e non servirà oggi la ragione; non avevamo e non abbiamo oggi io e te e altri mille come noi, la forza di farla valere, la ragione. Almeno non facciamoci prendere in giro: invitiamo “il re ad uscire nudo”; cerchiamo almeno di forzarlo. Forse la gente capirà e il re si ritirerà di buon ordine per non perdere oltre alla faccia anche la corona”.

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