SALUTE

‘Alimentazione e prevenzione’, il progetto Asl Roma 6: si è svolto ieri ad Ariccia il convegno di presentazione

convegno Ariccia

di Sabrina Patruno

Le fraschette, elemento simbolo della ristorazione dei Castelli, come punto di partenza per sensibilizzare addetti ai lavori e consumatori, soprattutto i più giovani, sui temi della sicurezza alimentare e della prevenzione delle patologie cronico-degenerative. Ieri, al Palazzo Chigi di Ariccia, l’Asl Roma 6 ha lanciato il progetto triennale di formazione e prevenzione “La ristorazione tradizionale dei Castelli romani e prenestini: una questione di costume e salute”.

Il progetto comprende analisi statistiche, incontri di formazione, campagne di informazione e l’elaborazione di preziose linee guida per la sicurezza alimentare e per la prevenzione delle malattie cardiovascolari e delle patologie cronico-degenerative, come il diabete. Fondamentale pertanto sarà l’integrazione fra le istituzioni locali, scientifiche, imprenditoriali, i produttori e tutti i soggetti che operano e frequentano i Castelli romani.

“Quando noi, operatori della Sanità, abbiamo capito che era necessario uscire fuori dai nostri confini ortodossi per promuovere la salute e il benessere dei cittadini, abbiamo pensato a valorizzare le diverse realtà di questo quadrante della provincia di Roma. In linea con il Piano regionale di prevenzione abbiamo voluto sollecitare la costruzione di una rete con tutti i protagonisti del territorio. La tutela della salute è una azione complessa e gli operatori della Sanità, da soli, non ce la possono fare. Nessuna asl, in solitudine, può modificare stili di vita e abitudini alimentari di una comunità. Il nostro tentativo di costruire una rete, di cui noi siamo uno dei nodi, passa per l’ascolto, la condivisione e l’interazione con il mondo produttivo, la ristorazione, le associazioni di categoria, la scuola, l’università. L’incontro di oggi tra tutte le realtà coinvolte, rappresenta il nostro vero progetto: costruire insieme un percorso per elevare la qualità dell’offerta alimentare del territorio e puntare decisamente a una salute migliore”, ha detto Narciso Mostarda, Direttore Generale Asl Roma 6.

“Questo progetto interpreta perfettamente la mission dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” a favore dello sviluppo sostenibile – ha spiegato Giuseppe Novelli, Rettore Università degli Studi di Roma Tor Vergata – con un programma d’azione per le persone, per l’ambiente e per il benessere della società. Mettendo al centro la tutela della salute e valorizzando il legame tra tradizione e territorio, questa iniziativa punta in modo interdisciplinare a riconoscere il ruolo cruciale dell’informazione e della formazione, per salvaguardare la cultura e la vocazione turistica dei Castelli romani, per creare opportunità occupazionali e rispondere concretamente ai bisogni di nuove competenze, creando valore aggiunto per tutta la Comunità”.

Un incontro multidisciplinare quello di ieri, durante il quale è emerso con forza il concetto di  “Salute” come risultato concreto delle azioni integrate di più soggetti, che devono agire insieme per un unico obiettivo, “ecco perchè questa iniziativa, nata dall’intuizione del Direttore Generale Mostarda, è lodevole”, spiega Antonino De Lorenzo, Professore Ordinario di Alimentazione e Nutrizione Umana, Università degli Studi di Roma Tor Vergata, che continua: “Il 30% dei tumori può essere prevenuto, possiamo ridurre del 56% le malattie cardiovascolari e possiamo assottigliare moltissimo anche l’incidenza del diabete. La alimentazione ha, in questo, un ruolo cruciale. Il modello di alimentazione tipico dell’area mediterranea è quello più efficace nella prevenzione di queste malattie, che sono uno dei “rompicapi” della Sanità, per questo le facoltà di Medicina guardano con grandissima attenzione alle produzioni locali”.

Ugo della Marta, Direttore Generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Toscana e del Lazio: “Dalla sinergia con la Asl Roma 6, con il territorio, con l’Università di Tor Vergata e con i centri di ricerca nascono informazione, sicurezza e cultura, a beneficio dei consumatori e questa iniziativa ne è un felice esempio”. D’accordo con lui Teresa Bossù, Presidente Ordine Medici Veterinari della Provincia di Roma, che ritiene “tale progetto di rilevanza strategica nell’ambito della valorizzazione dei prodotti locali e della filiera corta, oltre che della formazione per una corretta alimentazione, in un ottica one health che vede il coinvolgimento, indispensabile ed auspicabile come modello, di tutte le molteplici componenti della medicina preventiva”.

Ospite d’eccezione lo Chef stellato Antonello Colonna, che, in un dialogo a tu per tu con Federico De Cesare Viola, giornalista enogastronomico di Repubblica e del Sole 24 Ore che ha moderato l’incontro, ha lanciato l’idea simbolica di una “fraschetta didattica”, di partire cioè da un luogo della tradizione castellana per riscoprire semplicità e genuinità, ma con uno sguardo al futuro, il tutto con la collaborazione scientifica dell’università: “La fraschetta può diventare una sorta di laboratorio di sperimentazione che coniughi la nostra identità, l’evoluzione anche imprenditoriale e turistica del territorio e l’educazione a un’alimentazione sana. Per questo auspico di creare dei progetti di formazione insieme all’ateneo di Tor Vergata; tutto ciò resterebbe un sogno, senza formazione e istruzione”.

Questo evento ha rappresentato un’occasione “davvero speciale”, ha spiegato il Sindaco di Ariccia Roberto Di Felice, “in primis perché porterà alla creazione di una mappa di raccomandazioni per una consumazione più salutare dei prodotti enogastronomici, in secondo luogo perchè consente agli operatori di acquisire una maggiore consapevolezza del proprio ruolo nella tutela del benessere della comunità e infine poichè costituisce un veicolo per valorizzare e pubblicizzare ulteriormente l’enogastronomia tradizionale locale”.

Anche Stefano Bertuzzi, Presidente Gal (Gruppo di azione locale Castelli romani e Monti Prenestini), punta i riflettori sulla necessità di “fare comunità”, “mettendo in rete le risorse dei Comuni. A tal proposito”, ha annunciato, “pubblicheremo a breve alcuni bandi che daranno la  possibilità agli imprenditori e ai produttori che presenteranno i progetti più meritevoli, di ricevere un contributo economico. Questo tipo di azioni non hanno solo un’utilità concreta”, spiega, “ma sono importanti anche per far capire agli operatori che sono inseriti in un sistema virtuoso, che li ascolta e li aiuta”. Da questa collaborazione con l’Asl Roma 6 “nasce un progetto ambizioso”, ha detto Antonio Rosati, Amministratore unico Arsial (agenzia regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio), “un monitoraggio dei prodotti locali e delle imprese del territorio per garantire cibo locale e di qualità nella ristorazione tradizionale, il che coincide con i nostri obiettivi: rafforzare il rapporto diretto tra le realtà produttive locali e i consumatori, per la crescita di un’economia di prossimità che sia volano di sviluppo per il territorio e le sue Eccellenze”.

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