POLITICA

Ferrovie regionali, i Comunisti denunciano i disagi dei pendolari e le promesse ‘tradite’ di Zingaretti

pendolari sui treni

Arriva direttamente dal Partito Comunista dei Castelli Romani l’ennesima denuncia delle condizioni di viaggio dei pendolari delle linee ferroviarie regionali.  “Il 28 ottobre 2016 il presidente della Regione Lazio Zingaretti e l’ad di Trenitalia Morgante hanno annunciato la firma del nuovo contratto per la gestione delle ferrovie regionali del Lazio” ricordano i Comunisti, prima di aggiungere una foto con scritto “Ecco come viaggiano sui treni Zingaretti e Morgante…”. «Non vogliamo lasciare soli i pendolari – aveva detto il governatore Zingaretti – con il contratto di servizio da qui al 2020 cambierà tutto. Abbiamo previsto che ogni anno Trenitalia e Regione convocheranno il tavolo con le associazioni dei pendolari per verificare lo stato di attuazione del contratto». I primi risultati di questo nuovo contratto tra Zingaretti e Trenitalia, “mai discusso con gli utenti”, i pendolari l’hanno subito sulla propria pelle a dicembre, con il cambio degli orari dei treni.

Oltre ai problemi quotidiani che si registrano sulle linee regionali (sovraffollamento, guasti, soppressioni, ritardi, marciapiedi ridotti, mancanza di wi-fi, bagni chiusi, ecc.), sulla linea Roma-Nettuno a dicembre si sono aggiunti i gravissimi disagi causati dal cambio del l’orario dei treni. Trenitalia a dicembre 2016 avrebbe dovuto ripristinare il primo treno da Nettuno e i treni notturni delle ore 22,36 e 23,36 da Roma, cancellati “solo momentaneamente” questa estate per i lavori sulle linee ferroviarie. Invece, ancora una volta Trenitalia non ha rispettato gli impegni presi. Alla faccia della condivisione e della partecipazione al tavolo delle associazioni dei pendolari, tanto decantate dal Presidente Zingaretti, Trenitalia non ha ripristinato i tre treni soppressi “momentaneamente” quest’estate e ha stravolto l’orario dei treni mattutini della Roma-Nettuno, dando precedenza alla linea Roma-Napoli. Inoltre, RFI ha “gerarchizzato” i treni della Roma-Nettuno come ultimi, in termini di priorità negli incroci. Dal 12 dicembre 2016 è un gran caos sulla linea Roma-Nettuno, con treni che vengono prima spostati e, dopo forti proteste, ricollocati nel precedente orario. Il tutto senza alcun tavolo di confronto, con semplici email di Trenitalia che comunicano ai pendolari e al Presidente della Regione Lazio i cambi dell’orario, senza fornire alcuna spiegazione, come se fossero degli “ordini di servizio” di Trenitalia che obbligano migliaia di pendolari ad arrangiarsi, anticipando o posticipando il loro viaggio-calvario per andare al lavoro o allo studio nella capitale.

Ad Aprilia, ad esempio, il primo treno utile dopo le 6.19 è quello che passa alle 7.15, che diventa stracarico di pendolari, ammassati anche sulle scale. E poi c’è il treno delle 7.22.

I pendolari di Aprilia si chiedono sui social:

1) vi sembra normale, logico e sensato che ci sia un buco di un’ora fra un treno e l’altro nella fascia oraria più frequentata?

2) vi sembra normale, logico e sensato che ci sia un treno che parte direttamente da Aprilia alle 7.22, semivuoto perchè la maggior parte della gente sale sul 7.15? (Questo accade perchè quello delle 7.22 fa sempre ritardi e spesso viene pure soppresso).

Il Partito Comunista dei Castelli Romani chiede a Zingaretti di rispettare gli “impegni” e i “contratti”, convocando le associazioni di pendolari al tavolo e imponendo immediatamente a Trenitalia il ripristino di tutti gli orari mattutini e notturni sulla linea Roma-Nettuno, l’aumento del numero delle carrozze negli orari di punta sulla linea Roma-Velletri (la peggiore linea d’Italia secondo Legambiente), l’allungamento dei marciapiedi nelle stazioni di Santa Maria delle Mole e di Casabianca (per i gravi problemi di sicurezza cui sono sottoposti i pendolari).

Il Partito Comunista dei Castelli Romani chiede ai pendolari di fornire la massima partecipazione alle azioni di mobilitazione e di lotta per migliorare il servizio ferroviario delle linee regionali del Lazio. La partecipazione va sviluppata anche in forme nuove, utilizzando anche i social.

Considerando che il nuovo contratto (firmato da Zingaretti senza espletare alcuna gara, senza esigere la partecipazione dei pendolari e senza alcuna trasparenza) regala a Trenitalia la stratosferica cifra di 2 miliardi di euro, la priorità va data ai treni regionali dei lavoratori e degli studenti, che ancora viaggiano come nell’ottocento a causa dei gravi problemi strutturali delle linee ferroviarie del Lazio”.

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