POLITICA

Velletri – (VIDEO) Commozione e tanti aneddoti, con Giorgia Meloni, nel ricordo di Franco Ercoli: ‘Il suo spirito vive qui con noi’

taglio del nastro

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di Daniel Lestini

E’ stato ricordato col sorriso, pur non mancando attimi di commozione. Quello stesso sorriso che si leggeva dai suoi occhi e che pur se tragicamente spentosi il 10 settembre del 1992, alla precoce età di 49 anni, è continuato a rivivere e vivrà ancora negli occhi dei suoi cari e di chi avrà fatto tesoro del suo esempio. 

Tanti, tantissimi, coloro che sabato pomeriggio hanno preso d’assalto la sezione di Fratelli d’Italia, sul Corso della Repubblica, a Velletri, alla vigilia del 25° anniversario dalla scomparsa di Franco Ercoli, cui la sezione di San Martino è dedicata. “Franco per Sempre” il titolo della due giorni, che è proseguita oggi con la Santa Messa in suo suffragio e una partecipata tavola rotonda, cui hanno preso parte diversi esponenti della vita politica cittadina, a partire dal deputato del Pd Renzo Carella, all’epoca collega consigliere di Ercoli nell’assemblea provinciale, per passare al Presidente del Consiglio comunale, Daniele Ognibene, al consigliere comunale e candidato sindaco di ‘Con Voi per Velletri’, Giorgio Greci, al capogruppo di Forza Italia, Salvatore Ladaga, al segretario del Pd, Gianfranco Cestrilli,  al decano del consiglio comunale, Danilo Rossi, e al coordinatore cittadino di CasaPound, Paolo Felci, che hanno impreziosito il dibattito moderato dal capogruppo di Fratelli d’Italia, Dario Di Luzio.

Una ricorrenza di peso nel panorama della destra castellana, impreziosita dalla presenza del presidente nazionale di Fdi-An, Giorgia Meloni, che non ha voluto mancare nel momento dell’omaggio, facendo sentire così tutto il suo affetto umano e la sua stima politica per una classe dirigente che ha avuto e ha in Franco Ercoli un esempio da seguire.  

“Un esempio di passione civile, impegno politico e coerente adesione ai principi universali di onestà e impegno sociale”, per dirla con le parole del generale Sergio Ferrazzano, portavoce cittadino di Fratelli d’Italia. 

Sergio Ferrazzano e Massimo Galli

Nel corso del pomeriggio, prima di tagliare il nastro tricolore della Mostra, che è stata frutto dell’impegno di tanti, ma soprattutto della totale dedizione di Massimo Galli e Massimo Tartaglia, si è proceduto anche allo scoprimento della targa con la quale il circolo ha riconfermato il legame col compianto segretario missino (il cui impegno politico lo portò ad essere consigliere comunale e provinciale). 

“E’ importante per noi di Velletri – ha esordito proprio Sergio Ferrazzano – ricordare la figura di chi tanto si è speso per la città. A distanza di 25 anni il ricordo di Franco mantiene inalterata tutta la sua forza, sia tra i suoi amici più cari che tra i suoi avversari politici, che gli hanno sempre riconosciuto la lealtà nei rapporti personali e la passione messa in campo per il bene di Velletri”.

Marco Silvestroni

Parole al miele, per Franco Ercoli, anche da parte di Marco Silvestroni, coordinatore provinciale di Fdi e capogruppo metropolitano: “Se Velletri è stata il faro e la guida della destra e del centrodestra Franco Ercoli è stato quello che ne ha costituito le basi ed è ancora oggi l’esempio più fulgido della politica ideale, alla stregua di quei principi che costituiscono l’ossatura e l’anima di Fratelli d’Italia. Un uomo che non aveva paura di nessuno, pur non mancando di rispetto a nessuno. Il tutto all’insegna del bene comune e della dedizione quotidiana alla causa. Un esempio di politica ideale e non affaristica, la sua, e a lui non possiamo che rivolgere il nostro ‘grazie’ per come ci guida ancora idealmente nella nostra attività politica”.

