Cultura

Velletri – L’ultima di Sandro Natalizi nel ‘suo’ Teatro Aurora: ‘Sandro sappilo, Velletri ti ama!’

sandro natalizi

Il feretro di Sandro Natalizi esce per l’ultima volta da quel Teatro Aurora dove ha saputo far ridere migliaia di persone con i suoi straordinari spettacoli dialettali

A pochi giorni dalla sua precoce dipartita torniamo, ancora commossi per la scomparsa di una persona cui volevamo bene e stimavamo, a parlare di Sandro Natalizi, che ci ha lasciati nella giornata di martedì 7 novembre all’età di 61 anni. Lo facciamo con le parole di Marisa Monteferri, collaboratrice giornalistica, scrittrice e membro integrante della ‘Vigna dei Poeti’, che con Sandro Natalizi ha condiviso diverse esperienze nel panorama culturale veliterno (CLICCA QUI per leggere l’articolo della scomparsa del grande cultore del dialetto veliterno). 

di Marisa Monteferri

Non appena si è diffusa la notizia della sua scomparsa, tutta la città di Velletri si è stretta intorno al ricordo di Sandro Natalizi, “all’Amircare” amato dalla gente che lo ha applaudito sul palcoscenico.

Sandro Natalizi nei panni di Amircare, in una foto di Francesco Galante durante uno degli spettacoli dialettali di cui era il vero e proprio factotum

Sandro ha sempre avuto la passione per la commedia dialettale, densa di ironia e doppi sensi e portava in scena lo stereotipo del velletrano anteguerra, un po’ ingenuo e poco sveglio, ma genuino, ruspante, maschilista poco credibile con un vero legame con il vino buono di Velletri.

Con grandi sacrifici personali aveva messo su una compagnia teatrale di tutto rispetto dove l’importante era divertirsi e far divertire la gente; a teatro come nelle piazze raccoglievano applausi a non finire e questo bastava.

Non hanno mai avuto troppi riconoscimenti ufficiali, figurarsi sostegni di natura economica: nonostante questo cercavano sempre di migliorare la propria recitazione, i propri testi, i costumi, le scenografie, la ricerca di antichi attrezzi di lavoro legati al mondo contadino scomparso ma ancora vivi nella memoria, oltre che in campagna, nei tinelli dove sopravvivono ancora caratelli, “bigonzi”, mastelli, zappe, vanghe eccetera eccetera.

Sandro Natalizi nell’aprile del 2016 durante lo spettacolo di beneficenza “Meravigliosamente insieme”

Per questo il pubblico ha sempre amato Sandro Natalizi e la sua compagnia di attori amatoriali. Quando la sua salute ha cominciato a vacillare abbiamo temuto tutti di perdere la persona cara ma allo stesso tempo anche il personaggio unico e amatissimo. 

Di lui, voglio ricordare un episodio personale inerente proprio il suo lavoro teatrale e che risale a circa 20 anni fa.

Sul finire della primavera Sandro andava in scena con una delle sue commedie dialettali; lo incontrai casualmente e mi confidò che non sapeva come fare per procurarsi una pianta di broccolo, come prevedeva il copione, essendo la stagione troppo avanzata per questo tipo di verdura. Ma io ne avevo uno nell’orto di casa che non aveva fruttificato ma era così bello da vedere che non mi sembrava giusto estirparlo. Glielo dissi subito, senza esitazione: mi accorsi che gli brillavano gli occhi per la gioia e il suo sorriso divenne ancora più luminoso. Prese la macchina e venne subito a casa mia, estirpò a fatica la bella pianta di broccolo e la portò in trionfo verso il teatro, ringraziandomi infinitamente: mi piacque quel mio piccolo contributo alla sua arte. Bello vedere la felicità in una “umile e banale”pianta di broccolo, dono di una natura generosa.

Nella sua trattoria, qualche anno prima, insieme al poeta Renzo Nanni, avevamo scritto versi sulla sua tovaglia di carta e sui tovaglioli e quindi Sandro aveva contribuito inconsapevolmente a fermare i nostri versi sul suo tavolo. La serietà con cui affrontava la propria comicità era un lodevole segno della sua grande passione attoriale: un po’ menestrello, un po’ guitto, un po’ saltimbanco, un po’ stereotipo di vignarolo che incarnava molti suoi concittadini, attuali e passati in cui si immedesimava con tutto se stesso. Fondamentalmente era un uomo buono e genuino; negli ultimi tempi era subentrata anche una gradita parentela. Adorava la sua famiglia: gli affetti familiari e la recitazione hanno riempito la vita di Sandro Natalizi ed ora, tutta questa gente che gli si stringe intorno lo gratifica immensamente e lo ripaga di tutto.

Sandro, sappilo: Velletri ti ama.

Lutto a Velletri per la scomparsa di Sandro Natalizi. Lui e il suo Amircare resteranno nel cuore di tutti come pietre miliari della velletranità