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Depuratore dei Castelli, dal Coordinamento mettono in chiaro: ‘Porre fine a questa vergogna da quarto mondo’

import 2012

 

I residenti dei villaggi a ridosso della via Ardeatina e della discarica di Roncigliano, da sempre sprovvisti di acqua e fognature e per giunta costretti a servirsi di pozzi privati super-inquinati, assistono impotenti da tempo al balletto tra amministrazioni pubbliche in merito alla realizzazione e allaccio della rete fognaria al depuratore dei Castelli Romani. Nell’incontro del 30 settembre 2016 con cittadini e comitati, Mauro Lasagna, della direzione regionale Risorse idriche e Difesa del suolo, aveva rimpallato sul Comune di Ardea l’onere di provvedere alla rete idrica, ma confermava l’avvenuto stanziamento di 1.280.000€ e l’erogazione di 280.000€ a favore dello stesso per avviare l’allaccio delle fogne. Manco a dirlo a dicembre il sindaco Di Fiori negava che i soldi fossero mai arrivati in Comune. A questo punto la Regione per bocca dell’ing. Battaglino conferma che la somma erogata era ed è ferma in tesoreria per colpa del Comune a causa di un contenzioso ancora pendente. Pare che il sindaco di Ardea si sia “dimenticato” di informare i cittadini che il contenzioso era a lui ben noto e riguardava la restituzione alla Regione di una somma consistente (100mila€) ottenuta per la sicurezza stradale e, presumiamo, non spesa per le finalità previste. Ora cerca di correre ai ripari con una determina dirigenziale per la restituzione di 50.000€ in acconto, sta di fatto che i cittadini residenti sono ostaggio di questo balletto vergognoso.

Vogliamo inviare alle istituzioni coinvolte un messaggio forte e chiaro. Non siamo interessati ad inseguire le ragioni dei contendenti. Chi di dovere deve immediatamente rimuovere gli ostacoli alla realizzazione da subito delle opere necessarie. Il sindaco di Ardea, ben noto ai cittadini per aver avallato la costruzione della centrale a biogas Suvenergy da 117.000 tonnellate, non potrà più accampare pretesti per differire ancora il collegamento dei villaggi all’acquedotto pubblico. Ora che la gestione del depuratore intercomunale è passata da poco nelle mani di Acea Ato2 il primo cittadino ha tutti gli strumenti per decidere rapidamente e mettere fine ad una vergogna da quarto mondo.

Coordinamento contro l’inceneritore di Albano – Assemblea contro le nocività

Comitato ribelli di Montagnano

 

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