Cultura

Genzano – Capire l’Economia per trasformarla in ricchezza sociale, interessante l’incontro dell’Università Popolare Appia

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di Cristina Puppis
La materia economica appare ai più ostica e complessa, materia di dibattito per pochi e per questo trascurata dalla massa. E’ invece necessario un’inversione di tendenza, perchè ciascuno di noi quotidianamente muove, indirizza, condiziona l’economia del paese.
Cooperazione: al centro dell’incontro con Leonardo Becchetti, professore all’Università Tor Vergata, è stato questo il concetto principe intorno al quale si sono sviluppate le argomentazioni economiche tratte dal suo ultimo libro “Capire l’economia in sette passi” presentato ieri pomeriggio presso la  sala Petrucci della BBC Colli Albani a Genzano di Roma. L’appuntamento  organizzato grazie alla viva collaborazione tra BBC Colli Albani e le Università Tor Vergata e Università Popolare Appia è stato introdotto dal presidente della BBC Maurizio Capogrossi,  dal Presidente e dal Rettore dell’Università popolare Appia,  Giulio Bagni e il professore Emilio Baccarini.

Prof. Becchetti

L’Italia presentata dal professore, che ha girato in lungo e in largo la penisola, è fatta di storie di successi e insuccessi.
“Il segreto dei territori di alcune regioni dove c’è ricchezza – spiega Becchetti – è che al centro si produce capitale sociale, perchè c’è fiducia e si crea valore, questo valore viene ben gestito attraverso una buona amministrazione e da un’istituzione finanziaria non predatoria che restituisce
 al territorio”.
La storia dell’agricoltura italiana è lo specchio dei successi o insuccessi di cooperazione. Dove gli agricoltori si sono uniti, facendo massa critica e collaborando, hanno potere contrattuale nelle filiere e non svendono i loro prodotti. Lavorando insieme e uniti è possibile quindi crescere.
“L’uomo incapace di relazioni di qualità è socialmente dannoso” come diceva Hume ed è  questo un concetto che ha pervaso il ragionamento dell’intervento del professore.
Nella visione  dell’economia civile attualizzata presentata dal professor Becchetti  la persona è capace  di cooperazione, capace di quella razionalità cooperativa che è superiore alla razionalità individuale.
L’altra chiave fondamentale per il successo economico, sociale e la ricchezza della persona è la generatività. Dagli studi sulla felicità e le determinanti di soddisfazione nel mondo la variabile chiave è proprio la generatività che si declina nei quattro verbi: desiderare, far nascere, accompagnare, lasciar andare.
Potrà sembrare strano ma nell’ambito dell’occupazione giovanile è fondamentale il desiderio. Se non c’è desiderio, voglia,  passione, non c’è esercizio di sforzo, fatica, apprendimento. Il desiderio è il punto di partenza. Ma anche il saper lasciare andare è importante; quanti sono gli esempi di grandi imprenditori che non sono stati in grado di tramandare alle generazioni nuove per paura di restare in ombra.
Oggi le imprese di successo non possono  porsi come unico obiettivo il profitto anteponendolo agli interessi dei propri cittadini.  L’impresa di oggi deve saper creare valore aggiunto per gli stakeholder, deve essere capace di creare valore economico con un impatto sostenibile nel sociale e per l’ambiente.
Essere sostenibili oggi non è un lusso ma è la questione fondamentale per essere competitivi. I mercati finanziari premiano le aziende sostenibili che si rivelano sempre più le aziende vincenti.
E’ ormai chiarissimo come il PIL non misuri il benessere dei cittadini. Sono invece l’insieme dei valori spirituali, relazionali, economici, ambientali e di bellezza ad indicare il valore di un territorio.
La politica di oggi deve mutare ed aprirsi ad una gestione così detta a 4 mani: sono gli attori, lo Stato, il mercato, la cittadinanza attiva e le imprese responsabili che muovono e determinano la politica del paese insieme.
E’ impellente la necessità di adottare un nuovo modello economico sostenibile e perchè ciò avvenga ogni singolo cittadino è chiamato a partecipare. Nel suo vivere quotidiano ciascuno deve fare scelte consapevoli, dare la sua fiducia di consumatore ad aziende etiche.
Il cittadino detiene un voto ben più incisivo e forte rispetto al potere elettorale. Il cittadino disponde del “voto con il portafoglio” . La scelta di ciascuno deve ricadere con consapevolezza verso aziende che si perseguono il profitto  e propongono servizi e prodotti pensati per il benessere del consumatore, ma che non prescindono dal mettere in atto buone pratiche per rendere il lavoro dei proprio dipendenti di qualità e dalle buone prassi ecologiche che mirino ad un minor impatto possibile sull’ambiente.
E’ possibile scegliere per esempio la propria banca; c’è un’ampia biodiversità bancaria e i cittadini devono acquisire consapevolezza di questo per decidere responsabilmente e quindi agire.
Allo stesso modo anche lo Stato dovrebbe agire per mezzo del voto di portafoglio: basta appalti al massimo ribasso ( ditta che sfrutta la forza lavoro, magari non paga tasse nel nostro paese, non rispetta l’ambiente), ma rivolgere attenzione alle offerte che garantiscano dei parametri di rispetto sociale, ambientale e fiscale e dalla quali non si può transigere.
Un’altro concetto lanciato chiaramente dal professore Becchetti è che la diseguaglianza fa male all’economia. Quindi è assolutamente necessaria un’inversione di rotta reperntina da parte di tutti gli attori sociali.
Uno spunto per cominciare a realizzare “ dal basso” una nuova economia che si fondi sull’informazione e la cooperazione? Il progetto EyeOnBuy (http://www.eyeonbuy.org/), che  nasce all’interno di NeXt – Nuova Economia per Tutti, è un invito a mettersi in rete, informarsi, trasmettere informazioni e segnalare imprese che meritano la nostra fidelizzazione e la nostra fiducia.
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