POLITICA

Castel Gandolfo – Autogol del Partito Democratico: 4 membri del direttivo smentiscono il sostegno al sindaco Monachesi

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A seguito del comunicato diramato dalla segretaria del Partito Democratico di Castel Gandolfo Francesca Barbacci Ambrogi, nel quale si formalizzava il sostegno del circolo per la ricandidatura del sindaco Milvia Monachesi alle prossime amministrative di primavera, è giunta alla nostra redazione la nota di aperto dissenso di alcuni membri del circolo.

“In data 17/01/2017, dopo rinvio, si è tenuto il Direttivo di circolo del PD di Castel Gandolfo per deliberare e discutere in merito alle prossime elezioni amministrative. Dei membri eletti ne erano presenti solo 8.
In tale occasione si pensava di poter confrontarsi e valutare l’operato avuto dalla nostra amministrazione in questi 5 anni, gli obiettivi dichiarati nel mandato di programma e quelli raggiunti, le scelte politiche fatte, le alleanze future possibili, le linee guida per stilare il programma da sottoporre agli elettori, la consultazione degli iscritti…. ma niente di tutto questo, il solo obiettivo della riunione è stato: formalizzare la ricandidatura a Sindaco per le prossime elezioni amministrative di Milvia Monachesi.
Cara Segretaria, la delusione e il venir meno delle aspettative di dialogo e di confronto ci ha spinto a fare questo manifesto affinché i cittadini siano informati della gestione “clientelare” della sezione del PD di Castel Gandolfo.
Per trasparenza e chiarezza non hanno sottoscritto la ricandidatura:
Barbacci Ambrogi Erminio, Lucidi Roberta, Ilari Sebastiano, Petriconi Daniela”.

L’atto formale del Partito Democratico gandolfino, frutto della richiesta di sostegno che sembra essere stata fortemente avanzata dallo stesso primo cittadino, in un momento particolarmente delicato per la formazione dei vari schieramenti politici in vista del rinnovo elettorale, già alla nascita non aveva messo tutti d’accordo ed ha finito per far emergere quella spaccatura interna che si configura da tempo in sezione e che prende le mosse da quell’allargamento della maggioranza alle forze di centrodestra che in molti non hanno digerito.