Mar 26, 2018 ATTUALITA', Eventi, PRIMO PIANO, Rocca di Papa, TERRITORIO Commenti disabilitati su Rocca di Papa – (FOTO) Struggente ed emozionante la ‘Passione’ andata in scena tra le vie del centro cittadino
A Rocca di Papa, in una fredda serata di fine marzo, come quella di sabato 24, impavidi delle insolite temperature rigide, attori, organizzatori e spettatori, hanno tutti partecipato ad una nuova e suggestiva rappresentazione itinerante della “Passione di Cristo”, replicando anche domenica 25, quando le temperature più miti hanno permesso un’affluenza di pubblico ancora maggiore. In un clima raccolto, tacito, sommesso, le appassionanti scene della vita di Gesù si sono susseguite tra le vie del borgo cittadino, raccontate in modo quasi impeccabile dal team di GruppArte. Tutti gli attori hanno compostamente interpretato ognuno le proprie parti, calandosi nei panni degli antichi personaggi del Vangelo di Gesù e guidati dall’inequivocabile regia di Mario Giovanetti e dall’instancabile e precisa direzione artistica di Tiziana Ulisse e Riccardo Mattoni, donando così a tutti i presenti toccanti e coinvolgenti emozioni, grazie pure all’attenta ricostruzione dei costumi e delle scenografie dell’epoca. “La nostra più che una ricostruzione storica degli avvenimenti, vuole essere
una visione emotiva ed un omaggio ossequioso del nostro gruppo a quegli eventi. Per questo vi chiediamo gentilmente di seguire la rappresentazione nel massimo silenzio, sia per il rispetto dovuto alle cose sacre e sia per poter ascoltare meglio le voci degli interpreti.” Queste le parole del regista all’apertura, che riassumono tutto l’intento primigenio della rappresentazione. Organizzata dal Comune e dalla Pro Loco di Rocca di Papa, con la direzione artistica dell’associazione “GruppArte” e con la collaborazione della Parrocchia S. Maria Assunta in Cielo, ha riscosso davvero un ottimo successo!
Con le struggenti note di una musica ridondante, si è aperta la rievocazione, partendo con l’entrata in scena dei tanti bambini partecipanti e con l’immagine di Gesù bambino, Nicolò
Guerrieri, che chiede alla giovane Maria, Noemi Casciotti: “Madre raccontami di nuovo, quando l’Angelo ti annunciò la mia nascita…”. Così dal quesito del mistero, forse più grande della vita, con il quale si celebra pure la rinascita di ogni uomo, è tutto un susseguirsi di appassionanti immagini, che personificano la Parola di Dio. Passano gli anni e Gesù, interpretato con magistrale bravura da Riccardo Mattoni, inizia a proclamare il Vangelo fra i discepoli, accogliendo tra le sue braccia i pargoli e i peccatori, ma osannato da molti. Tutte le scene, inizialmente, si svolgono presso i giardini pubblici di Piazza della Repubblica, un corteo festoso entra cantando “Osanna al Figlio di Davide”, Gesù si rivolge ai discepoli, guidati da Simon Pietro, Pino Giovanazzi, e a tutti i bambini: “Lasciate che i fanciulli vengano a me…”. Con la ricostruzione mistica dell’Ultima Cena, dove gli Apostoli sono seduti alla tavola di Gesù, si entra nella vera e propria atmosfera della Commemorazione Pasquale, grazie alla vocalizzazione della Preghiera del “Padre Nostro”, interpretata dalla valente solista Sara Cuculi. Gli scenari dell’Orto degli Ulivi e del tradimento di un Giuda spavaldo, Marco Piunti, proseguono sempre fra la quinta dei giardini, fino ad arrivare all’arresto di Gesù da parte dei soldati e al processo, dove la scena si sposta sul palco attrezzato in Piazza della Repubblica. Un pubblico silenzioso ed appassionato procede a piedi, seguendo gli attori. Qui, Gesù dinanzi al Sinedrio, al tetro e animoso Sommo Sacerdote Caifa, Luigi Fazi, e a tutti i capi dei Sacerdoti e agli Scribi, viene condannato a morte e trasferito prima da un intrigante e cinico Ponzio Pilato, Gianni Fondi, e dopo da un impudente e coinvolgente Erode, Massimo Onesti, che con vigore ed estremo accanimento, coinvolge il pubblico con la potenza della sua altisonante voce. Qui, anche le donne di Erode e quella di Ponzio Pilato, Barabba e i soldati romani entrano in scena sul palco. Lungo la Piazza, dove aspettano invece le Pie Donne, ed il Corso Costituente si porta avanti il racconto. Gli spettatori proseguono, sempre camminando lenti e cercando la postazione migliore da dove assistere alle scene più commoventi della Via Crucis. Si sfidano veri e propri gelidi soffi di vento, che freddano insieme al racconto, non solo il corpo, ma anche l’anima e
lo spirito, soprattutto grazie anche alla struggente interpretazione di una Maria adulta, Lorena Gatta, che insieme a Gesù, Riccardo Mattoni, si calano nella parte in maniera davvero esemplare.
