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Marino – Pubblicato il bando per la gestione del Teatro ‘Villa Desideri’. Ancora polemiche, Di Giulio: ‘Nozze coi fichi secchi’

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E’ stato pubblicato nei giorni scorsi sul sito ufficiale del Comune di Marino il Bando relativo alla Procedura negoziata per la gestione della Sala Teatro  della Città di Marino  denominata “Villa Desideri”, situata all’interno dell’omonimo parco comunale, da aggiudicarsi con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, finanziata nell’ambito del PLUS, POR, FESR, LAZIO 2007/2013.

L’importo complessivo a base d’asta è di € 13.000,00 per i primi 3 anni, mentre la durata dell’appalto è stabilita in 5 anni a partire dalla stipula del contratto. Per gli anni successivi l’importo verrà ricontrattato.

Importante ai fini della presentazione della domanda sono le condizioni di ammissione a gara di cui all’art. 5. Possono partecipare sia le associazioni culturali e gli enti no profit che operano come tali da almeno tre anni, singolarmente o in raggruppamento, nel campo della produzione di spettacoli o della gestione di attività teatrali e che esercitano la propria attività nell’ambito territoriale cittadino o provinciale, sia soggetti in possesso dei requisiti di carattere generale di cui all’art. 80 del D. Lgs. N. 50/2016. 

Mentre però il Comune rimanda al sito istituzionale (LINK) per ogni altra informazione e procedura, sono nate già polemiche. 
Arrivano infatti dal capogruppo Centro Sinistra, Eleonora Di Giulio, le ennesime perplessità sulla destinazione d’uso dei beni comunali, dopo quelle sollevate per l’ostello “Il Chiostro”.

Stavolta la consigliera comunale pone in evidenza il fatto che l’utilizzo del teatro non deve prevedere introiti. 
“L’Amministrazione Comunale, ha le idee molto chiare sul futuro della struttura – scrive Di Giulio – : una procedura negoziata per la gestione della sala Teatro.
Ma c’è un bando di gara? Certo! Perché vi stupite?
Ma quanto costa? Nulla, anzi, chi vince, avrà anche poco più di mille euro al mese per la gestione.
Un affare!
Chi vince deve metterci, però:
– le luci
– l’amplificazione
– pagare utenze
– pagare assicurazioni,
– pagare per le pulizie
– pagare il personale tecnico.
 
Si, vabbè, direte voi, ma poi il ricavato da spettacoli, mostre, eventi si somma al contributo comunale e copre abbondantemente tutte le spese.
Ecco qui la vera chicca: nel bando è scritto – in neretto – che: “ E’ fatto divieto assoluto di qualsiasi introito derivante dal suddetto servizio in quanto trattasi di attività finanziata dall’Amministrazione Comunale. “
Questo bando – dichiara Eleonora Di Giulio, capogruppo del Centro Sinistra di Marino – è uno schiaffo in pieno viso a tutte le realtà culturali ed associative di Marino, che provano da anni a rendere questo territorio meno spento. Il testo ovviamente non è mai passato in una commissione Consiliare, e l’abbiamo letto in questi giorni dal sito internet comunale. E’ un copia incolla dell’idea già fallimentare con l’Ostello e la gestione degli spazi verdi, quella di voler fare le nozze con i fichi secchi. Si chiede in pratica all’associazionismo non solo di sostituirsi all’Ente, ma di gestire gli spazi rimettendoci di tasca propria.
Come hanno fatto in fretta e furia a revocare il bando per la gestione di altri locali, rendendosi conto che così cacciavano  un’associazione radicata da anni, adesso mi auguro che  il Sindaco revochi anche questi bandi (l’ex Convento degli Agostiniani e il teatro comunale ) e coinvolga il Consiglio Comunale e l’associazionismo per una gestione partecipata e dal basso, così come aveva promesso in campagna elettorale. E nessuno provi a scaricare solo sui dirigenti comunali le responsabilità di queste nefandezze. I politici danno l’indirizzo ed effettuano il controllo sul loro operato, quindi è del tutto evidente dove sono le responsabilità.  Io comprendo – conclude la Di Giulio – che il confronto democratico non è il loro forte, ormai comunicano solo con i video  ( sul delicato tema dei migranti ) ma prima o poi dovranno spiegare a chi li ha votati come stanno rispettando gli impegni presi, e soprattutto come intendono rilanciare l’occupazione in questo Comune. La vicenda ancora aperta del trasporto scolastico è la prova che urlare è facile, molto più difficile governare”.