POLITICA

Bilancio regionale, Giancarlo Righini (Fdi): ‘Si chiude il sipario su un Centrosinistra che ha malgovernato’

Righini

Nel corso dell’ultima seduta del 2017, che dà l’idea di poter essere l’ultima dell’intera legislatura, il Consiglio regionale del Lazio ha approvato l’“Autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio per l’esercizio finanziario 2018” che potrà autorizzare la Giunta regionale a esercitare provvisoriamente, per dodicesimi e comunque non oltre il 31 marzo, le disposizioni contenute nella proposta di bilancio della Giunta stessa. 27 miliardi e 620 milioni di debito complessivo, 9,7 miliardi di disavanzo effettivo e una ridotta manovrabilità della leva fiscale rilevata dalla Corte dei conti in sede di giudizio di parifica. Numeri che denotano una situazione che parla da sola, e sui quali non sono mancati gli interventi del capogruppo di Fratelli d’Italia, Giancarlo Righini. 

Giancarlo Righini, capogruppo regionale di Fratelli d’Italia

 “Il consuntivo – ha dichiarato l’esponente politico veliterno – è il consuntivo di una stagione di governo in cui le ombre sono state maggiori delle luci”. E Righini ne ha stilato un elenco: i piani di assetto dei parchi dei quali neanche uno approvato, la riforma del servizio sanitario regionale con pochi provvedimenti sui quali la Corte dei Conti ha posto l’accento in molti casi, il Piano rifiuti rimasto nei cassetti, una legge per la Rigenerazione che rigenererà poco e nessuna grande opera. Sulla Sanità Righini ha poi ricordato, per l’acquisto di beni e servizi, la centrale unica di committenza promessa nel 2015 e rimasta un miraggio.

“Opere infrastrutturali, piano dei rifiuti, assetto dei parchi, urbanistica, riforme sanitarie. I punti chiave del governo regionale – ha poi aggiunto il capogruppo di Fdi – mostrano con questa ultima tappa di bilancio, che tale non è perché abbiamo affrontato la materia con l’esercizio provvisorio, un centrosinistra che in cinque anni ha mostrato il volto di una compagine che gestito in modo minimalista la Regione Lazio, producendo risultati all’altezza di una politica insipida e improduttiva”.

“Il bilancio vero del centrosinistra – ha osservato Righini – è talmente insignificante da non poter fare da contrappeso alle troppe lacune mostrate nell’arco della legislatura: riforme sanitarie mancate, una legge sull’urbanistica trasformata in una leggina sulla rigenerazione urbana, riassetto dei parchi assente, opere infrastrutturali al palo, piano dei rifiuti mai partito”. “Come opposizione abbiamo tentato di migliorare leggi e delibere, di porre in essere atti in favore di cittadini e categorie – ha sottolineato Righini – ma la maggioranza sorda ed incurante delle esigenze degli abitanti ha perseguito logiche di basso profilo che non vanno al di là della solita propaganda. Ormai Zingaretti e la sua maggioranza – ha concluso – sono in fase di smobilitazione e hanno dimostrato ancora una volta la loro distanza siderale dal popolo e dalle sue esigenze”.