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S’allarga il caso delle uova contaminate, i Carabinieri del Nas hanno scoperto nuovi casi dell’insetticida tossico

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I Carabinieri del Nas hanno scoperto altri due casi di uova contaminate dal Fipronil, l’insetticida moderatamente tossico e vietato da utilizzare negli animali destinati al consumo alimentare. Lo comunicano gli stessi militari spiegando che i “dettagli dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà in mattinata presso la sede del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute”.

”Le attività di controllo da parte dei Carabinieri dei Nas – si legge nella nota – attualmente in piena fase esecutiva sull’intero territorio nazionale, hanno evidenziato due ulteriori positività di uova contaminate per presenza della sostanza insetticida denominata fipronil rispetto a quelle già comunicate dal Ministero della Salute”.

Gli esiti preliminari dell’attività dei NAS – prosegue la nota – si innestano nel più ampio ad articolato piano di controllo disposto dal Ministero della Salute, elaborato per monitorare i prodotti a base di uova sia di provenienza estera che di produzione nazionale, al fine di rilevare eventuali situazioni di contaminazione con il citato insetticida, il cui uso è vietato negli allevamenti di animali impiegati per produzioni alimentari destinate al consumo umano”.
”Dopo un primo rintraccio e blocco di prodotti pericolosi o sospetti provenienti dall’estero, una seconda fase operativa sta interessando l’intera filiera nazionale del comparto degli ovoprodotti, alla quale i Carabinieri dei Nas partecipano attivamente con interventi ispettivi, campionamenti e sequestri cautelativi di prodotti di varie tipologie”, conclude la nota dei Carabinieri.

L’indagine a campione sulle uova contaminate con Fipronil – un insetticida il cui uso e’ vietato negli animali destinati alla catena alimentare e ritenuto moderatamente tossico per l’uomo – che nei giorni precedenti ai nuovi casi aveva rivelato 2 campioni positivi su 114, con tracce in Lombardia, Marche e Lazio, secondo la Lav appare assai debole, del tutto insufficiente, tanto quanto il piano nazionale dei residui del ministero della Salute, ovvero il programma annuale di controlli che dovrebbero assicurare la salubrità degli alimenti.
Nel 2015, infatti, il piano nazionale dei residui del ministero della Salute ha previsto analisi su 1234 campioni di uova. Poichè ogni campione comprende al massimo 6 uova, si può dedurre che in tutto nel 2015 al massimo sono state analizzate meno di 7500 uova: un numero secondo la Lav irrilevante rispetto all’enorme quantità di uova prodotte in Italia annualmente, ovvero circa 11 miliardi.
Inoltre lo scandalo uova al Fipronil conferma che la tanto sbandierata autosufficienza nazionale nella produzione di uova, non corrisponde all’esatta realtà dal momento che secondo i dati Eurostat ogni anno l’Italia importa più di 50 milioni di tonnellate di uova e ovoprodotti. A tutela del consumatore e per dovere di trasparenza, la Lav chiede al ministero della Salute di rendere pubblici i nomi delle aziende e dei prodotti con uova risultati positivi al Fipronil, inclusa l’informazione sulla distribuzione di questi prodotti per la vendita.