POLITICA

I Castelli protagonisti nel 2° Congresso della Federazione dei Circoli provinciali di Fratelli d’Italia. Righini: ‘La rinascita dell’Italia parte da qui’

La voglia di partecipazione e la volontà di cementare un’unione di valori comuni ha caratterizzato la giornata del 2° Congresso  della Federazione dei Circoli della Provincia di Roma di Fratelli d’Italia, prologo al Congresso nazionale del 2 e 3 dicembre, che verrà ospitato a Trieste.

“Qui si fa l’Italia – Il territorio protagonista” il titolo dell’evento, che è stato aperto dalla presentazione di Romeo De Angelis ed aperto dai saluti del coordinatore provinciale Marco Silvestroni. La parola è poi andata al moderatore, il giornalista del Tempo, Daniele Di Mario, che ha orchestrato gli interventi della tavola rotonda, “Lazio 2023 – Proposte per la crescita”, presieduta dall’onorevole Giancarlo Righini, capogruppo in Regione Lazio di Fratelli d’Italia.

L’occasione è parsa propizia per fare il punto su diverse tematiche, consentendo un confronto articolato tra i diversi attori del tessuto sociale, imprenditoriale ed economico della regione. Applausi a scena aperta ed una targa per Giovannino Battisti, 90 anni compiuti da poco, e pilastro di tutto quanto è alla radice del partito guidato da Giorgia Meloni. 

Nel pomeriggio in tanti si sono alternati sul pulpito della Sala Congressi, quando il dibattito è stato impreziosito, tra gli altri, dagli interventi del coordinatore provinciale di Forza Italia, Adriano Palozzi, e dal pari grado di Noi con Salvini, William De Vecchis, con la parola che è andata anche ai consiglieri metropolitani di Fratelli d’Italia, Marco Silvestroni ed Andrea Volpi, e al collega nel gruppo “Conservatori e Riformisti”, Giovanni Libanori.  

Particolarmente apprezzati gli interventi del deputato Edmondo Cirielli e del responsabile nazionale di Fratelli d’Italia, Francesco Lollobrigida, che ha dato il là alla proiezione del video che ha riassunto in maniera impeccabile, ed emotivamente trascinante, quanto accadrà a Trieste ai primi dicembre, attraverso lo slogan “Siamo Fratelli. Siamo l’Italia”.  “Vogliamo essere  i protagonisti del nostro futuro per rilanciare il territorio in tutte le sue componenti, da quella rappresentativa a quella produttiva, sociale e culturale” ha dichiarato proprio Lollobrigida. “La rinascita dell’Italia parte da qui. Parte dai territori che noi rappresentiamo, ognuno secondo il proprio ruolo e la propria funzione: tutte egualmente importanti, tutte fondamentali. Per questo abbiamo voluto dare voci alle categorie in un dibattito da cui emerge la nazione reale che vuole e può avere voce in capitolo sui propri destini”. 

“Il partito sta crescendo, con coesione ed unità” ha premesso il portavoce regionale, Marco Marsilio, prima di rivolgere lo sguardo alle imminenti Regionali e premettere che “Fratelli d’Italia darà preminenza all’unione del centrodestra per una candidatura più ampia  e condivisa possibile, che sia all’insegna del confronto e del dialogo, evitando gli errori compiuti altrove e facendo tesoro della candidatura unitaria che ha portato alla vittoria di Musumeci. Serve – ha aggiunto – un gioco di squadra che metta insieme politica, cultura e società per il riscatto del territorio. Territorio che produce ricchezza per l’intera nazione ma che per un campanilismo becero non ha mai ricevuto indietro il giusto. E’ per questo – ha concluso – che dobbiamo ricostruire l’orgoglio romano e laziale, aiutando la politica ad essere più forte nel rivendicare i diritti di questo territorio”.

Per Tommaso Tanzilli, presidente romano di Federalberghi,  “il turismo ha necessità di sicurezza, decoro e trasporti. Serve fare promozione continuativa a Roma e alla sua provincia e dobbiamo far sì che Roma diventi il più importante centro congressuale perché questo è il ruolo che le spetta e per cui è naturalmente vocata. Il nostro territorio – ha aggiunto – ha perso smalto e prospettiva e l’aver detto ‘no’ alle Olimpiadi rappresenta un’occasione persa impareggiabile, che non tornerà nei prossimi decenni. Rinunciando ai Giochi è stato fatto un danno mostruoso, senza peraltro alcuna alternativa di obiettivo di crescita in compensazione”.

Sulla stessa linea Valter Giammaria, presidente regionale di Confesercenti, per il quale “dobbiamo recuperare il brand ‘Made in Italy’ che si sta perdendo per colpa di un sistema fiscale iniquo che uccide le 700mila imprese medie e piccole della nostra nazione”. 

Secondo David Granieri, presidente regionale di Coldiretti “l’agricoltura italiana non deve più puntare sull’aumento del volume di produzione, siamo una terra vocata a valorizzare le nostre distinzioni e dobbiamo continuare a perseguire la strada valoriale, unico modo per poter garantire la distribuzione della ricchezza. Proprio attraverso l’agroalimentare – ha aggiunto – possiamo e dobbiamo redistribuire ricchezza. Per farlo vanno scritte regole chiare e certe, di cui non sono mandatari solo i burocrati di Bruxelles”.

