Attualità

Genzano – La chiusura dell’Ospedale ‘De Santis’ nelle parole del Direttore Generale della Asl Rm6, Narciso Mostarda

opedalechiuso

L’Ospedale “De Santis” di Genzano

di Daniel Lestini

Tutto come da ultimo copione nella tempistica di apertura nel nuovo Ospedale dei Castelli, così confermato dal neo direttore della Asl Rm6, Narciso Mostarda, nella conferenza stampa dell’altro giorno (LEGGI QUI). Allorchè, nei primi mesi dl 2018, aprirà i battenti la nuova struttura dislocata sulla Nettunense, nella frazione ariccina di Fontana di Papa, calerà il sipario sui 3 Ospedali che la nuova struttura è stata chiamata a sostituire. A precisa domanda su quale sarà il destino dell’Ospedale “De Santis” di Genzano l’ex direttore sanitario della Asl RmH non ha usato panegirici, e senza sottrarsi ha difatti dichiarato: “E’ tutto, chiaro, non ci sono sorprese: in base all’accordo sancito a suo tempo nel momento in cui  aprirà l’Ospedale dei Castelli, chiuderà Albano, chiuderà Ariccia e chiuderà Genzano!”.

NULLA DA FARE PER L’OSPEDALE IN ROSA – Chiuso ogni spiraglio per il progetto che proprio Mostarda, insieme al suo precedessore di allora, Fabrizio D’Alba, e al presidente del Consiglio regionale, Daniele Leodori, presentò alla città genzanese in un’apposito consiglio comunale nel settembre del 2014, quando si rese pubblico il progetto di fare del nosocomio di via Achille Grandi un Ospedale a tinte rosa. Una sorta di ospedale della mamma e del bambino, come venne con orgoglio ribattezzato dagli amministratori di allora. Dall’approvazione dell’atto aziendale dell’estate del 2014 quello di Genzano venne infatti connotato come ospedale a “vocazione materno infantile”, da attuarsi mediante collaborazione con enti di riferimento nazionali, come l’Università di Tor Vergata e l’Ospedale Bambino Gesù. La proposta prevedeva la presenza di un reparto di Ostetricia e Ginecologia, Pediatria, Neonatologia, Neuropsichiatria Infantile (in regime di Day Hospital), Day Hospital Pediatrici Polispecialistici ed attività specialistiche pediatriche (mediante collaborazioni strutturate con enti di rilievo nazionale ed internazionale), oltre a Laboratorio Analisi H24, Radiologia, Anestesia/Blocco Operatorio. Dall’unanime richiesta dei consigliere presenti si arrivò anche a pretendere che nell’ospedale venisse garantito un Pronto Soccorso Pediatrico ed Ostetrico Ginecologico, come anche la creazione di un polo per lo studio della fertilità e della poliabortività. Un progetto che è però finito in un cassetto e a specifica domanda sul perchè sia andata così, senza che ai genzanesi ne sia stato dato conto, Mostarda non si è sottratto, non senza accompagnare le sue parole da una mimica eloquente sul dispiacere per un tale epilogo: “Avevamo creduto molto in quel progetto, non lo nego, ed avevamo avuto ampie rassicurazioni in tal senso da parte dell’Ospedale Bambino Gesù, partner ideale per tutto quel che avevamo intenzione di fare. Mentre stavamo per concludere l’iter, tuttavia, è mutato il management di quell’Ospedale, in virtù di alcuni stravolgimenti nell’assetto voluti dal nuovo Pontefice. A quel punto i dirigenti della struttura, avendo in piedi diversi progetti, si sono presi del tempo e, allo stato dei fatti, non c’hanno fatto sapere più nulla”.

