POLITICA

Velletri – Migranti, Giulia Ciafrei smentisce le voci di nuovi arrivi e fa il punto sugli attuali Centri d’Accoglienza

L'assessore ai servizi sociali, Giulia Ciafrei (1)

“Velletri è una città che accoglie, nonostante la falsa informazione che invade i media e i social”. Non ha usato giri di parole l’Assessore ai Servizi sociali del Comune di Velletri, Giulia Ciafrei, che nella prima edizione cartacea di Castelli Notizie dedicata a Velletri ha fatto il punto su quanto avviene sul settore dell’accoglienza ai migranti richiedenti asilo, spesso e volentieri finito sul calderone di polemiche più o meno strumentali. Proprio all’amministratrice della Giunta Servadio avevamo chiesto una “fotografia” che riassumesse quanto accade, anche e soprattutto in virtù delle ripetute voci di nuovi arrivi, e di seguito vi riproponiamo parte delle considerazioni riportate nei due articoli pubblicati nel cartaceo.

“Nonostante le difficoltà e le diffidenze imperanti – ha premesso Giulia Ciafrei – possiamo dire che i progetti di accoglienza presenti sul nostro territorio sono un valore aggiunto per tutti coloro che riescono a mettere da parte i pregiudizi e ad allacciare incontri e relazioni con chi è arrivato da lontano”.

Due i filoni sui quali si snoda l’accoglienza all’interno del territorio comunale veliterno: lo Sprar e il Cas.

“Per ciò che concerne lo Sprar (il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) si tratta di un centro di seconda accoglienza, affidato con gara pubblica dal Comune di Velletri, e su cui il Comune ha funzione di controllo e supervisione. Accoglie uomini provenienti da vari Paesi richiedenti asilo o protezione internazionale e al momento ospita 50 persone”.

A Velletri lo Sprar è già attivo da tempo in via Morice, mentre il Cas (Centro di accoglienza straordinaria), si trova presso l’istituto Don Orione. Entrambi sono inseriti nel Piano nazionale per richiedenti asilo del Ministero dell’Interno, ma nel primo caso gli Enti locali, aderendo volontariamente, hanno facoltà di gestire gli arrivi e la permanenza, avvalendosi di altri soggetti, senza correre il rischio di vedersi arrivare all’improvviso gruppi di migranti senza particolare preavviso, come già accaduto anche a Marino, dove la comunità si è fortemente opposta, ostacolando l’insediamento, o a Rocca di Papa, presso il centro “Mondo Migliore”, sulla via dei Laghi. Nella vicina Genzano, ad esempio, la Giunta 5 Stelle, ha già optato per un sistema Sprar, che a breve dovrebbe portare ad ospitare i primi rifugiati.

L’assessore ai servizi sociali, Giulia Ciafrei

“I ragazzi accolti nel Centro di via Morice – ha precisato in merito Giulia Ciafrei – frequentano corsi di lingua italiana e tirocini lavorativi pagati con i fondi Sprar. Da 2 anni il Comune organizza all’interno del centro “la Giornata del Rifugiato”, una giornata aperta alla cittadinanza dove si incontrano diverse culture e religioni e a cui partecipano molte associazioni presenti sul territorio. Da quest’anno lo Sprar sta attuando un progetto sportivo con i ragazzi e all’interno del Centro i ragazzi imparano a curare l’orto e vengono seguiti dagli operatori per tutte le questioni legali, sanitarie e di vita quotidiana”.

“Quanto al Cas – ha specificato l’amministratrice veliterna, da qualche mese confluita dal Pd ad Articolo Uno – Mdp -, è un Centro di accoglienza straordinaria gestito direttamente dalla Prefettura attraverso un bando con privati e cooperative. Al momento il Cas accoglie 80 persone, per la maggior parte famiglie o mamme con bambini e di questi 30 sono bimbi e bimbe al di sotto dei 10 anni. I bimbi più grandi frequentano le nostre scuole materne ed elementari e le famiglie studiano italiano e seguono il percorso legale per il riconoscimento della protezione internazionale o dello status di rifugiato”.

A completare il quadro il progetto “Rifugiato a casa mia”, all’interno del quale, ci sono 13 persone, tre famiglie con tre giovani, gestite totalmente dalla Caritas.

In sostanza al momento la città di Velletri, con quasi 55mila abitanti, ospita un totale di 143 migranti. “Un numero più che sostenibile per il nostro territorio – ha commentato Giulia Ciafrei – e mi piace evidenziare come siano state tante le attività che il Comune ha messo in campo per l’integrazione. Lo scorso anno, insieme ad Alessia Murgi, vincitrice del bando “Torno subito”, abbiamo organizzato “Experientia”, una serie di laboratori ed attività aperte a tutta la cittadinanza e ai ragazzi e le ragazze dei centri. Grande disponibilità all’accoglienza è arrivata inoltre dalle società sportive, dal coro gospel “trivium music work”, e tante altre realtà territoriali”.

Alcuni migranti transitati per il Commissariato di Velletri nell’estate del 2015

Fugate, almeno per il momento, le voci di nuovi massicci arrivi. “L’Amministrazione – ha evidenziato la Ciafrei – già da diverso tempo ha predisposto e inviato alla Prefettura una delibera di giunta in cui si chiede di essere inseriti nella “clausola di salvaguardia”, per non essere più terreno dei bandi per l’accoglienza straordinaria. Proprio in virtù di questo mi sento di smentire le voci che ciclicamente tornano sul nostro territorio, rispetto all’arrivo imminente di numeri elevatissimi di migranti”.

Da escludere, quindi, la possibilità di conversione dell’ex clinica San Raffaele, che alcuni vorrebbero prossima ad ospitare nuovi rifugiati. “Sono profondamente contraria a questo tipo di accoglienza, non credo si possa parlare di integrazione quando si ammassano 500 persone nello stesso posto; credo invece nei centri con bassi numeri, nell’accoglienza diffusa e nell’impegno dei territori per far si che queste persone possano sentirsi esseri umani e non invasori e possano essere trattate con la dignità che meritano. In questo senso la più grande responsabilità è della politica; in un momento sociale cosi difficile per tutti, la politica dovrebbe avere la capacità di rimettere al centro gli esseri umani e di occuparsi seriamente di lavoro, di lotta alla povertà e di diritto alla casa e all’istruzione per tutti, e non trovare il capo espiatorio in uomini e donne bisognosi e in cerca di futuro”.

Inopportuna, a detta della giovane amministratrice della Giunta Servadio, succeduta ad Alessandra Modio nella titolarità dell’assessorato ai servizi sociali, la tendenza a contrapporre le esigenze della cittadinanza con quelli dei nuovi arrivati: “In Italia negli ultimi 20 anni ben poco si è fatto per il welfare; le risorse per i Comuni sono sempre meno rispetto ai bisogni dei cittadini, in questa situazione dove la politica di ogni colore è stata fallimentare, è facile puntare il dito contro uomini e donne che non hanno neanche il diritto di votare. Parafrasando Vittorio Arrigoni  “restiamo umani”, soprattutto noi che in piccolo e in grande amministriamo e governiamo questo Paese, perché la giustizia e i diritti umani non possono essere selettivi dal momento che facciamo tutti parte di una stessa famiglia, quella umana”.

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