“I cittadini ci continuano a mandare le foto del disastro di domenica 10 settembre 2017, quando l’Appia Bis si è di nuovo allagata, intrappolando numerosi veicoli”. Inizia così la nota stampa del Partito Comunista dei Castelli Romani, che al solito non le manda a dire, tornando su un tema per il quale, già in tempi non sospetti, avevano mostrato più di qualche perplessità.
“Già avevamo denunciato, poco dopo il ridicolo taglio del nastro avvenuto il 26 settembre 2016, che la costosissima opera, realizzata in tempi biblici, aveva mostrato subito i suoi gravissimi difetti strutturali, allagandosi alla prima pioggia” hanno esordito dal Pc.
“Sono stati spesi 81 milioni e 784mila euro a chilometro, per i 2.690 metri di strada. Chi ha collaudato l’opera certificando che è a regola d’arte?” si sono chiesti i Comunisti.
“L’Appia Bis è il simbolo del disastro politico e amministrativo del PD e dei sui cespugli, che senza vergogna inaugurano opere scandalose, faraoniche per i costi indecenti, oscene nella realizzazione e pericolose per la vita dei cittadini” hanno concluso dal Partito Comunista dei Castelli Romani, con la solita nota stampa al vetriolo, condita addirittura da una vignetta satirica.