CRONACA

Grottaferrata – Moria di bovini per antrace, scatta l’allarme per zona infetta in località Molara

E’ comparsa ieri sul sito del Comune di Grottaferrata l’ordinanza sindacale che sottopone a divieto di pascolo e accesso di animali e persone in località Molara delimitata dal Tuscolo, dalla strada provinciale 73B, dalla strada statale 215 e da via Stella Polare.

Il provvedimento ha fatto seguito alla nota della Asl Rm 6 Servizio Sanitario del 30 agosto che ha richiesto l’emissione di apposite misure sanitarie dopo aver riscontrato la presenza di “carbonchio ematico” (meglio conosciuto come Antrace) nell’allevamento di bovini di un’azienda zootecnica di Grottaferrata.

Il carbonchio ematico è una malattia infettiva contagiosa,  causata dal batterio Bacillus anthracis, le cui fonti di infezione sono costituite da acque e alimenti contaminati – e dunque i terreni di pascolo – oppure da carni infette ingerite da carnivori.

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Il sindaco di Grottaferrata, Luciano Andreotti, dunque, per evitare il diffondersi della malattia, ha interdetto l’intera aerea. Dieci, nel totale, il compito dei bovini trovati morti e sui quali sarebbe stato riscontrato il virus. 

FOCUS –  L’antrace, detta anche “carbonchio”, è un’infezione acuta causata dal batterio Bacillus anthracis. Generalmente si manifesta come malattia endemica in animali erbivori selvatici o domestici, quali pecore, bovini, cavalli, capre e suini, ma può anche svilupparsi nell’uomo, per esposizione ad animali infetti, tessuti di animali infetti, inalazione di spore del batterio o ingestione di cibo contaminato da queste. Non sono mai stati registrati casi di trasmissione da uomo a uomo.

Dell’antrace esistono diverse forme di differente pericolosità classificate in base alla via d’ingresso: cutanea (la forma più frequente), polmonare (rara) e gastrointestinale (rarissima).

I sintomi dell’antrace polmonare sono inizialmente molto simili a quelli di una comune influenza (febbre, tosse, affaticamento) ma nell’arco di tre, quattro giorni degenerano verso un quadro clinico molto più grave, con difficoltà respiratorie, stato di shock e perdita di coscienza. Se non curata, l’infezione di antrace porta alla morte in circa sette/dieci giorni, con una letalità del 20%, che cresce notevolmente nelle varianti polmonare e intestinale.

Il termine deriva dal greco ἄνθραξ, che significa “carbone”, dal colore nero delle lesioni cutanee che si sviluppano nelle vittime di questa infezione. L’antrace si trova in tutto il mondo. È più comune nei paesi in via di sviluppo o in paesi senza programmi di prevenzione veterinaria. Certe regioni del mondo hanno un’incidenza più alta di antrace tra gli animali: America Centrale e Meridionale, Europa dell’Est, Africa, Caraibi e Medio Oriente.

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