Hanno varcato il Ponte di Ariccia, facendo ripiombare chi c’era anche allora indietro di decenni, a quell’inizio giugno del ’44, quando il ponte monumentale fu fatto saltare dalle truppe tedesche. Questa volta i mezzi militari degli ‘Alleati’ hanno potuto passare da Albano ad Ariccia senza intoppi, ‘occupando’ facilmente Piazza di Corte, dove in mattinata, in occasione del 2 Giugno, si è tenuta una mini lezione di storia sulla 2^ Guerra Mondiale da parte di uno dei tenenti colonnelli presenti alla rievocazione organizzata dal Comune di Ariccia. Si è potuto apprendere, così come riportato dall'”Archeoclub Aricino-Nemorense – Via Appia e Vie Romane” che le operazioni belliche hanno interessato Nemi (area in cui fu appiccato il fuoco all’interno del Museo delle Navi il 31 maggio 1944), Genzano e Ariccia (in particolare Colle Pardo) e come è noto il Ponte monumentale. Due giorni dopo avvenne la liberazione di Roma.
Alle ore 11.30 il vicesindaco Enrico Indiati ha posto un corona di alloro in onore dei concittadini caduti. I mezzi militari esposti, come anche le divise indossate, erano tutte d’epoca o ricostruite fedelmente come nel caso delle calzature.
La giornata è stata promossa dal Comune di Ariccia e l’Associazione “1st Armored Division-Old Ironsides”, con la Federazione Italiana Rievocatori WW2.
Ad Ariccia il 2 giugno 1944 i tedeschi fecero saltare il ponte, monumentale opera di ingegneria viaria costruita dallo Stato Pontificio nel XIX secolo, nel disperato tentativo di rallentare l’avanzata anglo-americana. La distruzione non fermò le avanguardie alleate che il 3 giugno percorsero le vie consolari: l’Appia liberando Genzano, Ariccia, Albano; l’Anagnina liberando Grottaferrata, e poi Marino e Frascati. L’avanzata proseguì infine verso Roma, liberata nella notte del 4 giugno.
Ariccia celebra la Liberazione: rievocare la guerra per non sbagliare più, 73 anni dopo