 

 

Il Dg della Asl Rm6, Narciso Mostarda, durante la conferenza stampa di lunedì pomeriggio

COSA NE SARA’ DELL’OSPEDALE DI VIA GRANDI? – Allo stato dei fatti la chiusura evidenziata da Mostarda sarà quella dell’Ospedale così com’era inteso sinora, sebbene anche il “De Santis” di Genzano, così come altri ospedali del territorio, sia stato negli anni sottoposto ad un’emorragia di servizi che hanno finito per svuotarlo di servizi cruciali, a partire dalla scelta di chiudere il Pronto Soccorso, mai veramente metabolizzata dai cittadini. “Chiuderà l’Ospedale H24 come si è stati abituati a concepirlo – ha specificato Mostarda -, ma non va dimenticato che questo accadrà in coincidenza dell’apertura di un ospedale decisamente migliore, in termini strutturali e di qualità prestazionale”. Così come allo “Spolverini” di Ariccia, dove si stanno ottimizzando le prestazioni territoriali H12 (ovvero diluite su mezza giornata, dalle 8 alle 20), anche il “De Santis” di Genzano diverrà un presidio di cure primarie, che ospiterà gli ambulatori specialistici (senza doppioni con Albano ed Ariccia), pediatri e medici di famiglia. “La logica – ha aggiunto Mostarda – è quella di ottimizzare gli spazi a vocazione sanitaria, come i tre presidi coinvolti dall’apertura dell’Ospedale dei Castelli, senza che venga visto come un dispetto da qualcuno, visto che oramai bisogna ragionare in termini di rete ospedaliera regionale e solo così si riuscirà a capire come si è evoluto il sistema sanitario nazionale. L’Ospedale dei Castelli diventerà l’Hub di riferimento, e negli altri tre presidi dovremo disegnare un’offerta extraospedaliera che sia legata al fabbisogno del territorio, e al momento stiamo ancora cercando di capire bene quali servizi dovrà erogare lo ‘Spolverini’, visto che Genzano, Albano ed Ariccia dovranno essere complementari tra loro, ridisegnando i servizi territoriali, con flessibilità d’organizzazione”.

L’OSPEDALE TERRENO DI SCONTRA TRA PD E 5 STELLE – Proprio le sorti dell’Ospedale genzanese, così come sta d’altronde avvenendo ad Ariccia tra il neo sindaco Di Felice e il suo predecessore, Cianfanelli, si sono trasformate in terreno di scontro tra vecchia e nuova amministrazione, spingendo l’ex Primo cittadino della Città dell’Infiorata, Flavio Gabbarini, a presentare un’interrogazione volta a conoscere la linea della Giunta sul futuro della struttura. “Quello che intendiamo capire – aveva premesso Gabbarini la scorsa settimana, nella conferenza stampa del Pd, riprendendo concetti già espressi in consiglio – è se l’Amministrazione comunale intenda proseguire la strada da noi intrapresa per la conversione del nosocomio in Casa della Salute. Rispondere, come hanno fatto in Consiglio, che intendono potenziare l’attuale Ospedale è infatti sano populismo, considerando che la costruzione del nuovo ospedale dei Castelli, decisa già tanti anni, fa prevedeva proprio la chiusura dei 3 ospedali della zona. I lavori per buona parte sono già stati effettuati – ha aggiunto l’ex Sindaco – e si dispone già di laboratori e sale operatorie, capaci di trasformare l’attuale struttura in un punto che faccia da filtro col Pronto soccorso che aprirà nell’Ospedale dei Castelli”. Proprio nelle battute finali della conferenza andata in scena nella sede di via Garibaldi i quattro esponenti del gruppo consiliare democratico hanno auspicato per il “De Santis” una specializzazione oculistica che, stando a quanto evidenziato da Mostarda, non è ancora possibile confermare, proprio per l’esigenza di dover ancora capire come razionalizzare e diluire i servizi nei tre presidi: “Alle conferenze dei sindaci bisognerebbe battere i pugni ed imporsi” ha dichiarato Gabbarini, in aperta critica nei confronti della politica pentastellata, che sul tema, a suo dire, “è stata troppo attendista”. D’altro canto i grillini accusano le Giunte di centrosinistra di essere state troppo tenere e di non aver difeso l’Ospedale a spada tratta. Comunque la si pensi per l’Ospedale così come si era abituati a concepirlo sta calando definitivamente il sipario. Un sacrificio che i genzanesi si augurano venga premiato da un Ospedale dei Castelli che sia in linea con le enormi aspettative che ne hanno accompagnato il concepimento, quando ancora si pensava potesse trasformarsi addirittura in Policlinico.

SPECIALE SANITA’ – Narciso Mostarda (Asl Rm6): ‘Ospedale dei Castelli, tutto procede per il meglio’. Confermata l’apertura per il 2018