POLITICA

Velletri – CasaPound ha sfilato per le strade della città e sotto al Monumento ai Caduti ha detto ‘no’ all’accoglienza

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Sono state circa un centinaio di persone a scendere in piazza sabato mattina per prendere parte al corteo organizzato da CasaPound per protestare contro l’ampliamento o l’apertura di nuovi centri di accoglienza sul territorio veliterno. La notizia dell’arrivo di nuovi richiedenti asilo si è diffusa negli ultimi giorni quando, a seguito delle convocazioni della Prefettura a Palazzo Valentini, il sindaco di Velletri, Fausto Servadio, ha dichiarato di continuare il progetto Sprar sul territorio e di voler fare la propria parte in tema di accoglienza (chiedendo che gli altri Comuni facciano lo stesso).

Scortati dalle forze dell’ordine sono scesi in piazza tantissimi giovani, ma anche famiglie, donne e uomini con bambini al seguito, che da piazza Mazzini sono giunti tutti insieme in piazza Garibaldi, al grido di “Il centro di accoglienza non lo voglio”.
Con tanto di striscioni e megafono la folla di manifestanti ha reso ben nota la propria posizione di contrarietà, accostando l’arrivo di nuovi stranieri all’aumento di degrado e criminalità.
Una volta giunti in piazza Garibaldi il gruppo, cui si è unito anche il consigliere Dario Di Luzio, con tanto di tricolore in mano, si è schierato ai piedi del monumento ai Caduti, per ascoltare la parole del referente Paolo Felci. 
“Anche stavolta diranno che siamo quattro gatti – ha esordito – ma Velletri ha bisogno di gatti perchè è piena di topi”. “Noi siamo una minoranza di persone che difende Velletri, con tantissimi giovani che si impegnano per migliorare questa città, a dispetto di chi si preoccupa solo di ottenere i ‘mi piace’ su Facebook” ha detto Felci, che poi ha ringraziato tutti i partecipanti ed anche le forze dell’ordine.
Il corteo ha diviso gli umori e le posizioni della cittadinanza, tanto è complicato il tema dell’integrazione. Fatto sta che la manifestazione ha raccolto consensi trasversali e tanti rappresentanti delle diverse generazioni.
“Io abito in via 24 Maggio, una via centralissima in cui però regna il degrado – dice Marco Rosati, un giovane veliterno – . Eppure nessuno controlla, nessuno fa nulla. La verità è che noi siamo impreparati ad accogliere perchè siamo in difficoltà noi stessi per primi”.
“Io sono romano ma vivo qui a Velletri da anni – gli fa eco un signore un pò più avanti con l’età lì vicino -. Ho paura per le nuove generazioni, e sono contento che ancora ci siano questi giovani pronti a scendere in strada”.
Il dibattito, nel post manifestazione, non poteva che essere acceso.

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