Lettera al direttore

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Lettera aperta – Acqua, ecco cosa succede ai Castelli: la testimonianza di un cittadino di Rocca Priora

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LETTERA APERTA – Vi è una situazione che da anni si protrae in alcune zone di Rocca Priora, il problema dell’acqua nei giorni di fine settimana: sabato e domenica la pressione ai contatori raggiunge la scarsa pressione di quasi 0,5. Questo il fatto presente in via Fontana Maggiore e di cui sono testimone.

Dal 2010 è in atto un braccio di ferro tra i cittadini, l’amministrazione e l’ACEA. Continue chiamate telefoniche, denunce di terriccio nell’acqua, mancanza di flusso, denunce al “Garante delle acque del Lazio”, hanno prodotto inutili visite di “tecnici” che constatano il fatto ed allargano le braccia. Soluzioni nulle.

Stranamente si verifica un evento. Primavera – Estate 2017 l’ACEA chiude i rubinetti con turnazioni della distribuzione dell’acqua nei Castelli Romani (poi qualcuno ci spiegherà perché Roma no), il motivo la sofferenza delle falde acquifere. A partire da quei giorni “non si verifica più la mancanza dell’acqua in queste zone”. Ottobre 2017, termina la razionalizzazione delle acque, il problema ritorna attivo nei fine settimana: l’acqua non c’è più.

È chiaro che il problema si verifica per un carenza nella distribuzione, condutture vetuste, a groviera, e di dimensione piccola, considerato che negli ultimi 40/50 anni si sono soltanto aggiunte utenze (visto che producono soldi), lasciando le tubature a se stesse (visto che bisogna tirar fuori i soldi in investimenti).

L’ACEA ATO 2 è un’azienda che distribuisce acqua a Roma ed a tutti i comuni della provincia, lo scopo è noto: fornire l’acqua a tutti i cittadini. Viene da chiedersi: se un’azienda non è in grado di rispettare il suo compito, perché continua a pagare migliaia di euro a Manager che non sono in grado di dirigere l’azienda per lo scopo per cui è costituita? Il cittadino che paga un servizio e non lo ottiene, accertato il fatto dai famosi “tecnici”, perché deve continuare a pagare un non servizio?

– Il politico, nella figura del Sindaco, è il responsabile sanitario verso i cittadini, ma lo è ancor di più moralmente, essendosi “proposto come funzione di primo cittadino” per garantire diritti e doveri della cittadinanza. Trovare gli indirizzi e le armi con cui garantire i servizi ed i diritti dei cittadini, è uno dei motivi per cui abbiamo delle amministrazioni pubbliche.

– La terza figura è il “garante delle acque”. Il suo ufficio dovrebbe garantire l’accesso ad un servizio primario per tutti i cittadini. Dove necessiti, redarguire le aziende distributrici sia per la qualità che per la quantità di acqua distribuita come espresso nei contratti. Purtroppo anche questo ufficio è un incrocio tra politica e manager, confuso in un ingorgo burocratico, sia per contattarlo che, ancor di più, per avere risposta. A volte queste istituzioni sembrano essere antiche mitologie Greche.

Queste diatribe si ripetono continuamente con effetti sterili, non essendoci una controparte reale per affrontare il problema, fatto salvo l’ennesimo call center per segnalare l’inutile protesta. Le vie legali, se pur a favore, sono un costo per il cittadino. I Politici – Manager hanno sempre un appiglio burocratico – legislativo su cui contare, dimostrando, se ce ne fosse la necessita, di essere degli inutili interlocutori con i cittadini.

Vi sono problemi reali che i cittadini denunciano da anni, contro un muro di gomma dove si nascondono le istituzioni.

Gelsino Martini

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