Una testimonianza commossa, il racconto di uno dei rappresentanti dell’Associazione Amici delle fettuccine al ritorno dal viaggio ad Amatrice, una città ‘fantasma’ in cui in tanti hanno perso la vita e in cui altrettanti sperano di ricostruirla.
Si sono recati in 50 domenica 1 Ottobre, nella piccola cittadina del centro Italia, per portare solidarietà e speranza agli abitanti delle zone terremotate. Lo scopo dell’iniziativa era sostare per pranzo in uno dei ristoranti ricostruiti dopo il devastante terremoto che ha colpito la città e contribuire con la metà dell’incasso ad aiutare le casse del Comune nelle operazioni di ricostruzione, che sembra ancora essere un miraggio.
“Non è stato facile – ha raccontato il portavoce dell’Associazione – ancor prima di arrivare ad Amatrice, attraversando le frazioni abbiamo visto la distruzione e l’inagibilità del territorio. Case sbriciolate ed altre squarciate – ha proseguito con voce strozzata – il terremoto ha portato via sogni, lavoro e tante vite”.
Un grido e un appello accorato va alle Istituzioni perché facciano qualcosa di concreto per aiutare la popolazione colpita che a distanza da ormai oltre un anno dalla tragedia dovrà affrontare un altro inverno tra le macerie di una città ancora da ricostruire.
“Queste persone stanno morendo per la seconda e chi c’è, ha paura di essere abbandonato – ed ha concluso – ma correranno il rischio perché quella è pur sempre la loro terra”.