POLITICA

Genzano – Marta Bevilacqua (‘Sinistra per Genzano’) sui rimpalli di responsabilità dei 5 Stelle: ‘Oltre il danno la beffa’

marta bevilacqua

Un intervento di Marta Elisa Bevilacqua durante la campagna elettorale del 2016

“Danno e beffa”. Massima sintesi, per lei cui certamente non mancherebbe l’arte oratoria, per spiegare quanto a suo dire starebbe accadendo nella sua Genzano. Questo il pensiero di Marta Bevilacqua, di “Sinistra per Genzano”, a commento di quanto sta accadendo nell’entourage della maggioranza a 5 Stelle. 

L’ex vicepresidente del Consiglio comunale genzanese nel quinquennio 2011-2016 traccia una sua disamina su quanto sta accadendo, partendo dal rimpallo di responsabilità in atto tra i consiglieri di maggioranza e gli ex assessori della Giunta Lorenzon, uscita totalmente rinnovata dal “repulisti” delle ultime settimane.
“I tagli all’assistenza domiciliare, a Genzano, a detta dell’assessore (che poi con delega, senza delega, questo non è dato al cittadino comune sapere) sono stati voluti dai consiglieri di maggioranza. Ma detta dei consiglieri di maggioranza – ha dichiarato Marta Bevilacqua – non è vero che i tagli li abbiano voluti loro. Fatto sta che a Genzano i tagli all’assistenza domiciliare pesano su famiglie e lavoratori e non è dato neppure sapere chi, e soprattutto perché, li abbia fatti. Una volta uscì una dichiarazione secondo cui era insieme colpa di Zingaretti e frutto di un’operazione di razionalizzazione dei costi (politichese per dire taglio dei servizi).
“Mi auguro – ha aggiunto l’ex capogruppo di “Sinistra Italiana” – che chi ha vomitato insulti sulla competenza e preparazione dei vecchi amministratori ritrovi in briciolo di onestà intellettuale e constati che siamo proprio alla frutta, perché dover ricostruire le linee politiche di un’amministrazione, che pretendeva di essere trasparente, da gossip, detto e non detto, post sconclusionati è tutto meno quello che un serio amministratore dovrebbe fare. Più mi guardo intorno più mi auguro, e auguro ai miei concittadini, di svegliarci perché qua da sonno della ragione sta diventando un incubo…”.

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