Parole che hanno trovato condivisione in quelle di Marco Marsilio, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, che ha ricordato Ercoli come “una persona che ha lasciato un’impronta grandissima sul territorio, e che rimarrà sempre da esempio su come far politica con impegno e passione”. 

L’intervento di Giancarlo Righini

Lungo e trascinante l’intervento del capogruppo regionale, Giancarlo Righini, che non ha mancato di svelare aneddoti di vita comune: “Ho avuto il privilegio di conoscere Franco e di passare serate intere nel suo cortile, insieme a mio padre Lino, che era il segretario del partito, ed insieme a Pio Franco, che è stato l’ideologo del Msi a Velletri. Persone di straordinario esempio civico, cui dobbiamo davvero tanto. Con lui sono salito sulla Cinquecento sgangherata con la quale andavamo in giro per Velletri ad attaccare i manifesti. Franco girava col suo motorino, targato ‘VL 001’, battendosi anche così per l’istituzione della provincia di Velletri. Ne fece tante di battaglie, anche contro le lottizzazioni e le speculazioni edilizie e tutto quel che credeva meritasse essere affrontato e combattuto”.

Giancarlo Righini

“La sua anima è ancora qui con noi – ha dichiarato Righini -; è insieme a noi idealmente, perché qui dentro vive il suo spirito e tutti i giovani e la classe che si è formata qui eredita questo straordinario esempio di passione ed impegno per la politica, in difesa degli ultimi e di chi ha bisogno di sentire la vicinanza e l’affetto della politica, quella vera”. 

“Le radici profonde come le nostre non gelano mai – ha aggiunto ancora Giancarlo Righini – e Franco vive sempre con noi, al nostro fianco, e ci illumina nella strada dell’impegno”. Prima di cedere la parola proprio a Chiara Ercoli, augurandosi possa rinverdire in Consiglio comunale la storia di famiglia, Righini ha scoperto la gigantografia di cui il partito ha fatto dono proprio alla figlia del compianto esponente politico missino, che la ritrae, piccolina, in braccio a suo papà, accanto a Giorgio Almirante, storico segretario nazionale dell’Msi. 

L’intervento di Francesco Lollobrigida

Righini ha poi ringraziato il gruppo consiliare, grazie al quale in apertura del Consiglio comunale di martedì, come primo punto all’ordine del giorno, verrà discussa proprio la mozione con la quale si potrà dare il via libera all’intitolazione di una via in ricordo di Ercoli: “Dopo anni finalmente riusciamo ad intitolare una strada e lasciare un’ulteriore traccia dell’impegno di Franco nella nostra città”, ha concluso con orgoglio il consigliere regionale veliterno.

Nel suo breve intervento Francesco Lollobrigida, dirigente nazionale di Fdi-An,  ha ricordato il picchetto nella notte della tragica scomparsa e la corsa dal Campo del Terminillo a Velletri per onorarlo con una presenza di militanti dei ragazzi del Fronte della Gioventù”. 

L’intervento di Chiara Ercoli

Lungo, appassionato e a tratti toccante e commovente l’intervento di Chiara Ercoli, che ha svelato innumerevoli aneddoti, non negando di aver guardato spesso a quella porta e aver atteso invano il ritorno di quello sguardo paterno e le calde parole di chi amava chiamarla “Principessa”, e come tale la trattava.

“Ho nostalgia del megafono, di quei giri tra le campagne e quella serate nella pergola di casa a piegare migliaia di pieghevoli, giusto per risparmiare qualche lira” ha ricordato Chiara, prima di rimarcare più volte l’esempio di un papà che di professione faceva l’infermiere, e che era capace di prodigarsi per il prossimo, senza mai lesinare alcuno sforzo, dalle visite in quelle case che sembravano baracche, anche solo per cambiare un catetere a qualche anziano infermo, ed evidentemente bisognoso. Dall’album dei ricordi anche quella volta in cui scelse di attaccare pure i manifesti della Dc pur di racimolare proventi utili alle iniziative di solidarietà approntate in favore degli indigenti.