Raccapricciante la scena dell’impiccagione di Giuda, veritiera tanto da lasciare tutti i passanti sgomenti. Si entra in Chiesa, in sottofondo le musiche al piano della brava Valentina Gabbrielli, scandiscono la “Lacrimosa” di Mozart ed accompagnano Gesù, poi la drammatica crocifissione, Gesù innalzato sulla croce…”Il grido di Gesù è il grido di ogni crocifisso della storia, dell’abbandonato e dell’umiliato del martire e del profeta, di chi è calunniato e ingiustamente condannato, di chi è in esilio o in carcere. E’ il grido della disperazione umana che sfocia, però, nella vittoria della fede, che trasforma la morte nella vita eterna. La morte di Gesù in croce è dunque la morte di Dio? No! È la celebrazione più alta della testimonianza della fede.” Un Gesù sulla barella nudo, coperto solo da un lenzuolo bianco sui fianchi, trasportato dai soldati fra i banchi della chiesa nel buio totale, solo un lampo di luce sul suo misero corpo, con al seguito il triste corteo funebre. L’ultima scena, quella della Resurrezione, commuove tutti i presenti, come già accaduto lo scorso anno, ma la novità dell’originale sepolcro, creato sotto il palco, aiuta a rendere ancor di più l’atmosfera pietosa e terribile. Per terminare, un boato fragoroso squarcia il silenzio e annuncia la Resurrezione, un Cristo lucente e sfavillante, in una veste di seta candida come la neve, irrompe la scena…”Il verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi per
provare tutte le possibili emozioni umane, per assaporare il gusto aspro delle lacrime, per sentire il sangue caldo sgorgare sotto i colpi di frusta, per provare la dolorosa agonia in redenzione dei nostri peccati. Si è fatto carne per amare e per godere dell’amicizia come fa un uomo ed ebbe paura come un uomo, soffrì come un uomo, pianse come un uomo, ma tutto superò: il tradimento ….. la flagellazione …. gli insulti. …. gli sputi l’odio …… insegnandoci, però, a perdonare a confidare in un Dio padre misericordioso che CI ama e CI dona la certezza della Resurrezione.”
Con le note malinconiche di “Allelulia” e gli abbracci di Gesù con Maria e Giuseppe, termina questa edizione, accompagnata dai lunghi e ripetuti applausi di tutto il pubblico della chiesa, per entrambe le serate. Una Passione veramente coinvolgente, tra il mistico ed il reale, tutti bravi i 64 interpreti, elencarli tutti è quasi impossibile, il pubblico entusiasta ha ripagato il loro impegno e la loro buona volontà. Ancora qualche problemino, purtroppo, con l’audio ed i microfoni, che certamente si potrà risolvere per il prossimo anno. Uno sforzo davvero grande, quello di tutti gli attori, degli organizzatori, degli addetti di scena e dei tanti bambini che hanno partecipato e che, soprattutto negli ultimi giorni, sono stati impegnati al massimo, per rendere tutta la rievocazione un importante appuntamento per tutta la comunità cittadina legato alla sacralità della Pasqua. Non bisogna che lodare chi, con dedizione e tenacia, senza avere nulla in cambio, ha ancora il coraggio di impegnarsi per il bene del paese e riportare in auge le antiche tradizioni.
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