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ENI, incoraggianti previsioni dal piano industriale

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Qualche giorno fa ENI ha presentato i risultati dell’esercizio 2017 e ha presentato il proprio piano aziendale 2018-21 alla comunità finanziaria. Il tutto, all’interno di un evento in cui i risultati finali di esercizio hanno potuto confermare quelli preliminari pubblicati il 16 febbraio scorso, sottolineando la proposta di un dividendo di EUR 0,80 / azione per il 2017.

Anche il nuovo piano strategico non ha rappresentato particolari sorprese, andando a confermare i principali pilastri del piano precedente, incentrato sulla crescita della produzione, sulla generazione di cassa e sul rafforzamento di bilancio, sfruttando una maggiore efficienza operativa. Il nuovo piano ha anche migliorato la politica dei dividendi e punta a qualche rialzo sul rendimento totale degli azionisti. Pur senza prestazioni straordinarie, le azioni ENI hanno dimostrato di aver gradito la tenuta della rotta strategica.

Tornando al piano industriale, e soffermandoci in particolar modo sugli aspetti finanziari, emerge come gli investimenti in conto capitale dovrebbero rimanere sotto quota 32 miliardi di euro, sostanzialmente in linea con il piano precedente, di cui 7,7 miliardi di euro nel 2018. Il top management auspica inoltre lo sviluppo ulteriore di una solida struttura finanziaria, con un indice target di 0,20-0,25x da mantenere per l’intero periodo interessato dal piano. La crescita dei flussi e una più rigorosa disciplina finanziaria dovrebbero inoltre essere in grado di generare un free cash flow cumulativo di 22 miliardi di euro nel 2018- 2021 nel business upstream, un free cash flow cumulato di 2,4 miliardi di euro nel business G&P (Gas & Power) e un free cash flow cumulativo superiore a 2 miliardi di euro a valle (ovvero, con le attività di raffinazione e con i prodotti chimici).

Tra gli altri spunti da piano industriale, evidenziamo come ENI preveda che la produzione di idrocarburi crescerà a un CAGR del 3,5% al 2018-21 grazie all’avvio di nuovi progetti, che contribuiranno a circa 700kboepd nel 2021, e alle attività di ottimizzazione, che contribuiranno per circa 200kboepd nel 2021. Infine, sul fronte della remunerazione degli azionisti, vi è una proposta di dividendo 2018 di 0,83 EUR per azione (+ 3,75% vs 2017A).

Alla luce di quanto sopra riassunto, gli analisti rimangono con la propria view positiva sul titolo, in quanto viene ribadito come il top management di ENI possa confermare i propri auspici in termini di generazione di flussi di cassa, efficienza operativa e progresso nelle attività di esplorazione, garantendo così una futura crescita della produzione. Le ipotesi alla base di questo piano industriale sono sostanzialmente in linea con quelle dei principali osservatori di mercato, con uno scenario del prezzo del petrolio che va da 60 – 70 dollari al barile.

Insomma, complessivamente la comunità finanziaria ritiene che gli obiettivi di ENI siano ben realizzabili, e che la crescita finanziaria organica e una più rigorosa disciplina finanziaria saranno in grado di sostenere una migliorata nuova politica dei dividendi, offrendo un ulteriore vantaggio alla remunerazione degli azionisti. Vedremo, nelle prossime trimestrali, se il percorso verrà o meno mantenuto.