Cultura

Velletri – Teatro, il Laboratorio di Carla Petrella fa ‘sold out’ al Teatro di Terra con ‘Non ti conosco più’

non ti conosco più 2

di Emanuele Cammaroto

La qualità del lavoro paga e il laboratorio teatrale di Carla Petrella, “Centostorie”, che ormai da anni accoglie nuovi e vecchi studenti, ne è ormai tradizionale conferma. Con la chiusura del semestre autunnale, alcuni degli studenti-attori hanno preso parte al primo dei tre saggi, che finalizzeranno l’anno accademico di questa stagione del laboratorio. Il primo di questa triade di appuntamenti è stato lo scorso fine settimana, al Teatro di Terra di Velletri, che ha accolto, sabato 18 e domenica 19 Febbraio, le rappresentazioni di “Non ti conosco più”, per la regia della stessa Carla Petrella, coadiuvata dall’aiuto regista Velia Bongianni. Il testo è un liberissimo adattamento di classici del teatro, che è stato completamente adattato sugli studenti del laboratorio, i quali, non certo giovanissimi all’anagrafe, hanno dimostrato un impegno, un attaccamento e una dedizione che sono davvero di esempio per le più giovani generazioni.

La fatica degli attori è stata davvero tanta. Il testo brillante e con molte interazioni non aiuta di certo i principianti. Le prove, alle quali ho avuto la curiosità e il piacere di partecipare per capire e carpire cosa spinga a mettersi in gioco, sono state dure e minuziose, e tanto hanno “sudato” le registe per inquadrare allievi non sempre disciplinati e sollevar loro il morale quando le difficoltà sembravano insormontabili. Ma, come si diceva, il lavoro e l’impegno pagano: memoria, dizione, presenza scenica, tutto è stato curato. Il risultato è stato molto, anzi direi moltissimo, apprezzato dal numeroso pubblico che, esaurite tutte le sedie e gli sgabelli (purtroppo al Teatro di Terra non si può parlare di poltrone) della gradinata, ha occupato persino spazi a ridosso del palcoscenico, in entrambe le serate di rappresentazione. Tutti soddisfatti quindi: bravi gli attori, contenti gli organizzatori, divertito il pubblico. E invece no! Perché quello in programma era un esame e non una “semplice” recita. Carla Petrella, come ogni bravo coach alla fine di una partita importante, ha richiamato tutti negli spogliatoi (pardon, dietro le quinte), strigliando chi ha saltato qualche battuta, non ha azzeccato il sincronismo, ha mancato il ritmo in qualche spostamento o qualche espressione poco espressiva. Ma questo aspetto non era stato così visibile durante la rappresentazione. È vero che qualche pausa di troppo si è notata, un suggerimento è stato sicuramente provvidenziale per non perdere il ritmo, ma la capacità che tutti gli “attori” hanno dimostrato è stata degna di una grande “ professionalità”, sia nel tenere la scena, sia nel ricondurre lo spettacolo ad una fluidità che non ha fatto perdere il giusto ritmo. Una citazione a parte merita il testo della commedia. Rielaborato da Carla Petrella, la trama ha ben giocato sullo schema classico dello scambio dei ruoli, tanto caro al teatro romano antico, intrecciato con il tema della parodia della pazzia, tipica del teatro di Pirandello.

A termine spettacolo, rimane un senso di soddisfazione per la qualità dei contenuti ed uno stimolo alla riflessione su alcuni atteggiamenti “borghesi” della società moderna. In chiusura, merita un plauso il direttore del Teatro di Terra, Luigi Onorati, che nonostante tantissime difficoltà riesce a mantenere viva una realtà divenuta ormai un punto di riferimento per il mondo del teatro degli interi Castelli Romani. La sopravvivenza di questa nicchia è una vera odissea che speriamo non abbia mai fine.

In rigoroso ordine alfabetico, gli attori che hanno portato in scena lo spettacolo, perché non si corra il rischio di non “riconoscerli più”: Gloria Abbafati; Biancamaria Berardi; Paola Ceccarini Alessandra Mattoccia, Giorgio Montegiorgi; Mauro Ognibene; Marzia Serangeli; Marco Tredici.

Il prossimo appuntamento con il laboratorio di Carla Petrella è per venerdì 24 Febbraio, sempre al Teatro di Terra, con una Jam Session teatrale aperta a chiunque desideri mettersi in gioco in una piccola prova che non è un provino!

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