CRONACA

Lanuvio piange la scomparsa di Giuseppe Baccarini, per tutti Peppino. I funerali del ‘mister’ venerdì 20 ottobre, nel ‘suo’ Oratorio

Peppino Baccarini

E’ una Lanuvio listata a lutto quella che si trova a piangere la scomparsa di Giuseppe Baccarini, per tutti Peppino, venuto a mancare all’età di 74 anni a causa dell’inesorabile male che lo ha colpito e strappato all’affetto dei suoi cari. Una scomparsa che ha rabbuiato gli animi dei lanuvini, costernati dinanzi alla dipartita di chi ha saputo percorrere l’intero tratto della propria esistenza terrena lasciando un ricordo indelebile nel cuore di chi lo ha conosciuto e gli ha voluto bene. E’ per questo che non è peregrino ritenere saranno in tanti nell’ora dell’estremo saluto, col rito funebre che verrà celebrato alle 15.30 di venerdì 20 ottobre, presso l’Oratorio Salesiano, lì dove Peppino ha passato gran parte della sua vita, spesa tra sport e sociale. 

Toccante il ricordo che di lui ha fatto Bruno Bellucci, compagno di squadra in tante partite, sin dall’esperienze col COS (il Centro Oratorio Salesiano), per arrivare ai match disputati col Cynthia, passando ovviamente per i tantissimi incontri con la maglia del Lanuvio, del quale Baccarini è stato uno dei giocatori più rappresentativi. “Caro Peppino – ha esordito Bruno Bellucci, rivolgendosi direttamente all’amico scomparso -, te ne sei andato discretamente come sempre è stata discreta la tua vita. Amico di tutti con il tuo carattere fraterno, ironico e gioviale hai lasciato una traccia profonda in tutta la collettività lanuvina… Amico di tante battaglie calcistiche con la maglia del nostro Lanuvio addosso alla ricerca di un gol o di una emozione che ci facesse esultare. ti sei poi accomodato su una panchina e sei diventato l’allenatore/fratello di quasi tutti i bambini e ragazzi di Lanuvio che hanno frequentato il campo di calcio e l’oratorio salesiano e ti sei messo al servizio quindi della Associazione Primavera di cui sei diventato un vero e proprio pilastro”. 

La compagine del Lanuvio nella stagione agonistica 1966/67. Peppino Baccarini è il terzo in piedi da destra, mentre il primo da destra, con la fascia da capitano, è suo fratello Enrico.
Il secondo da sinistra, accosciato, è Luciano Baccarini, affiancato da Bruno Bellucci

Un ritratto, quello tratteggiato da Bruno Bellucci, amico d’infanzia di Peppino Baccarini, che testimonia al meglio il legame indissolubile tra la comunità lanuvina e colui che ha saputo farsi apprezzare nei decenni, lasciando un grande vuoto in chi lo ha conosciuto. Nel Lanuvio calcio, di cui fu un apprezzato difensore centrale, di quelli rocciosi ed arcigni, Peppino giocò sin dalla prima partita, nell’anno della fondazione, avvenuta nel 1966. Di quella squadra, oltre a Bellucci, facevano parte anche i due fratelli di Peppino, Enrico (che sfiorò la Serie A con la Roma) e Luciano.

Peppino, che ha lavorato per decenni come impiegato dell’Enel, militò anche nel Cynthia, facendosi apprezzare anche nella vicina Genzano per le doti temperamentali e il suo carattere sempre aperto e gioviale. Appesi gli scarpini al fatidico chiodo Baccarini non recise il suo legame col calcio, iniziando il lungo percorso come allenatore nelle fila del settore giovanile (del Lanuvio e della PGS), ruolo che lo ha di fatto avvicinato ad intere generazioni di lanuvini, che oggi lo ricordano in maniera amorevole, esaltandone la disponibilità, l’altruismo e il senso di comunità, mai venuto meno. “Sempre disponibile e affettuoso con tutti – ricorda ancora Bruno Bellucci -, mai neppure lontanamente incline al litigio, Peppino è stato un uomo straordinario, che è riuscito ad affrontare tutto con intelligenza e sana ironia”.

Il “mister”, così lo chiamavano tutti, lascia la moglie Teresa e le figlie Roberta e Gloria, cui vanno le condoglianze della nostra redazione, che si affianca alla costernata comunità lanuvina.

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