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Frascati – Gli anziani si difendono: ‘I veri problemi sono altri, non certo le nostre parolacce’

centro anziani frascati

di Eliana Lucarini   

 Nei giorni scorsi, su diversi tg televisivi, notiziari online e svariate testate giornalistiche, ha risuonato, non poco, il nome dei Castelli Romani e di una delle cittadine più blasonate e più famose di questi territori, Frascati. La notizia “bomba”, che è stata passata al setaccio è quella della sospensione  provvisoria per un mese del gioco delle carte al centro diurno sociale per anziani di Via Giacomo Matteotti, nell’amena cittadina ai piedi del monte Tuscolo.  La Direzione del centro sociale ha ritenuto opportuno prendere questa decisione, in quanto stanchi del “comportamento” poco consono ad una “civile convivenza” dei suoi frequentatori, rei di dire troppe parolacce e bestemmie durante i tornei di Briscola e Tressette.

Abbiamo voluto dar voce a loro, ai diretti interessati, ai «blasfemi anziani». Inizialmente, introversi e taciturni, poco disposti a parlare e a farsi fotografare, hanno trovato poi il coraggio di dire la loro, nonostante in questi giorni il centro sociale sia stato meta gettonata di tanti giornalisti, anche di tg nazionali famosi. Un clima rovente è quello che pare si sia scatenato, frutto anche di varie problematiche interne, inerenti la gestione del centro stesso. Gli anziani «giocatori di carte», come nel famoso dipinto di Paul Cézanne, intenti nella loro quotidiana partita a Briscola, che a partire dal 1 maggio non sarà più possibile, erano veramente arrabbiati, adirati per tutto questo clamore intorno a questa sospensione provvisoria, secondo loro, nemmeno necessaria.

Da quello che riferiscono gli anziani frascatani presenti, con tono garbato ed educato, ma non poco impetuoso,è un sentimento di contestazione e collera per il provvedimento preso: “I problemi gravi in questa zona di Frascati, non sono certo le parolacce delle nostre partite a carte – ci riferisce un socio del centro -. Quotidianamente, accadono fatti raccapriccianti e gravi, di cui nessuno si accorge e racconta, per non parlare delle ore notturne, quando succede di tutto e di più. La movida è stata, addirittura, spostata dalle ore 19.00 alle ore 03.00, variando molti orari di chiusura di tanti locali. Il frastuono e i rumori durante le ore notturne sono altissimi, così pure le tante situazioni spiacevoli in cui ci si può imbattere. E poi vietano le nostre partite!”.

“Se noi ci troviamo qui in giardino a fare i nostri tornei a Briscola e Tressette è perché purtroppo all’interno del centro ci sono delle sale disponibili, ma sono tutte in cattivo stato,e alcune rasentano l’inagibilità – racconta un altro frequentatore -. Tutte impraticabili e fatiscenti, in una condizione di abbandono totale. Solo una stanza è ben riscaldata e tenuta per bene, quella dedicata alle serate danzanti e ai corsi di ballo, quella “va a fuoco”, noi appassionati del gioco di carte, per tutto l’inverno, siamo stati senza il riscaldamento, al primo sole di aprile, non ci è parso vero uscire all’aria aperta, in un giardino ampio e pieno di alberi! Per carità, è pur comprovato, che ogni tanto esageriamo un poco con i toni e con qualche parolina poco civile, ma fa parte del gioco, non oltrepassiamo mai certi limiti. Se ogni tanto ci scappa una “parolaccia” contro il nostro avversario, finisce in quel momento, si esaurisce con la fine della partita, non oltrepassiamo mai la civile convivenza. Bisognerebbe analizzare i problemi seri del centro, capire come mai, da 1.500 soci iscritti, siamo arrivati ad essere solo 500, per quest’anno!”.

Veramente un clima infuocato, ma non di certo tale da giustificare tutto il clamore di questi giorni. Indubbiamente gli anziani devono essere i primi a dare l’esempio e quindi a comportarsi in modo civile e corretto senza parolacce e bestemmie durante le partite, anche se si tratta – come pure è stato avanzato in questi giorni – di una “piccola minoranza fuori dalle righe”.

Forse, chi di competenza dovrebbe trovare per loro una postazione per i tornei più idonea, risolvendo le carenze ed i disagi delle infrastrutture presenti, intraprendendo opere di risanamento e ristrutturazione delle diverse sale, in modo così da far felici non solo gli anziani «ballerini», ma anche gli « effervescenti e chiassosi giocatori di carte».

 

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