CRONACA

Velletri – Il Carcere scoppia di detenuti, mentre spunta un altro cellulare nelle celle

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Numeri drammatici quelli che arrivano dal Segretario Generale Aggiuntivo della Cisl Fns, Massimo Costantino, in merito al sovraffollamento delle carceri della regione Lazio, arrivato ormai a cifre drammatiche.  Non è da meno, purtroppo, la Casa Circondariale di Velletri, il cui surplus di detenuti rispetto alla capienza regolamentare sfiora le 200 unità, rendendo proibitive le condizioni per chi è costretto a dividersi spazi già di per se angusti. In un contesto del genere le prigioni rischiano di trasformarsi in un’autentica polveriera, mentre si registrano numerosi casi di autolesionismo, come testimoniato anche da quanto accaduto nella giornata di giovedì nel carcere romano di Regina Coeli, quando detenuto rumeno di 25 anni, recluso con il reato di violenza sessuale, ha  tentato di impiccarsi, salvo essere salvato dal personale di Polizia Penitenziaria. Attualmente nelle carceri laziali, ha fatto sapere Costantino, si registra un sovraffollamento pari a 984  detenuti, considerato che 6.219 risultano essere i detenuti reclusi nei 14 istituti del Lazio, rispetto ad una capienza regolamentare di 5.235. Dopo Regina Coeli e Rebibbia il carcere con maggiore affollamento è proprio quello veliterno, situato lungo la provinciale Cisterna-Campoleone. 
L’esponente della Cisl Fns ha tenuto a rimarcare l’importante ruolo della Polizia Penitenziaria, che regolarmente trova cellulari in cella, e l’ultimo caso, di alcuni giorni fa, è avvenuto proprio nel carcere Lazzaria di  Velletri.
Singolare quanto accaduto nei giorni nel carcere di Rebibbia, quando un marito ha tentato di introdurre droga all’interno dell’istituto Casa circondariale femminile  durante il colloquio, ma è stato scoperto dal personale di Polizia Penitenziaria. Il marito voleva festeggiare il compleanno della moglie con un “regalo speciale”  ma non  aveva fatto i conti con il personale della Penitenziaria e con la giustizia, poichè oltre ad  evitare il passaggio di sostanza stupefacente è stato denunciato a piede libero.
“Preoccupa anche il fatto che in molti istituti del Lazio – ha dichiarato Costantino – vi sono molti detenuti per “ordine e sicurezza”, provenienti da vari istituti, anche abruzzesi, oltre ad ospitare casi complicati e noti ai fatti di cronaca e soggetti con gravi gravi problemi di salute i quali creano non pochi problemi”.
A fronte di tutto questo il personale risulta invece sottodimensionato rispetto alle esigenze reali e attualmente mancano negli Istituti Penitenziari 465 unità (4.052 previsti rispetto agli attuali 3.587). “Purtroppo evidenziamo come seppur vi sono stati interventi legislativi  nelle carceri restano i soliti problemi: sovraffollamento dei detenuti e cronica carenza di personale di Polizia Penitenziaria e a distanza di 3 anni dal decreto “svuota carceri” gli istituti sono di nuovo sovraffollati.