Attualità

Ponte di Ariccia – La parola agli esperti (ing. Roberto Staccoli e ing. Roberto Cuccioletta): ‘Cosa impedisce i lavori e la riapertura ai mezzi pesanti?’

ponte-di-ariccia
I destini del Ponte di Ariccia continuano ad essere avvolti da un alone di mistero. Dopo essere stato al centro di una lunga disputa, anche elettorale, tra chi  sollevava toni allarmistici, paventando addirittura rischi di crollo, l’unica certezza odierna è che oggi il ponte è interdetto al traffico pesante ed ancora non si conoscono i tempi per l’esecuzione degli interventi previsti dall’ANAS, tantomeno la tipologia degli stessi. Per cercare di saperne di più abbiamo allora contattato due tecnici, l’Ing. Roberto Staccoli e l’Ing. Roberto Cuccioletta, i quali hanno espresso alcune brevi considerazioni.

L’ingegner Roberto Staccoli

Il parere degli esperti

“Sono ormai più di venti anni – hanno esordito – che si parla della necessità di eseguire degli interventi di consolidamento statico del ponte. Già nel 1997 il prof. Radogna aveva individuato una serie di interventi ed indicato una serie di prove, oltre quelle già effettuate, sui materiali. Nel 1999 l’ANAS aveva poi comunicato al Comune di Ariccia l’esito positivo delle operazioni di controllo e verifica della stabilità delle strutture. Non entriamo nel merito delle lunghe vicissitudini legali che sembrano non aver mai fine, ma esprimiamo solamente una valutazione tecnica sullo stato dei fatti. Gli interventi di consolidamento sono stati ben individuati dal prof. Radogna e per gli stessi interventi sono stati stimati i costi. Non si parla di né di miglioramento né di adeguamento sismico ma di consolidamento statico.

L’ingegner Roberto Cuccioletta

La differenza è sostanziale in quanto, come spiegato nelle Norme Tecniche per le Costruzioni 2008 (DM 14/01/2008), l’adeguamento sismico è obbligatorio quando si  intenda fare una serie di interventi strutturali che comportino ampliamenti, sopraelevazioni, incrementi dei carichi globali in fondazione superiori al 10% o  interventi strutturali volti a trasformare la costruzione mediante un insieme sistematico di opere che portino ad un organismo edilizio diverso dal precedente e naturalmente non è questo il caso; il miglioramento sismico comprende, invece, tutti gli interventi che siano finalizzati ad accrescere la capacità di resistenza delle strutture esistenti alle azioni considerate e anche questa tipologia di attività non è richiesta.

La relazione del prof. Radogna individua, invece, una serie di interventi su singole parti della struttura e interesseranno porzioni limitate della costruzione necessari ai fini del ripristino delle funzioni statiche, classificati nelle NTC 2008 come riparazioni o interventi locali”.
“Nell’atto di transazione sottoscritto tra il Comune di Ariccia e l’ANAS nel 2015 gli interventi di consolidamento statico e di restauro conservativo del Ponte Monumentale sono stati quantificati in circa 5 milioni di euro. Tali interventi – hanno aggiunto i due tecnici – sarebbero sufficienti a riaprire il ponte al traffico pesante e ci chiediamo quali siano gli ostacoli tecnici ad impedire l’inizio dei lavori”.

Marco Silvestroni

Critico anche Marco Silvestroni (Fdi)

Sulla questione Ponte Monumentale è intervenuto anche Marco Silvestroni, Capogruppo di Fratelli d’Italia in Città Metropolitana Roma Capitale, il quale ha dichiarato: “Sta diventando ormai una barzelletta. Sono più di venti anni che si porta avanti una battaglia legale tra ANAS e Comune di Ariccia cha ha come unico risultato i disservizi per la cittadinanza. Disservizi che non sono limitati ai soli abitanti di Ariccia, ma che coinvolgono almeno tre Comuni: Ariccia, Albano e Genzano. Non so oggi quantificare, inoltre, i costi che deve sostenere il CO.TRA.L. per deviare il traffico su Vallericcia né i danni di cui si deve far carico il Comune di Albano per mantenere inadeguatamente il manto stradale di via Trilussa che deve sopportare tutto il traffico pesante che dovrebbe transitare sull’Appia”.

“E’ fin troppo evidente – ha aggiunto Silvestroni – che il problema Ponte, con la chiusura del traffico pesante e l’incertezza sulla chiusura del traffico veicolare per l’esecuzione dei lavori, incida pesantemente sull’economia di una grossa fetta di territorio non limitato alla sola città di Ariccia. L’inadeguatezza della conduzione della Città Metropolitana della Raggi ci obbliga a portare l’argomento in discussione in altre sedi, in Regione Lazio e, soprattutto, in Parlamento”.