Mauro Mannocchi di Confartigianato ha ritenuto precisare che  la “piccola e media impresa resti il tessuto produttivo principale. Occorre dare impulso alla valorizzazione del territorio attraverso la qualità, vale anche per l’artigianato come per l’agricoltura, e occorre farlo attraverso una sinergia fra rappresentanza politica e corpi intermedi, altrimenti ogni programmazione diventa debole e inutile”.

I sindaci di Palombara Sabina, Alessandro Palombi, e quello di Bellegra, Flavio Cera, hanno invece incentrato il loro ragionamento sottolineando che la realtà dei piccoli Comuni rappresenta un fulcro territoriale che deve essere difeso dallo spopolamento e sul quale occorre rivolgere provvedimenti mirati e non finanziamenti a pioggia. Concetti ripresi ed articolati nell’apprezzato intervento di Luisa Piacentini, in rappresentanza dell’Anci, che ha aperto il suo intervento generando uno spontaneo e fragoroso applauso per il sindaco di Affile, Ercole Viri, in questi giorni vittima di una sentenza ritenuta ingiusta per il mausoleo intitolato a Graziani. “I piccoli Comuni sono la dorsale dell’Italia” ha ricordato la Piacentini, prima di evidenziare che solo nella provincia di Roma siano ben 50 quelli sotto i 5 mila abitanti: “Il dovere – ha concluso – è quello di preservarli”.

Articolato l’intervento del capogruppo regionale, Giancarlo Righini (CLICCA QUI per guardarlo), che ha ringraziato i convenuti per aver impreziosito il dibattito sullo sviluppo, crocevia per garantire benessere ed opportunità per tutti. “Abbiamo le idee chiarissime in merito e da vicepresidente della Commissione di Sviluppo Economico ho avuto modo di confrontarmi in questi anni con i protagonisti di questo tavolo. A partire dalla necessità di combattere contro la burocrazia, quella tecnocrazia che molto spesso condiziona ed esclude la politica dalle scelte importanti. Cruciale la certezza delle regole rispetto alle modalità di amministrare il territorio, dai grandi centri ai piccoli comuni. E’ nostro intento – ha aggiunto Righini – istituire un assessorato che si occupi con una delega specifica proprio di questo. Conduciamo battaglie epocali sulla difesa del “Made in Italy” contro l’invasione di prodotti che non si sa neppure da dove arrivino. Il tema dell’economia reale diventa quindi fondamentale per contrastare i fenomeni degenerativi della finanza che hanno sconvolto il tessuto produttivo. In un momento di grande fragilità e debolezza la politica deve avere la capacità di adeguarsi ed essere interprete di una nuova concezione, anticipando le scelte e non rincorrendo le crisi. Dobbiamo mettere in rete tutti i comparti – ha ribadito il capogruppo regionale – coordinando gli interventi con una regia comune”.

L’esponente politico veliterno ha poi fatto accenno alle percentuali mostruose dell’imposizione fiscale, “con scelte che mortificano la piccola e media impresa. Fratelli d’Italia è stata esemplare all’interno del Consiglio regionale – ha poi aggiunto Righini – senza prodursi mai nell’ostruzionismo becero, introducendo contributi nel merito degli argomenti in discussione. Pur se tanti sono stati respinti alcuni emendamenti sono stati comunque accolti ed ogni volta abbiamo inciso nella misura in cui è stato possibile farlo, ascoltando i cittadini, i loro bisogni e le loro istanze”.

Marco Silvestroni, come coordinatore della federazione della Provincia di Roma, ha quindi fatto sfoggio “degli straordinari risultati di Fratelli d’Italia in ambito provinciale”, dicendosi orgoglioso di quanto fatto, “grazie all’assiduità e alla capacità di chi si impegna per il partito a livello quotidiano”. “Dopo 4 anni di governi illegittimi è arrivato il momento di voltare pagina. Abbiamo svolto un lavoro eccezionale, con un grande senso di identità ed attaccamento del territorio, con 8 Sindaci in Provincia, più di 70 amministratori e 80 Costituenti”.

Il dibattito pomeridiano è stato impreziosito dall’intervento del consigliere metropolitano e vicesindaco di Lanuvio, Andrea Volpi, che ha depositato agli atti un documento dal titolo: “E’ tempo di grandi cose, ce lo chiede l’Italia”, “con l’intenzione di contribuire all’elaborazione dei contenuti oggetto delle prossime attività del partito nel quale sono riportate proposte su lavoro, occupazione, formazione, scuola, università. Ho dato molta rilevanza all’Europa – ha premesso – soffermandomi sul perché è importante continuare il sogno dei padri fondatori e su tutto ciò che va cambiato a cominciare dal ruolo di alcune istituzioni. In ultima parte – ha riassunto Volpi – ho tracciato una mappatura dei valori non negoziabili che auspico siano anche la base di un accordo di governo: diritto e difesa della vita, libertà dell’individuo, difesa della famiglia, giustizia e sicurezza. Coinvolgere e convincere per tornare a vincere!”.

E’ poi toccato a Federica Nobilio riassumere quanto fatto a livello nazionale da “Terra Nostra – Italiani con Giorgia Meloni”, confermando l’epilogo del movimento, confluito in tutto e per tutto all’interno della casa madre di Fratelli d’Italia, dove è convintamente entrata anche la consigliera comunale di Albano, cittadina rappresentata in sala anche da altri esponenti politici locali. Tanti anche coloro che sono giunti da realtà dei Castelli, a partire da Velletri, Genzano, Lariano, Lanuvio ed Ariccia. 

 

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marsilio righini
andrea volpi

 

 

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