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A 3 anni dai mancati funerali di Priebke l’ANPI di Albano-Castel Gandolfo si scaglia contro la nuova decisione della Confraternita lefebvriana San Pio X

castelli romani

Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa pervenuta dalla Sezione “M.Moscati-S.Fagiolo” dell’ANPI di Albano – Castel Gandolfo. “Sono trascorsi poco più di tre anni – vi si legge – dalla vergognosa e inaccettabile disponibilità della confraternita lefebvriana S. Pio X, ad accogliere le spoglie del boia delle Fosse Ardeatine Priebke, alla quale si oppose la comunità cattolica e la società civile, nonché i sindaci di Roma e di Albano. Quest’ultimo vietò addirittura il transito della salma nel suo territorio che, purtroppo, avvenne soltanto per ordine dell’allora Prefetto Pecoraro. Sappiamo tutti come andò a finire: i cittadini dei Castelli Romani non permisero né le esequie né la tumulazione di Priebke, non nella nostra città, medaglia d’argento al valore civile per le tante vittime della dittatura fascista e dell’occupazione nazista. Avevamo 335 buoni motivi per opporci, tanti quanto i  Martiri delle Fosse Ardeatine! E questi personaggi cosa fanno? Una bella processione per la Madonna di Fatima (ad Albano??!!), sabato 13 maggio, ossia il giorno successivo la solenne processione per il locale patrono San Pancrazio a cui prenderà parte, tra gli altri, anche il Vescovo”.

“Quindi, per capirci meglio, offendono e oltraggiano un intero territorio, causano lividi e denunce tra i cittadini che manifestavano il loro sacrosanto dissenso a tale pagliacciata revisionista, e poi sfilano in processione per le vie del paese? Ma come funziona dalle loro parti? Nessuno vuol negare nulla a nessuno, ma queste iniziative le facessero all’interno della loro bellissima sede, senza ulteriori provocazioni verso gli animi antifascisti dei cittadini che sono stanchi di prestare il fianco a queste spiacevoli e ignobili situazioni. Ribadiamo pertanto il nostro appello a tutte le organizzazioni democratiche, istituzioni, associazioni, movimenti, partiti, sindacati e cittadini di far sentire, il più unitariamente possibile, la loro voce presso gli organismi decisionali e in ogni ambito. Facciamo inoltre appello affinché non si abbassi la guardia su questioni di fondamentale importanza e dare continuità alle iniziative già attuate. Riteniamo inoltre che la risposta più adeguata a tale iniziativa sia la vigilanza e l’isolamento di certi luoghi che non rappresentano certo le nostre radici e le nostre tradizioni. ALBANO E I CASTELLI ROMANI NON DIMENTICANO”.