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Europa, speranze e sentimento nell’VIII convegno ‘Città per la Fraternità’. Tra i presenti l’europarlamentare Silvia Costa

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E’ stato il sindaco di Castel Gandolfo, Milvia Monachesi, presidente dell’associazione “Città per la Fraternità”, nata nel 2008 sulla scia dei valori e insegnamenti della fondatrice del Movimento dei Focolari, Chiara Lubich, ad aprire l’annuale assemblea pubblica tenutasi venerdì scorso presso San Salvatore in Lauro a Roma, a seguito dell’assemblea dei soci.

“Ogni anno noi riflettiamo su un tema importante per la nostra collettività – ha detto Monachesi -. Stavolta, nell’ottava giornata internazionale dell’associazione, parliamo di Europa, di libertà, uguaglianza e fraternità, proprio nell’anno in cui, il 25 marzo, ricorrono i 60 anni dei Trattati di Roma, che furono il primo passo verso la Comunità europea”.

Ne è seguito un momento di confronto e disquisizione sul significato dell’Europa per i paesi membri e per tutti i cittadini europei, sui  valori da essa veicolati, alla luce delle recenti vicende politiche sul panorama internazionale, le crisi e le aspettative per il futuro.
A moderare l’incontro è stato Donato Falmi, già Direttore Editoriale di Città Nuova, e a declinare il tema dell’Europa sulla base della fraternità sono stati Marco Filippeschi, sindaco di Pisa e presidente nazionale di Lega per le Autonomie,  Ilona Toth e Iride Goller, rappresentanti del gruppo di lavoro di Insieme per l’Europa, e infine l’europarlamentare On. Silvia Costa.

 

Il sindaco di Assisi ritira il premio

“I movimenti sociali e spirituali sono i grandi alleati contro la crisi dell’Europa, le Istituzioni non possono bastare – ha detto l’onorevole Costa – come stimolo ad una democrazia più profondamente partecipata e attiva”. Costa ha parlato di giovani, fondamentali, anche se delusi, per il rilancio dell’Europa Unita, di comunicazione e tanto altro. Ha affrontato il tema della prevenzione della povertà e del reddito minimo di inserimento, della politica estera di difesa, di immigrazione, e della necessità del dialogo interculturale e interreligioso come chiave di volta e competenza necessaria per affrontare questi temi.   

 L’Europa non può essere vista come politica estera, ma come politica domestica” ha detto l’onorevole.

E poi un momento toccante ha visto il giovane Alì Ehsani raccontare la sua storia, dalla fuga dall’Afghanistan alla perdita dei suoi affetti, fino all’arrivo nella tanto sognata Europa, l’università ed il libro “Stanotte guardiamo le stelle”.

La giornata è proseguita con la consegna dei premi da parte dell’associazione Città per la Fraternità, con le menzioni speciali alla  Citta di Manfredonia (Per l’originalità della proposta e per il principio di Fraternità partecipativa, portata avanti in sinergia con realtà della Comunità cittadina, quali, ad esempio, l’Associazione “MONDO NUOVO” e “A.V.I.”, affinché trovi il Comune di Manfredonia come vero punto di riferimento di Fraternità diffusa) al Coordinamento Enti Locali per La Pace (Per portare avanti anche a livello istituzionale le intuizioni del filosofo Aldo Capitini che il 24 settembre 1961 organizzò la 1ª Marcia per la Pace e la fratellanza dei popoli, un corteo non violento che si snoda per le strade che da Perugia portano verso Assisi, una marcia tuttora proposta dalle associazioni e dai movimenti e grazie al Coordinamento Nazionale anche dai Comuni per la pace. In quell’occasione viene per la prima volta utilizzata la Bandiera della pace, simbolo della nonviolenza e contro tutte le guerre) alla Promocion de la Persona para una Sociedad Fraterna” (PIP A. C.) di Città del Messico (Per il deciso contributo per offrire alle nuove generazioni, in modo diverso e creativo, la maniera di avvicinarsi allo spazio pubblico, all’analisi positiva dell’orizzonte politico, al di là di ogni sguardo motivante, cercando di guardare al Messico nella sua complessità con gli occhi della fraternità universale), e infine la consegna dell’VIII premio “Chiara Lubich per la Fraternità” assegnato al Comune di Assisi, con questa motivazione:

“Ad Assisi, 600 anni prima della declinazione dei tre principi della Modernità, coniati dalla Rivoluzione Francese, riecheggiò per prima la parola Fraternità ad opera di Francesco. Dire Assisi e dire Pace e Fraternità è come dire una parola sola”.

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