CRONACA

Genzano – L’amarezza del commerciante genzanese truffato con 100 euro falsi e poi denunciato

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Una disavventura che faticherà a dimenticare, nella speranza che possa però servire da monito a tanti colleghi, quella capitata nei giorni scorsi ad un noto commerciante genzanese, vittima, a sua insaputa, del traffico di banconote false. Da vittima a “carnefice” il passo è stato breve, non senza una spiccata dose di amarezza per il trattamento ricevuto, considerato assolutamente esagerato ed ingeneroso.

Il noto esercente genzanese si è infatti ritrovato a dover sacrificare gran parte della sua giornata lavorativa una volta recatosi all’ufficio postale genzanese per pagare una quota delle tasse dovute. E’ stato in quel momento che alla vista di una banconota da 100 euro di dubbia provenienza un dipendente si è infatti insospettito e, in assenza di un dispositivo che potesse confermare o fugare ogni dubbio, ha dato il là all’iter antiriciclaggio. Immediato il coinvolgimento delle forze dell’ordine, mentre il noto commerciante ha preteso, invano, di poter pagare gli altri bollettini con la restante quota di soldi a disposizione.

Da lì all’obbligo di recarsi presso la locale stazione dei Carabinieri e alla susseguente perquisizione del proprio esercizio commerciale e dell’abitazione il passo è stato breve, tanto da essere “liberato” soltanto intorno alle 20, ben 9 ore dopo dall’inizio del ‘fattaccio’, col groppone appesantito da una denuncia per spendita e introduzione nello stato di banconote falsificate.

Dalla stessa dovrà ora difendersi, sommando la necessità di ricorrere ad un legale all’amarezza di una giornata di lavoro perduta e alla sensazione di essersi sentito “sequestrato” durante la perdurante attesa nell’ufficio postale, dove invano avrebbe richiesto di accelerare i pagamenti. 

“Non è tollerabile – ha dichiarato – che un cittadino conosciutissimo, di indubbia onestà, ex volontario della Protezione civile, operatore in Missioni Umanitarie in vari Paesi del mondo, attivista della Caritas parrocchiale, con attestati di Benemerenze nell’azienda che dirigo e rappresento, tesserato, attivista e sostenitore dell’Unicef, guardiano operante di Animal equality, possa essere trattato in questo modo ed essere portato via con l’auto dei Carabinieri, che pure hanno svolto il proprio dovere, rispettando le leggi. Come non lo è stato che mi sia stato bloccato il denaro per mezzora, nonostante avessi chiesto di averlo indietro per recarmi a pagare in una banca”.  

L’accaduto avrà comunque strascichi giudiziari, perché oltre alle accuse dalle quali il commerciante dovrà difendersi, l’uomo starebbe valutando gli estremi per difendere la propria onorabilità, che ritiene essere stata lesa. 

BANCONOTE FALSE, COSA FARE

Per prevenire e reprimere i reati concernenti la contraffazione di banconote e monete, nell’Arma dei Carabinieri opera il Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria.

Quando si ha il sospetto di una banconota falsa ci si può recare agli sportelli di una banca per farla esaminare. Se l’impiegato ritiene che la banconota sia falsa ha l’obbligo di ritirarla dalla circolazione e trasmetterla all’amministrazione centrale della Banca d’Italia: li il nucleo di analisi per le banconote sospette di falsità (Nac) la esamina per accertarne la falsità. L’impiegato farà anche un verbale e una copia della banconota che sarà lasciata, a titolo di ricevuta, alla persona che ha presentato la stessa. Se il Nac accerta la legittimità della banconota, l’importo viene rimborsato, senza alcuna trattenuta, con vaglia cambiario della Banca d’Italia. In caso contrario nulla è dovuto.

Ma come si riconosce una banconota falsa? Ecco i consigli della Banca d’Italia: toccate gli elementi in rilievo, visto che speciali tecniche di stampa danno ai biglietti una particolare consistenza; guardate la banconota in controluce: devono essere visibili la filigrana, il filo di sicurezza ed il numero in trasparenza. Le tre caratteristiche sono presenti su entrambi i lati dei biglietti autentici; muovere la banconota: sul fronte si deve osservare l’immagine cangiante dell’ologramma. Sul retro, inclinando leggermente il biglietto, si nota la striscia brillante sui tagli bassi e su quelli elevati il numero di colore cangiante.