“Amava mettersi sempre dalla parte dei più deboli”, ha dichiarato Chiara, prima di svelare: “Ogni anno, all’inizio del campionato cambiavamo squadra, tifando per l’ultima e la penultima della classifica. Era il suo modo per trasmettermi l’idea del sostegno ai più deboli, che lui aveva insito e si vedeva anche nelle cose più semplici che faceva”.

Chiara Ercoli, rivolgendosi più volte a Giorgia Meloni, lodandone lo spirito e l’attivismo, è poi andata più a fondo nel ricordo del papà politico: “Non ci si improvvisa in nulla, e in tutto quel che si fa  c’è bisogno di impegno, studio e sacrificio. Non aveva studiato tantissimo, ma sapeva parlare, eccome. La sera si chiudeva in salotto e studiava, tracciando appunti, con la sua grafia piccolissima. Ricordo i suoi exploit al Comune e alla Provincia, in una vittoria straordinaria anche in fatto di numeri, che fece riscattare la provincia nei confronti della grande capitale. Ricordo quando tornava da Roma e si spogliava man mano appena presa la discesa della via dei Laghi: prima la cravatta, poi la giacca e quando tornava era subito pronto per rimboccarsi le mani, anche nell’orto”. 

“La politica non è fatta di privilegi – ha ribadito Chiara Ercoli tra gli applausi -: non date retta ai cattivi esempi di gente arida, avida, improvvisata e senza scrupoli. La politica è fatta di sacrifici, del rinunciare a qualcosa di se per metterlo al servizio della comunità, di togliere risorse ed energia alla propria famiglia con coraggio e tanta forza ed era e resta lo strumento migliore per difendere gli ultimi, i dimenticati, quelli che stanno sempre in fondo”. 

Concetti su cui Giorgia Meloni, che ha fatto nuovamente tappa a Velletri pur tra i tanti impegni disseminati nell’intera Penisola, ha calcato la mano. “Ho iniziato a far politica a 15 anni, proprio nell’anno della scomparsa di Franco Ercoli – ha esordito la condottiera di Fratelli d’Italia -, ma tanti aneddoti mi hanno aiutato a conoscerlo meglio come militante politico. Non è dato impedirci che le persone che amiamo e i migliori se ne vadano – ha continuato Giorgia Meloni – ma ci è dato certamente di essere all’altezza del loro esempio e raccogliere adeguatamente l’esempio di Franco significa ricordarsi che la politica rimane la più straordinaria forma di impegno civile che esiste al mondo, anche quando i politici, e accade spesso, non sono all’altezza della situazione, visto che qualcuno ha utilizzato l’inadeguatezza di certa classe politica per massacrare lo strumento della politica stessa, che se fatta bene è fatta nell’interesse della gente. E proprio a chi serve che la gente non conti niente che occorre che la politica conti ancor meno. Ma la politica va fatta per gli interessi del popolo ed è quando questo non accade che allora la politica non serve più a niente”.

“Non smetterò mai di dire che la politica non si fa per il partito, ma per le persone – ha aggiunto la Meloni, in uno spaccato di dottrine politiche scaturito proprio dalle riflessioni sulla figura di Franco Ercoli -; il partito è uno strumento, ma il fine dell’impegno politico è la tua gente, anche chi non ti vota e non crede nelle tue idee e non vi si sente rappresentata. E’ per questo che credo che occorra mettere la propria identità, i propri valori e la propria terra prima di ogni cosa”. 

“Tuttavia – ha aggiunto – noi siamo l’unico Paese al mondo che fa scappare centinaia di migliaia di laureati per finanziare la propria invasione. Il nostro petrolio è il turismo, eppure non si fa mai una reale politica di promozione dello stesso. Andando avanti così – ha concluso tra gli applausi -, rischiamo di perdere la nostra libertà, sovranità, identità, e tutto quello che uomini come Franco Ercoli, veri patrioti, ci hanno lasciato. O questa nazione si prende per mano, con le grandi persone di buona volontà, o continueremo nell’inesorabile declino”.

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