POLITICA

Lanuvio – E’ Rodolfo D’Alessio il jolly del centrosinistra per le Comunali. Ma la concordia è ancora lontana, e intanto i 5 Stelle aspettano…

rodolfo d'alessio

All’indomani del ‘rendez-vous’ nella sala delle Colonne di Palazzo Sforza Cesarini, all’interno della quale la coalizione che da quasi 5 anni amministra Lanuvio ha fatto il punto su quanto messo in campo nell’ultimo lustro (LEGGI QUI), presentandosi al cospetto dei cittadini con palesi ambizioni di continuità amministrativa, la comunità lanuvina s’interroga su chi potranno essere gli sfidanti dell’attuale sindaco Luigi Galieti. Com’è noto nella primavera del 2012 il noto medico lanuvino s’impose a capo di una cordata civica che riuscì a spezzare un’egemonia del centrosinistra che perdurava da decenni, calando dal mazzo le carte di una coalizione aperta al contributo di persone provenienti dalla società civile e da personaggi con diverse esperienze e simpatie politiche. Una proposta premiata dai cittadini, che tra poche settimane saranno chiamati a confermare quella scelta o, al contrario, a prediligere proposte alternative a quella messa in campo dall’attuale Primo cittadino e dalla maggioranza che lo sostiene.

In questo contesto cresce l’attesa per conoscere ufficialmente la mossa del centrosinistra dopo il passo indietro, negli scorsi mesi, dell’ex sindaco Umberto Leoni, dimessosi da consigliere comunale a poco meno di un anno dal rinnovo delle cariche consiliari, col fermo intento di lasciare spazio ad altri, auspicando magari un più articolato dialogo interno, che potesse dar vita ad una coalizione coesa, pronta a calare l’asso in grado di riconquistare le chiavi per gli uffici più ambiti nel palazzo comunale di via Roma.

Rodolfo D’Alessio

Con la data delle elezioni ancora da fissare (anche se, calendario alla mano, appare scontato ritenere che il conto alla rovescia sia già inferiore ai 100 giorni) i tempi si fanno stringenti e da quanto trapela la coalizione avrebbe già il suo alfiere, che risponde al nome di Rodolfo D’Alessio, un figlio d’arte, essendo stato suo padre Romeo Primo cittadino lanuvino dal 1975 al 1992.

 A vantaggio di D’Alessio la capacità di sapere bilanciare l’anima più radicale con quella più moderata della coalizione, venendo incontro alle aspirazioni di un Partito Democratico che dovrà dimostrare di aver assorbito e metabolizzato la ‘botta’ di 5 anni fa, dopo la quale è parso certamente più sfilacciato, rendendo inevitabile il rinnovamento interno. Perché la coalizione possa ambire a scalzare dal trono il civico Galieti, tuttavia, sarà fondamentale la coesione interna, tutt’altro che scontata dai rumors che trapelano dalle stanze dove le parole lasciano spazio agli accordi ufficiali. 

Vittorioso Frappelli

Mentre le diplomazie fanno il loro lavoro, e nelle segrete stanze tutti preferiscono tenere le bocche cucite, c’è chi, come l’ex candidato Sindaco, Vittorioso Frappelli, ormai confluito nel Partito Democratico (senza particolare feeling con quello lanuvino) si è lasciato andare ad alcune dichiarazioni eloquenti circa le tensione che ancora si respirano nel partito. “Sono già iniziate dai furbastri le grandi manovre elettorali – ha scritto in un post al vetriolo, pubblicato sul suo profilo Facebook -. Ciò spiega la richiesta della sinistra nostalgica dell’assessorato all’urbanistica”. Quanto al candidato sindaco Frappelli non ha negato le sue perplessità: “E’ vero che della sinistra antagonista solo 4 persone sono d’accordo perchè hanno ottenuto il Vicesindaco e l’assessore all’urbanistica e quest’ultimo dovrebbe essere ricoperto da una persona che ha già avuto responsabilità in tale Assessorato e gli altri sono contrari al Candidato Sindaco sottoscritto? E’  vero che alcuni Consiglieri non sono stai messi al corrente di tale decisione e gli è stata comunicata con un messaggio telefonico? E’ vero che la stragrande maggioranza del Pd è contraria alla candidatura a Sindaco? Se si, mi domando: quale possibilità di vittoria avrebbe questo Sindaco sponsorizzato fuori dal contesto della maggioranza per i consensi?”.

Domande che pesano come un macigno, tanto più in un contesto in cui è ancora in dubbio persino l’accreditamento dei 5 Stelle, cui un’amalgama tutta ancora da trovare potrebbe spingere i vertici del Movimento a non dare il via libera all’utilizzo del logo pentastellato, sulla stregua di quanto accaduto ad Ariccia nelle passate Comunali. In caso di esito negativo non è affatto escluso che chi si sta impegnando a portare avanti le battaglie grilline possa però trovare un punto di incontro col versante più moderato del centrosinistra, andando a costituire una sorta di terzo polo, in contrapposizione con la coalizione di Galieti e con quella di D’Alessio.

Fantapolitica o realtà saranno le prossime settimane a schiarire ogni dubbio e a rendere più chiaro quanto si profila all’orizzonte.