POLITICA

Grottaferrata – La Città al Governo: ‘Serve un nuovo Piano Regolatore’

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di Sabrina Patruno

Così in una nota il gruppo politico ‘La Città al Governo’:

“Grottaferrata ha un Piano Regolatore vecchio, che risale al 1968. Quante volte abbiamo sentito o pronunciato questa frase?

Un’infinità, eppure nel corso degli ultimi decenni nessuna Amministrazione è riuscita a modificarlo per adeguarlo alle reali esigenze attuali, anzi quelle che ci hanno provato sono naufragate proprio per le reazioni al tentativo, quasi fosse una maledizione.

“Chi tocca il Piano muore”, politicamente parlando, sia chiaro!

Se domandassimo a qualunque cittadino grottaferratese che ne pensa dell’urbanistica locale, non esiterebbe a rispondere che si è costruito troppo, in alcuni casi anche male, che le costruzioni non sono state accompagnate da infrastrutture adeguate, che le opere di urbanizzazione e le risorse ambientali sono a malapena sufficienti a soddisfare l’edificato esistente.

Una realtà che tutti conoscono, ma che nessuno ha davvero il coraggio di affrontare.

Si sente parlare di piani attuativi, piani particolareggiati, delibere di indirizzo, decreti di enti vari, facendo intendere che tutto ciò possa rappresentare la soluzione.

Invece le uniche cose che sembrano progredire, seppur lentamente, sono le lottizzazioni!

La realtà è ben altra,è rimasto da pianificare quel poco territorio libero da costruzioni, che andrebbe protetto e salvaguardato.È per questo che continuiamo a batterci.

 Il Piano Regolatore attuale andrebbe soppresso perché è venuta meno la sua stessa ragione di esistere, ci sono tanti esempi virtuosi che ci dicono che si può fare!

Invece ci si ostina a portare ad esaurimento un Piano pensato, con criteri ormai obsoleti e superati, per una popolazione di 35.000 abitanti, cha ha superato l’80% di attuazione, nonostante la popolazione sia inferiore alle21.000 persone.

L’unica soluzione possibile è quella che ormai da 5 anni la Città al Governo non si stanca di indicare, cioè la realizzazione di un nuovo Piano Regolatore, il cui studio preliminare non potrebbe sancire altro che lo stop al consumo di suolo.

Nessuno ha mai avuto la forza, il coraggio e soprattutto la libertà politica di attuare questa scelta; gli interessi economici dietro questa materia sono enormi, ma bisogna avere l’ardire di sfidarli, se vogliamo che Grottaferrata non soffochi con il suo vecchio Piano Regolatore e perda definitivamente la vivibilità e la gradevolezza del suo territorio.

Un impegno che è diventato una priorità ineludibile, soprattutto nel rispetto delle generazioni future”.

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